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Il cinque
Dicembre scorso presso il Museo di Storia Naturale di Livorno si è tenuta la
classica festa di fine progetto "Giovani e Salute Mentale" 2015.
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Paolo Pini da a tutti il benvenuto spiega e
ricorda cos'è il progetto "Giovani eSalute Mentale" o meglio
"Naturalmente Uguali" gestito dall'associazione di untenti
Mediterraneo per conto del centro di socializzazione P.R.O.V.I.A.M.O.C.I. della
ASL6, e qual'è lo scopo che si propone; l'abbattimento dello stigma e del
pregiudizio cittadino. Il suddettu progetto
propone vacanze di circa una settimane per studenti delle quarte classi
di istituti superiori della Provincia di Livorno con i pazienti dei servizzi,
sempre della provinciali.
Durante tali vacanze i
due gruppi, che da prima si guardano da distanza vicedevolmente per studiarsi,
con l'affrontare assieme le difficoltà dei percorsi di trekking, o manovre in
barca, nascono battute beffarde e scherzose tra i gruppi che trovano un punto
d'incontro e cominciano a socializzare, sostenendo a volte anche i pazienti più
anziani o difficoltosi; ci si divide i compiti e il daffare per partire il più
presto possibile per una nuova avventura.
Capita a volte che ci
si divida in sqadre per sfidarci a calcetto e allora tifiamo animatamente;
soprattutto se sono presenti anche gruppi stranieri, è un gran chiasso. Adesso
voi potreste pensare che si tratti di una bischerata, che sia solo gente che va
in vacanza e si diverte senza spentere quasi niente. No cretemi non è così,
perchè un giovane spenzierato tutto il bello della vita, prende coscienza di
problematiche a lui sconosciute (anche se il 10% della popolazione livornese
assume psicofarmaci) o purtroppo nota che anche in lui vi è un qualcosa di
latente, riflettono molto e si confrontano; mentre i pazienti si lasciano
trasportare dalla vitalità giovanile, ricordando ciò che erano e cercando di
non essere di peso, affinchè tuttuno il gruppo raggiunga il traguardo prefisso
(anche a costo di dolori un pò ovunque).
Queste attività hanno
dimostrato la loro validità nell'abbattere lo stigma e il pregiudizio, perciò
durano con successo da anni.
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Franca
Izzo invece spiega che la festa di fine progetto è stata voluta proprio il 5
Dicembre perchè oggi è la "Giornata Nazionale della Salute Mentale. Poi
spiega la differenza tra igene mentale: cerano ancora i manicomi e ai pazienti
venivano somministrati solo farmaci a tamponare i sintomi più o meno gravi, a
volte si usava anche la comicia di forza, soprattutto nelle fasi di acuzia, o
venivano persino legati nudi con cinghie; tutto andava bene, sedati al massino
perchè non fossero peericolosi per se stessi od altri e magari ci scappava
anche qualche elerrtoshock. Questo voleva dire curare la persona; ecco il
perchè di tanta paura per il malato mentale ingabbiato.
Ma la salute mentale è
tutta un'altra cosa! E' si la somministrazione dei farmaci, dosati sempre con
oculatezza, ma è soprattutto ascolto, il capire le mancanze di necessità
socio-affettiva o stress che hanno causano il malessere della persona, lo
scoprire il lato sano della persona e quello che sa fare o portebbe arrivare a
fare: fargli scoprire quanto sono importanti le sue manualità, le sue
conoscenze e raggirare i suoi evidenti blocchi per far sviluppare la loro patre
sana e più profonda. Aiutarli a capire che sono in grado di fare da soli o in
gruppo, di lavorare e sentirsi utili nel loro ruolo sociale, e no che sono un
peso per il mondo.
Poi prosegue dicendo
che la salute mentale è una grande fortuna che va saputa mantenere per noi e
per gli altri, di stare attenti a certe trasgressioni.
Per lei lo sballo è
andare a mangiare una pizza con gli amici, cantando al caraochei, e più siamo
meglio è; andare in discoteca e ballare fino all'alba, dopo tornare esausta a
casa con le proprie gambe buttarsi sul letto senza nemmeno spogliarsi e
dormire tutto il giorno seguente, ricordando al risveglio sotto la doccia
quanto mi sono divertita. Non essere riportata a casa in braccio di qualcun
altro non ricordando un bel niente di ciò che è stato, se non quello che
gli altri raccontano ridendo a grapapelle di me; perchè così il divertimento è
stato solo di loro e non mio. Poi a lungo andare magari mi bricia anche il
cervello e allora son guai; ne ho conosciuti tanti che non sono riusciti a
fermarsi.
Poi franca si rivolge
agli utenti presenti denunciando un pò lo scandalo che il centro di salute
mentale Frediani prossimamente verra spostato al settimo padiglione in
ospedale. Ricorda che lo scopo di Franco Basaglia contemplava la
deospedalizzazione del paziente psichiatrico, invece ora per tagliar le spese
sulla sanità ci vengono rimandare negli ospedali col CSM e tutto, e non solo
l'SPDC.
Franca ringrazia anche
gli studenti che si sono accorti del suo miglioramento e dice che il
combiamento è avvenuto anche per merito di loro che l'hanno spinta a cantare e
ballare facendola tornare a sperare.
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Gli
studenti co mostrano il video montaggio che loro hanno fatto durante la tappa
della Norvegia, in cui ero presente anch'io a mangiare fette di pane e
cioccolata a volontà.
Il video mostra un pò
tutte le fasi salienti della tappa ma è anche un pò autoironico perchè mostra
anche buffe immagini che vorremmo fossero presenti di noi, pose del tutto naturali
ma abbastanza comiche; questo è il bello dei giovani, saper ridere di se
stessi!
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Il
professor ..... ..... ha detto che tutto il materiale girato è di circa sei
ore, lui si è lumitato a raccogliere tutto il girato in un unico dischetto e
poi i ragazzi hanno fatto da soli i loro tagli. Non è stato un lavoro facile
quello di ridurre tutto in pochi minuto, vi hanno impiegato quasi due mesi di
lavoro; ripete che lui non c'ha messo mano e che anno fatto tutto da soli.
Spiega che hanno pirtato solo immagini della Norvegia perchè di Montioni non
avevano materiale. Fa anche presente che oggi i ragazzi che hanno fatto il
montaggio non ci sono ma si vedono nel video; come un pò tutti.
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Si apre
un piccolo dibattito sulla bellezza della scuola vista nel video e la diversità
delle scuole e ci dice di stare attenti, perchè non è oro tutto quel che
luccica, dice che lui è stato in una classe per portatori di handicap, tra cui
un ragazzo autistico; vi erano molti assistenti di supporto all'insegnante ma
gli alunni con difficoltà erano isolati dagli altri. Dice che è vero, la scuola
è molto ben strutturata ma hanno percorsi diversi, separati; noi siamo mal
massi come strutture scolastiche ma includiamo tutti in una classe, cercando
col sostegno di dare a tutti lo stesso percorso.
Continua spiegando che
loro hanno ben due ore di storia antica e non una come noi, questa comprende
oltre alla Norvegia la Germania, la Francia e un pò la Spagna; un conto è
essere norvegesi e studiare la norvegese, altro conto è la cultura itliana. La
nostra cultura è così vasta perchè più antica, vi sono state molte invasioni
che hanno lasciato il loro segno, perciò se uno studente norvegese dovesse
venire a studiare da noi dovrebbe ingranare un'altra marcia. Noi si parte con
Dante Alighieri per la letteratura, abbiamo la Cappella Sistina, e Michelangelo
non è l'unico artista; tanto così per fare dei paragoni.
Poi parla ache
dell'esperienza di Montioni, non credeva fosse così, ci dice che da anni i
professori cercano di evitare la tradizioinale gita scolastica, perchè ci
sarebbe piaciuto di più purtare i ragazzi a camminare. Camminando non si parla
così per dire, come quando stiamo seduti sul muretto, così tanto per dire, ma
si devono dire veramente ciò che c'è da dire, perchè si fa fatica e in più
agevola l'ascolto dell'altro e permette di osservare l'ambiente naturale. Poi
si può fotigrafare, fare riprese di ciò che facciamo insieme e questo è grande
motivo di scambio verbale, pareri. La nosrta scuola che ha capito il valore di
tutto questo, ci terrebbe a tornare ancora; questo serve proprio alla classe
perchè ci sono sempre dei conflitti ma dopo diventano tutti amici; è anche per
questo che questa esperienza è è una cosa positiva. Se si potesse ripetere
ancora?
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Gerard:
Per me di solito fare esperianza, imparare vuol dire lunghi convegni con
professorono, medici: una cosa abbastanza noiosa, invece io ho imparato da voi
ragazzi di più e più in fretta. La vostra forza e determinazione nel sostenere
questo lungo e stressante viaggio dove: i pulmini fino a Bologna, l'areo fino
ad Oslo, il pulman, di nuovo i pulmini, i barconi per arrivare in piena notte,
tutti infreddoliti e sotto la pioggia in un luogo, bello si, ma sperduto, dove
non c'era niente, altro che noi, ha dimostrato tutto il vostro coraggio
d'avventura. Anche la difficoltà di relazionarvi con pazienti a volte un pò
pesanti non vi ha spaventato ed insieme abbiamo cercato di stargli dietro.
Ognuno ora farà la sua strada, il suo percorso, ma tenete sempre presente la
diversità; camminare insieme si può anche qua e non solo in Norvegia, il
benessere è anche questo e non solo ls ricchezza.
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Pietro Di
Vita chiede ha ragazzi se conoscono Franco Basaglia e spiega che è colui che ha
pogettato la chiusura dei manicomi in Italia nel 1978. purtroppo lui è morto
molto presto per un tumore alla testa, prima di veder realizzato il suo
progetto, che stanno un pò copiando altri paesi stranieri. Il progetto della
deospedalizzazione di tutti gli internati sparsi nei manicomi italiani per
riportarli sul loro territorio d'origine si è finito di realizzare grazie alla
moglie Franca ed alcuni dei suoi più fidati allievi. Poi dice che molto c'è
ancora da fare per migliorare la psichiatria. Adesso stiamo lavorando, e ci
stiamo quasi riuscendi, per chiudere le ultime strutture manicomiali, gli
Ospedali Psichiatrici Giudiziari; in Toscana forse siamo ancora un pò indietro
rispetto ad altre regioni italiane, ma con pazienza avverrà anche la chiusura
di Montlupo Fiorentino. Continua vantando i benefici che i pazienti trovano nei
gruppi di Auto Mutuo Aiuto dell'associazione Mediterraneo per gli scanbi
emozionali che avvengono fra le persone che vi partecipano, e spiega che
l'associazione propone molte attività per far superare la solitudine alle
persone.
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Uno
studente ci dice che lui ha partecipato due volte a Montioni e una volta in
Norvegia: sono state esperienze valide, poi spiega che all'inizio del loro
video si vede una ragazza che in aereo piange e ride allo stesso tempo per la
paura del volo; in qiel momento anche lei aveva un grande problema di dicagio
ma noi le siamo stati vicino e l'abbiamo sostenuta per tutto il volo.
In Norvegia otre a
divertirci abbiamo fatto nuove conoscenze; e siccome non ho niente da
aggiungere vi ringrazio e basta così.
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Al
professor ..... ..... viene l'idea di coinvolgere durante la vacanza di
Montioni anche alcuni genitori perchè scoprirebbero tante cose dei loro figli.
I genitori a volte tendono a proteggere troppo i ragazzi e magari per cose da
niente, invece i ragazzi sono in gamba e sanno cavarsela. Una volta duirante un
escurzione senza furgoni a Montioni ci colse un bell'acquazzone e si arrivò
tutti mezzi, ma si sono divertiti lostesso, hanno reagito bene, sew la sono
cavata e nessuno è morto di polmonite.
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Paolo
Pini: "Ora proprio i genitori di quella classe no; forse quelli di un
altra".
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Una
studentessa: "I genitori proprio no! Sono sempre persone adulte estranee a
progetto che altererebbero i rappirti di libertà tra noi e di complicità con i
professori."
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Altra
studentessa: "Sono stata a Montioni ma non essendo abituata a camminare
tanto ho avuto delle difficoltà; ma mi sono anche divertita".
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2°
professore: "Io non ho partecipato al progetto ma quando i ragazzi sono
rientrati l'ho trovati cambiati, erano felici e mi raccontavano con entusiasmo
la loro esperienza ed avevano imparato a relazionarsi. Da esterno confermo
l'utilità del progetto.
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Paolo
Pini ci dice che il progetto sarà confermato per il biennio 2016-2017, ma sarà
un pò diverso, oltre a Montioni saranno impiegate due berche a vela e non ci
sarà più la Norvegia perchè loro per ora non honno avuto il finanziamento per
questo reciproco scambio cultirale.
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Una nota
fuori tono, per un disguido non sono arrivate le pizzette e le schiacciatine
ripiene ma solo la torta, per fortuna che era così grande che se n'è mangiata
anche tre fette; ma le pizzette sono le pizzette!
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