mercoledì 23 marzo 2016

Ricordi bui: bullismo e violenza

Di Michael Perini
A cura di Enrico Longarini

Spesso se ne sente solo parlare mentre altre volte tutto è avvolto da un alone di mistero che ci porta a distogliere lo sguardo, ma purtroppo chi vive sulla propria pelle episodi di bullismo e di violenza non può semplicemente chiudere gli occhi e far finta che sia soltanto un brutto incubo; io nella mia vita sono stato vittima di violenza in un asilo di suore e di una associazione di bambini.
Bisogna stare attenti perché quando si parla di bullismo non ci riferiamo soltanto ad isolati atti di prepotenza perpetrati nelle scuole, ma con esso si intende quel comportamento violento che può portare a chi ne è vittima gravi danni sia fisici che psichici.
Ricordo che qualche tempo fa alcuni ragazzi del mio quartiere, dai sedici ai vent’anni,  avevano preso l’abitudine a prendersi ripetutamente gioco di me, sbeffeggiandomi e urlandomi contro parole dure e sprezzanti; prendevano in giro me ed il mio cognome ed io non sapevo come difendermi. Ritengo che i genitori di questi ragazzi non abbiano dato loro delle vere e proprie regole e così facendo hanno fatto in maniera che diventassero persone incivili senza il benché minimo senso del rispetto nei confronti degli altri. A quell’epoca si trattava di veri e propri atti di bullismo nei confronti di persone più deboli e forse un’educazione più severa non avrebbe fatto loro del male… Fortunatamente col passare degli anni le cose sono cambiate e dato che non sono una persona che porta rancore io e questi ragazzi alla fine siamo diventati amici.
Gravi episodi di violenza possono però essere perpetrati anche in quegli ambienti che dovrebbero combattere il disagio e il malessere. Alcuni anni fa frequentavo una colonia per ragazzi, un’associazione apparentemente corretta ed onesta, ma che in realtà tiene dei comportamenti davvero spregevoli nei confronti di coloro di cui dovrebbe prendersi cura: i bambini vengono continuamente picchiati ed obbligati a svolgere faticose mansioni fuori città e se si stancano rischiano di essere percossi e malmenati. La notte i ragazzi non possono neanche alzarsi per andare in bagno perché rischiano di svegliare gli educatori che anche in questo caso non esitano a mettere loro le mani addosso e di conseguenza accade sovente che si ritrovino a bagnare e a sporcare il letto;  anche in questi casi gli “educatori” non cessano di dare il meglio di sé ed obbligano i ragazzi a lavare le lenzuola la mattina presto. Questa associazione dovrebbe chiudere al più presto i battenti perché, oltre a commettere dei veri e propri reati, il rischio è quello di provocare gravi traumi nei ragazzi e nei bambini che dovranno scontarne le conseguenze per tutta la vita. Purtroppo l’associazione è tutt’ora aperta perché nessuno conosce o si azzarda a divulgare le atroci violenze che vengono commesse al suo interno e il manto di santità che avvolge questo luogo è rimasto fino ad ora intatto: il solo pensiero che dei poveri angioletti frequentino  ancora questo inferno mi fa stare male. Spero vivamente che questo mio messaggio arrivi alle orecchie di coloro che possono adoperarsi per far chiudere questo luogo di atrocità e mi auguro che questo mio sfogo possa essere d’aiuto a tutte le persone che come me hanno vissuto esperienze di bullismo e di violenza: ricordate, non siete soli.  

Nessun commento:

Posta un commento