di Gasperini Virginia
Mi ricordo, qualche
tempo fa tramite il Corso di Operatore
Ambientale, decisi di partire, per la prima volta da sola, con l’aereo verso Londra;
assieme a me c’erano la mia professoressa d’inglese, suo figlio e quattro o
cinque ragazze della scuola del “Santo Spirito”di Livorno che al tempo
frequentavo. Era una vacanza-studio in un college bellissimo dove la mattina si
studiava la lingua inglese e il pomeriggio si girava per Londra con la nostra
insegnante che ci faceva da cicerone lungo le vie storiche di questa splendida
città.
La sera era dedicata tutta per noi: uscivamo dalle nostre stanze dove
albergavamo, situate all'interno del
college con destinazione discoteca, sempre all'interno del campus, tuttavia era
mio solito stare in disparte in queste occasioni in quanto all'epoca la mia timidezza predominava sulle mie decisioni e quindi su molte cose che mi capitavano,
una battaglia contro il mio carattere che dura tutt'oggi; se la discoteca non
andava passavamo le notti in stanza cantando e ridendo a più non posso varie canzoncine in lingua inglese. Durante la
gita abbiamo visitato: la strada dove c’era la libreria del film di “Nothing Hill”,
sono riuscita a vedere una delle ruote panoramiche più belle al mondo, siamo
entrati dentro il negozio di Disney-Store dove abbiamo preso oggetti carini
della Disney che ancora oggi conservo gelosamente, il Big-Bang, l’hard rock
caffè di Londra, siamo saliti su un bus a due piani scoperchiato ed uno sempre a
due piani che però c’era il tettino e altri posti mozzafiato. In quel luogo indimenticabile abbiamo conosciuto tre
ragazzi coetanei di origine francese che erano li per ampliare le proprie
conoscenze sulla lingua del paese ospite. Uno dei tre mi piaceva molto e le ragazze mi
spingevano per farmi avanti ma io, con la mia odiata timidezza, non riusci a
vivere quel bel momento con gioia e serenità, aprirsi agli altri è difficile
anche se la voglia di farlo è un martello persistente nella tua mente...
posso
dire però che il penultimo giorno a Londra mi convinsi e provai a cercarlo per
tutto il college ma lui, come il vento viene e se ne va, era andato via, verso
altre terre verso altre scoperte; quasi per consolazione alla situazione abbiamo fatto una foto con due
ragazzi anche essi carini. E’ stata un esperienza molto bella, anche perché
avevo l’opportunità di palare e quindi imparare meglio l’inglese con una
persona madre-lingua e alla fine del college ho avuto un attestato con valutazione
C, che equivale alla sufficienza. Se in futuro
avrò l’occasione di rifare un viaggio all'estero mi piacerebbe molto
parteciparvi, per me sarebbe come cogliere un’opportunità di scoperta, un
mettersi alla prova difronte al mondo insieme ad amici da ricordare come in
quel fantastico viaggio a Londra, stando sempre attenta a ciò che mangio, poiché
sono celiaca, quindi di non fare come, in un episodio più recente nel tempo nella struttura del “Palazzo della vigna” a Montioni con l’associazione
Mediterraneo, capitò che per poco non mi portavano all'ospedale a causa di una mattinata di
sonnolenza e un biscotto non adatto a me, ero imbarazzata per aver creato un po
di scompiglio e quindi le prossime mattine al suono della sveglia mi devo ricordare
che, quando non sono a casa mia, per prima cosa devo indossare sempre i miei
occhiali.
Mi ricordo, qualche
tempo fa tramite il Corso di Operatore Ambientale, decisi di partire, per la prima volta da sola, con l’aereo verso Londra; assieme a me c’erano la mia professoressa d’inglese, suo figlio e quattro o cinque ragazze della scuola del “Santo Spirito”di Livorno che al tempo frequentavo. Era una vacanza-studio in un college bellissimo dove la mattina si studiava la lingua inglese e il pomeriggio si girava per Londra con la nostra insegnante che ci faceva da cicerone lungo le vie storiche di questa splendida città.
La sera era dedicata tutta per noi: uscivamo dalle nostre stanze dove albergavamo, situate all'interno del college con destinazione discoteca, sempre all'interno del campus, tuttavia era mio solito stare in disparte in queste occasioni in quanto all'epoca la mia timidezza predominava sulle mie decisioni e quindi su molte cose che mi capitavano, una battaglia contro il mio carattere che dura tutt'oggi; se la discoteca non andava passavamo le notti in stanza cantando e ridendo a più non posso varie canzoncine in lingua inglese. Durante la gita abbiamo visitato: la strada dove c’era la libreria del film di “Nothing Hill”, sono riuscita a vedere una delle ruote panoramiche più belle al mondo, siamo entrati dentro il negozio di Disney-Store dove abbiamo preso oggetti carini della Disney che ancora oggi conservo gelosamente, il Big-Bang, l’hard rock caffè di Londra, siamo saliti su un bus a due piani scoperchiato ed uno sempre a due piani che però c’era il tettino e altri posti mozzafiato. In quel luogo indimenticabile abbiamo conosciuto tre ragazzi coetanei di origine francese che erano li per ampliare le proprie conoscenze sulla lingua del paese ospite. Uno dei tre mi piaceva molto e le ragazze mi spingevano per farmi avanti ma io, con la mia odiata timidezza, non riusci a vivere quel bel momento con gioia e serenità, aprirsi agli altri è difficile anche se la voglia di farlo è un martello persistente nella tua mente...
posso dire però che il penultimo giorno a Londra mi convinsi e provai a cercarlo per tutto il college ma lui, come il vento viene e se ne va, era andato via, verso altre terre verso altre scoperte; quasi per consolazione alla situazione abbiamo fatto una foto con due ragazzi anche essi carini. E’ stata un esperienza molto bella, anche perché avevo l’opportunità di palare e quindi imparare meglio l’inglese con una persona madre-lingua e alla fine del college ho avuto un attestato con valutazione C, che equivale alla sufficienza. Se in futuro avrò l’occasione di rifare un viaggio all'estero mi piacerebbe molto parteciparvi, per me sarebbe come cogliere un’opportunità di scoperta, un mettersi alla prova difronte al mondo insieme ad amici da ricordare come in quel fantastico viaggio a Londra, stando sempre attenta a ciò che mangio, poiché sono celiaca, quindi di non fare come, in un episodio più recente nel tempo nella struttura del “Palazzo della vigna” a Montioni con l’associazione Mediterraneo, capitò che per poco non mi portavano all'ospedale a causa di una mattinata di sonnolenza e un biscotto non adatto a me, ero imbarazzata per aver creato un po di scompiglio e quindi le prossime mattine al suono della sveglia mi devo ricordare che, quando non sono a casa mia, per prima cosa devo indossare sempre i miei occhiali.
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