lunedì 27 giugno 2022

La musica trasforma in poesia anche la vita più dura

La musica come impegno, aggregazione e cura nella salute mentale:

al via un nuovo progetto di Associazione Mediterraneo.

La musica da sempre è uno strumento eccezionale ed un linguaggio universale che grazie alla sua vasta gamma di colori permette di comunicare in maniera immediata e diretta storie ed emozioni.

Proprio l'immediatezza del suo linguaggio e la capacità di suscitare emozioni hanno fatto sì che la musica sempre più potesse giocare un ruolo terapeutico nell'ambito della sanità mentale.

 

 


 

E proprio per l'importanza della musica legata alla salute mentale, Associazione Mediterraneo, attiva dal 1998 nel campo della recovery, ha attivato, in via sperimentale, per tre settimane consecutive, nel mese di giugno ’22 un progetto inerente la musicoterapia con l’insegnante Simone Di Maggio. 

Dopo la lettura di un articolo in cui si sottolineava la crescente connessione tra musica e salute psichica da cui abbiamo potuto notare come anche da parte di musicisti famosi sia nel tempo cresciuto l'impegno nei confronti dell’attenzione sul disturbo psichico; basti pensare a Neffa e alla sua "Molto calmo" dove il cantante invita a mantenere la calma nei momenti difficili; oppure a Jovanotti che nella sua "io penso positivo" spinge proprio ad affrontare la vita con positività. Mentre sicuramente non ha bisogno di commenti il testo della bellissima "La Cura" di Franco Battiato.

Non mancano autori che hanno affrontato il tema degli psicofarmaci, come Samuele Bersani nella canzone EN e Xanax dove l'autore immagina la relazione tra due persone che assumono farmaci e si supportano a vicenda.

Poi come non menzionare la lotta allo stigma portata avanti da Simone Cristicchi che vinse il 57' Sanremo con "ti regalerò una rosa", canzone sui manicomi.

Infine Michael Jackson impegnatissimo nella lotta allo stigma con la bellissima "

you are not alone" in cui ci ricorda che non siamo soli nell'affrontare le difficoltà.

Da qui prende spunto il nostro progetto: si tratta infatti di una serie di incontri orientativi con lo scopo principale di stare insieme. Obiettivo, questo, di fondamentale importanza in questo contesto, vista la condizione di solitudine in cui spesso molti utenti vivono, che è stata acuita da questo periodo di pandemia, Si vuole inoltre capire come creare insieme un gruppo musicale. 

Il nostro insegnante è un musicista autodidatta che ha suonato per diversi anni nel gruppo livornese degli “Appalosa” e durante il primo incontro ha inizialmente cercato di farci conoscere tutti facendo un giro di presentazioni e poi ha provato semplicemente a far familiarizzare con il ritmo tutti i partecipanti a prescindere da grado di conoscenza e preparazione musicale. E’ stata una esperienza molto coinvolgente in cui tutti si sono sentiti uniti dalla musica. I prossimi due appuntamenti dovrebbero proseguire sulla stessa linea e quindi l’insegnante proseguirà il percorso intrapreso di avvicinamento alla musica, cercando di coinvolgere tutti i partecipanti.

 


 

A seguito gli utenti del’ associazione Mediterraneo hanno espresso liberamente il loro pensiero ed emozioni

 

Per Mariangela la musica è trasporto anche se non capisce le parole. Se le capisce ancora meglio. Quando poteva danzare e interpretarla in teatro le piaceva di più.  Da quando non danza ascolta la musica cercando di scegliere i pezzi che contrastano il suo stato d’animo. Le piacciono le musiche religiose, l’operetta, la disco dance e vedere concerti con il fidanzato...

 

Ad Alessio invece piace ascoltare la musica perché lo fa stare bene. Lo fa sentire protagonista delle sue emozioni. Tende a scegliere la musica che amplifica le emozioni del momento.

 

 A Virginia la musica  solleva il morale.  Senza musica non ci potrebbe stare. La musica di sottofondo le fa compagnia, la fa sentire meno sola.

 

A Noemi aiuta a riflettere, cerca la musica adatta all’umore che ha. Sceglie la musica che le riflette le emozioni del momento. L’aiuta a riflettere perché rende più leggibili le sue emozioni. Preferisce ascoltarla da sola che in gruppo.

 

Francois invece ascolta sempre i soliti due canali televisivi che trasmettono musica in modo casuale, soprattutto musica italiana. Gli fa passare il tempo e si diverte La musica più che un passatempo per lui una “droga” del tempo.

 

Serena ascolta la musica quotidianamente, principalmente pop americano. Cerca la musica che contrasta il suo stato d’animo del momento. Guada e ascolta i concerti e la domenica guarda le opere presso un circolo di musica classica.

 

Ascoltando la musica quando, nell’isolamento di una malattia, il nostro passato di sofferenze e dolore si riduce siamo come trasportati nel ricordo delle nostre sconfitte, e amorosamente ci cocccola, cura, ci fa dimenticare, elaborare ,trasformare il dolore dell'anima per tornare a sorridere e gioire delle bellezze che la vita ci offre.

Articolo scritto da:

Ghelli Mariangela

Introduzione di Ramacciotti Serena

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