martedì 12 marzo 2024

LA FOLLIA È UNA CONDIZIONE UMANA

La Follia non è altro che una Ragione.

Molto spesso se contemplata, può proiettarsi all'interno di una crescita individuale e collettiva. 

La Follia, è un' intelligenza a se, che si costituisce nel pensiero e nella mente di chi la possiede.

Può essere fredda o calda, emotiva e distaccata. Essa sviluppa una Ragione, in tante combinazioni diverse, che andrebbero ascoltate e accettate, per non limitare la crescita dell'individuo nell'essere individuo.

Ancora oggi porta con se cavilli, che essa crea nella coscienza umana, "UNIVERSI ALTERNATIVI", o PARALLELI, DIVERSI  O UGUALI, GIUSTI O SBAGLIATI, come altri pensieri, parole, opere ed emozioni, sentimenti e strade da intraprendere o percorrere... modi e metodi di sopravvivenza.

Pesano e Pensano di capire come si fa a capire se è così bene a dire che...

La Follia può avere molte forme, misure, e sfaccettature dove in ogni individuo che abbia un volto nell'umanità vi ha scritto di sé qualcosa (esempi sopra citati).

LA FOLLIA È UNA CONDIZIONE UMANA, e questa ha molti linguaggi per farsi distinguere e difendere.

I sensi e gli istinti oltre che sminuire o accelerare accentuando certe condizioni, possono essere anche contrapposti l'uni gli altri o addirittura ingannare chi li vive, ma alle volte vengono deturpati dalla natura dell'avvenimenti delle cose, o sembrano perdersi tra essi, continuano a contraddistinguersi gli uni gli altri, tornando alla luce o ad altra ragione, come SPRAZZI DI VITA, vividi in un loop.

Venendo colti sul volto di chi ancora, in tutto questo,  ingenuamente continua il suo tortuoso cammino per fare parte dell'Umanità.

La Follia è nata toccando tutti e nessuno, più o meno.

La Follia, quindi è forse un elogio che l'umanità intercede o intercorre, come un' ironia della sorte, mal riposta pensando che questa non risponda e ne capisca, che sia scema o stupida, inutile oltre che ritardata e a sé stante?!

Bè, ad oggi dico che la Follia non è limitata, è vestita di ogni colore, che può avere ogni nome e rivestirsi di ogni sentimento avere forme diverse, venire in anticipo o essere in ritardo, ma di cui ho rispetto, poiché la Follia è parte anche di me e non è un limite è una CONDIZIONE, una condizione non SORDA, sa come parlare, ragionare, ascoltare e partecipare COME OGNI INDIVIDUO, SOLO CHE, OGNUNO E'  A SUO MODO.

QUESTA È LA MIA FOLLIA

Sara Friscia

lunedì 4 marzo 2024

Giornata al museo di Van Gogh a Firenze

Il due Marzo, io con alcuni ragazzi del Mediterraneo, siamo partiti alle 9:00 circa assieme al nostro capo Paolo per recarsi a Firenze a vedere il fantastico museo di Van-Gogh, ero molto incuriosita perché avevo visto dalle immagini le quali mi sembrava proprio d’essere all’interno dei suoi quadri ed in effetti è stato così. Sotto consiglio del “capo” ho portato la sedia a rotelle per andare al museo visto che c’era un bel pezzo di strada e non la potevo fare da sola con il bastone rischiando di non farcela per l’orario prefissato e menomale la ho usata, mi è servita, e a turno mi hanno spinta. Abbiamo prima posato il furgone nel parcheggio sotterraneo, settore 3b, da là abbiamo preso l’ascensore, mentre un gruppo di ragazzi ha fatto le scale per andare sulla strada, percorso che ci ha portato ad  attraversare il famoso Ponte Vecchio dove ci sono negozi di gioielli di ogni tipo e di vario genere.  Arrivati in Piazza Santo Stefano, in una chiesa sconsacrata, si trovava il museo di Van-Gogh con i suoi capolavori che prendono vita: si animano tramite una sinfonia di luci e colori con suoni di musiche di Handel, Viseur, Schubert, e molti altri bravi musicisti. Nella prima sala si vedeva la scritta Van-Gogh in stampatello nero circondata da girasoli e sulla parete apparivano anche tanti girasoli legati da un filo che scendevano come una cascata, nella seconda sala chiamata: “sala degli specchi” mi è sembrato che ci immergevamo in cinque o sei opere del famoso pittore e avo l’impressione che mi venissero incontro. Nella terza sala le sue opere erano visibili attraverso l’uso del proiettore sul soffitto, sulle pareti, sui lampadari e su di un grande telone, in questa sala c’erano due bimbi che giocavano sul tappeto con i calzini e nella quarta sala c’era tutta la biografia del pittore scritta su dei cartelloni assieme alla spiegazione attraverso dei display, inoltre ci sono dei posti dove con un marchingegno si vedevano altre opere: c’era un grazioso quadro dove chi voleva poteva cancellare o colorare un suo dipinto. Quando  siamo usciti pioveva più forte e non abbiamo potuto andare in giro per Firenze, infatti usciti dal museo ci siamo riparati dalla pioggia pranzatndo sotto un arco, poi ci siamo diretti alla stazione di Santa Maria Novella, al sottopassaggio ed in fine alla macchina e al nostro furgone. Mi ha interessato molto il museo, le sue musiche era come se mi cullassero, anche se preferivo rimanere di più a Firenze visto che non c’ero mai stata ma mi sono divertita ugualmente anche sotto la pioggia e tra le splendide opere. Spero che possiamo ritornare a Firenze, magari con il sole, così da poter guardare un'altra mostra e fare un bel giro per il centro storico con il Professore di disegno che ci fa da guida.

Virginia Gasperini