di Franca Izzo
Livorno 11 Ottobre
2013
Sono passata col bus davanti alla
farmacia di via Della Madonna, angolo via Grande ed ho avuto un senso
di vuoto, ho provato un po’ di tristezza per la mancanza dei nostri
colori, la gaiezza del nostro piccolo gazebo di ieri. Qualcuno ha
detto che è mancata un po’ di musica per attirare
l’attenzione delle persone, ma personalmente il brusio, più
o meno forte e vivace delle nostre voci mi sembrava più
appropriato, e incuriosiva ugualmente i passanti, che leggevano da
distanza i cartelli appesi al gazebo, cartelli rigorosamente gialli;
giallo colore dei matti e della nostra associazione Mediterraneo.
Leggevano incuriositi, ma da lontano,
perché temevano che si chiedesse dei soldi, e anche andando
incontro alle persone, spiegando che in occasione di questo evento
mondiale regalavamo le nostre vecchie riviste, che parlano di noi
utenti e delle cose che c’interessano, qualcuno sembrava non
sentisse nemmeno, e tirava a diritto senza rispondere; soprattutto
vicino all’ora della preparazione del pranzo.
Noi abbiamo mangiato panini e bevuto
caffè sul posto, tutto preparatoci da Angelo.
Dicevamo che guardavano a distanza, ma
se qualcuno si lasciava coinvolgere i dialoghi arano anche
interessanti. Ne cito alcuni:
Una signora che opera presso il
Tribunale, ma non ha detto a quale titolo, ha denunciato il fatto che
in caso di necessità, per alcuni casi di cui non vuol fare
nomi, è difficile contattare le strutture di competenza, dice
che non hanno un fax, che i telefoni sono sempre occupati, e quando
rispondono non si trova mai il referente giusto o un responsabile.
Lei per il suo lavoro ha più contatti col centro Poggiali che
col Frediani, che trova un luogo molto squallido e lo definisce:
“quattro sbandati allo sbaraglio”.
Un’infermiera che ha operato a lungo
nella provincia di Roma, e ora lavora con un gruppo di teatro di
ragazzi che comprendono tutti i disturbi mentali, compresi autistici
e down, ha parlato a lungo con noi, e anche il suo accompagnatore,
che si definisce ex utente. Ci hanno fatto i complimenti per
l’iniziativa di oggi e per quello che facciamo come associazione.
Ci siamo confrontati anche sul tema dei farmaci, evidenziando
soprattutto l’efficacia del litio, e sulla sua pericolosità,
se protratto nel tempo, per i gravi effetti collaterali. Forse
verranno alla lettura delle poesie, anche se trovano un po’ noiose
il modo di esprimersi degli utenti e preferiscono il teatro; rispondo
che Auto-Mutuo-Aiuto vuol dire saper ascoltare la espressioni altrui,
anche se non le condividiamo fino in fondo. L’infermiera mi mostra
il lato destro della sua giacca, compitamente ricoperto di spille a
placca di tante associazioni onlus e chiede se ne abbiamo una tutta
nostra, dico di no, ma potrebbe essere un’idea.
Un altro uomo, dall’aspetto
trasandato, si è avvicinato molto critico sul sistema
livornese che definisce il più retrogrado di tutt’Italia,
inutile dirgli che è il contrario, e che Livorno, anche se c’è
molto da fare, è tra le prime realtà toscane ben
organizzate per il sistema di cura, con servizi validi. Lui è
arrabbiato con il giudice tutelare che assegna gli amministratori di
sostegno, così una persona non è più libera di
spendere i soldi del suo sussidio come vuole; li definisce tutti
fascistoni ed altri appellativi politici dispregiativi.
Tante persone ci hanno chiesto cosa fa
la nostra associazione per aiutare le persone portatrici del disagio
mentale. Altre, soprattutto stranieri, chiedevano aiuti personali per
una casa, un lavoro, non immaginando che tutto questo manca anche a
noi. Ho notato che alcune persone che ho visto frequentare i servizi
di salute mentale, non si sono neppure avvicinati, facendo finta di
non vederci e tirando a diritto. Sotto il gazebo un tavolo ricoperto
da una tovaglietta verde brillante, colore della speranza, e tanti
palloncini colorati che donavamo ai bambini, con su scritto “10
Ottobre Giornata Mondiale della Salute Mentale”, le nostre riviste
cartacee con dentro un segnalibro, rigorosamente giallo, che
pubblicizza il nostro sito con le nostre attività, ma
soprattutto le nostre riviste online di Nuovo Abitare.
Esponevamo anche le nostre brochure col
sole che ride illustranti le nostre prime attività, ora
facciamo molto di più, ma se vogliono scoprirlo devono
visitarci sul nostro sito. Nel tardo pomeriggio ci siamo trasferiti
presso la circoscrizione 2, sugli scali Finocchietti, per allestire
una piccola mostra dei nostri disegni, niente di pretenzioso, solo
qualche disegno che ci siamo scambiati tra noi come un segno
d’affetto a ricordo l’uno dell’altro o che abbiamo usato come
copertine per le riviste e gli allegati o per le locandine delle
nostre attività. Il gruppo di teatro “La carovana dei sogni”
guidato da Michele Cuchel ha letto alcune poesie scritte dagli utenti
che negli anni sono passati nel servizio di salute mentale livornese.
Quindi ci siamo salutati con l’esibizione del coro “L’orizzonte”
nato all’interno della comunità terapeutica, che si è
spostato all’esterno presso l’associazione ed è aperto a
tutti i cittadini volontari che ne volessero far parte. E per finire
questa bella festa, perché così abbiamo percepito
questa manifestazione, pizza a volontà.
In contemporanea sui campi sportivi di
Campiglia Marittima abbiamo organizzato il torneo di calcio “Città
di Livorno” in collaborazione con le associazioni “Il gabbiano”
e “Comunicare per crescere” di Piombino; ma questo vorrei lo
raccontasse chi vi ha partecipato.
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