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Subito i primi problemi. Uno nel gruppo furgone e uno nel gruppo treno. Simone si era dimenticato il cavetto di ricarica del cellulare e a voluto ripassare da casa per prenderlo. Voleva proprio il cavetto che aveva lasciato a casa, l'originale e il suo. Tutti accettano di fare un pò di ritardo e viene deciso di passare da casa di Simone. Alla stazione Alfredo, Sara e Alessio stavano, invece, aspettando Marco che non si presentava. Per un malinteso aveva capito di partire col furgone. Miracolosamente il conto "covid" torna e il gruppo riesce a ricongiungersi al Palazzo della Vigna alle 11:00
Palazzo della Vigna è una foresteria gestita dall'associazione di familiari "Comunicare per Crescere", da anni, Mediterraneo la utilizza per i soggiorni rivolti ai giovani e agli utenti desiderosi di rompere la solita routine per qualche giorno.
Sia Sara che Simone vedevano la struttura per la prima volta. Sara: "è bello il luogo, mi piaceva stare in mezzo ad una riserva naturale. Mi sentivo in contatto con me stessa.
Una sensazione simile a quella che avevo provato in barca ma senza mal di mare, quindi ancora meglio. L'esperienza mi ha arricchito, mi sono staccata dal quotidiano e ho potuto riconnettermi con me stessa. Simone: è un bel posto, ti senti sperduto. Puoi vedere i cinghiali che arrivano mentre sentono l'uomo. E' un posto rilassante anche se comunque ho avuto i miei momenti no. Abbiamo pranzato insieme, spaghetti al pomodoro. Tutti erano molto accoglienti.
Il pomeriggio riposo e la sera una bella passeggiata a Follonica.
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Alfredo: bello il paese, ho visto un affresco del Lorenzetti che non conoscevo e poi l'evoluzione di due aerei a reazione sopra il cielo del borgo medioevale.
La sera tornammo a Follonica a visitare una mostra fotografica.
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Giovedì 16 siamo andati alle terme di Petriolo o come, qualcuno le ha chiamate, le terme di Petrolio. L'acqua era torba e nel fiume c'era poca acqua. Simone si è tuffato nell'acqua bollente. "all'inizio ti devi ambientare poi il corpo si abitua e riesci a resistere..." "la cascata mi stordiva, mi ha cotto il cervello".
Dopo siamo partiti alla volta dell'abbazia di San Galgano. Alessio ha apprezzato la forma, la mancanza del tetto. Successivamente siamo andati a vedere la spada nella roccia. Ci ricorderemo delle lamentele di Haeven durante la scalata per raggiungere l'eremo. Comunque è riuscito nell'impresa.
La sera buffet condiviso in struttura. Uno spettacolo è stato vedere la via lattea durante la limpida nottata e la stazione spaziale che ci è passata sopra le nostre teste.
La Redazione