In pochi sanno cosa vuol dire svegliarsi e non capire niente e, il giorno successivo, è la stessa cosa. I “matti” forse lo sanno, dove vado io, essi vengono accolti con delicatezza; i silenzi carichi di dolore vorrebbero essere gridi, esternati, cosi eterni ed osceni. Dove vado io si cerca di comporre un’idea, spezzettata dalle troppe cose viste, pensate o immaginate. Dove vado io l’educazione non è solo “buon giorno” e “buonasera” oppure “grazie”, ma aiutare a comportarsi bene ad avere sensibilità verso gli altri. Tutto questo mi da speranza, la speranza che un giorno sarà diverso… un giorno, io, sarò felice. Un amico, un giorno, mi disse:
- “la vostra è una sacra strada, troverete la luce che meritate”.
Laura Libardo
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