lunedì 25 novembre 2013

Il problema che mi ha portato in Norvegia. Diario di viaggio.

di François Macaione

Io sono stato all’estero, una settimana, solo una volta con la scuola superiore, al 5°anno a Monaco in Baviera a visitare il Deutsche Museum e l’HP… dove realizzavano computer di tutti i tipi dal workstation ad i mini e grandi personal… Il mio problema principale per cui sono andato in Norvegia era quello di cimentarmi in qualche attività nuova e fare esperienza di gruppo. In accordo con la mia psichiatra abbiamo deciso che io andassi in Norvegia affinché mi distraessi dal pensiero di un possibile conflitto, che coinvolgendo la Siria, si propagasse in tutto il mondo. Il fatto è che nel nata
le del ’91, quando ci fu la guerra nel golfo, io ho conosciuto la psichiatria di Empoli.


Perché mi sentivo inizialmente San Francesco e poi Gesù Cristo… e neanch’io sapevo perché… Tutto è cominciato proprio quel Natale… Io frequentavo il 1° anno di Ingegneria Elettronica all’Università di Firenze e dormivo sinceramente molto poco perché molto del mio tempo lo sacrificavo per gli studi… Quando m’innamorai di una finora amica, di nome Valentina… Questa ragazza nel suo giardino aveva un albero, tutto particolare, che chiamavano l’Albero della Vita… io lo vidi per la prima volta… e dopo averlo visto per tanti motivi che non sto a dire andai in estasi… Stranamente quella situazione era spiegata nell’ultimo canto del Purgatorio di Dante, il XXXIII, dove viene menzionato il paradiso terrestre… Nelle note di tale canto c’era scritto che quella era l’Apocalisse Dantesca, che si riferiva al ritorno di Gesù Cristo sulla terra e c’erano dei riferimenti simbolici…però per capirlo bisognava leggere l’ultima pagina della Bibbia, l’ultimo capitolo dell’apocalisse ovvero il 22°… Ma io la Bibbia non l’avevo mai letta a fondo e non capivo proprio cosa c’entrassi io con tutto ciò. Ho capito il resto dopo, anche se ritornando in quelle dimensioni spirituali avevo delle premonizioni apocalittiche… ma com’è possibile evitare il proprio destino collettivo e personale se sai che quelle cose non le puoi cambiare?
Comunque ritorniamo al viaggio in Norvegia…
Siamo partiti Venerdì 21 Settembre di quest’anno con 3 pullman e un fuoristrada.  Eravamo 23 persone e abbiamo fatto 4 tappe prima di arrivare. Siamo passati per la Svizzera nel cantone Ticino, a Lugano, poi siamo arrivati in un paese vicino a Francoforte in un ostello dove abbiamo pernottato. Quando siamo arrivati in Danimarca, alla frontiera tra la Danimarca e la Norvegia, Paolo Pini ha parcheggiato il fuoristrada al porto dove ci hanno chiesto i documenti. Precedentemente abbiamo fatto delle soste per pranzare e cenare in degli autogrill… Quando siamo arrivati in Norvegia siamo sbarcati a Kristiansand e siamo andati in una panetteria del luogo dove evangelicamente ci hanno regalato dei panini. Addirittura il giorno dopo siamo andati a pescare in mare su un’imbarcazione… e abbiamo pescato un sacco di pesci a bollentino!
Paolo Pini ci ha detto “se raccontiamo questo al centro Frediani, a te François ti fanno rimanere in Associazione e a noi ci ricoverano tutti al decimo padiglione!”
Comunque i Norvegesi ci hanno ospitato in una struttura vicino a Kristiansand per 6 giorni circa. Dopo due giorni sono arrivate le norvegesi di una scolaresca al 2°anno di pedagogia… con cui abbiamo fatto amicizia… Giocavamo insieme, e ballavamo la sera: erano principalmente loro che cucinavano per noi… due serate abbiamo cucinato anche noi italiani.
Siamo andati persino in riva ad un lago con loro… Abbiamo fatto così un giro in bici fino alla riva di un lago. Poi Paolo Pini e Trine ci hanno fatto fare un percorso Trekking, guidato da Thor, in una località vicina alla struttura. Il giorno dopo siamo andati in una località in cui potevamo scegliere un percorso spericolato o la visita ad un museo di minerali. Poi abbiamo visitato Kristiansand. Il giorno successivo siamo ripartiti per il ritorno… e abbiamo fatto il percorso al contrario… in diverse tappe… prima di ritornare a Livorno. Sinceramente non credevo di farcela, mi hanno detto tutti che mi sono comportato bene… Anche se potevo fare di più collaborando non solo nell’organizzazione del viaggio ma anche nel fare cose pratiche… Così ho messo da parte le mie paranoie, e sono stato bene, e mi sono divertito e distratto… Io non lo so se il mio compito in questo mondo è cambiarlo e proteggerlo dal male, proteggendo le persone che amo… ma per la prima volta in vita mia… ho vissuto la vita invece di programmarla.    

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