martedì 10 febbraio 2015

"Non siamo Soli": Flusso di ricordi di un viaggio estremo...e ritorno col mal di pancia

 di Stefano Scotti
  

…... Davvero “non siamo soli” è quello che lega il mondo della salute mentale e dei possibili altri modi di curarsi sono possibili e fattibili,  per una vita normale, che poi non esiste secondo me. Comunque il nostro sforzo a portare conoscenza ed Auto Mutuo Aiuto come speranza e metodo di cura in altri mondi scambiando così esperienze e conoscenza  là dove sta nascendo grazie al nostro aiuto.…
 Un'esperienza fantastica la possibilità mischiarci alla cultura egiziana, appena mi si è presentata l'ho presa al volo..... l'occasione di confronto con altri gruppi di auto- aiuto egiziani, una collaborazione che dura da non so da quanti anni cercando di sviluppare cultura e conoscenza là dove non c'è..... ma sta nascendo, laggiù dove esistono ancora i manicomi.
Ad Alessandria D'Egitto abbiamo avuto l'occasione di incontrare gruppi di Auto-Muto-Aiuto Egiziani nati da poco che stanno via via sempre più sviluppandosi in un paese dove la donna non può mostrare il corpo e porta il velo per nascondere i capelli.....
Il gruppo è formato da me, Marco, Benedetta, naturalmente senza Paolo Pini non si va da nessuna parte, Salvatore Galante di Piombino …. l'aereo per la prima tappa, Roma c'è presto e la sveglia va rimessa alle quattro poi l'incontro con i baresi che vengono con noi …. sono in quattro Mariella psicologa poi c'è Vincenzo Maddalena e Cosimo, bel gruppo insomma.


 Alle dodici imbarco per il Cairo dove ci aspettano gli autisti per scortarci nel vero senso della parola, due autisti di Alessandria, l'impatto con la metropoli è caotico il traffico è assordante tutti a correre sempre quando sono al volante; facciamo sosta a una baracchina lungo la via e per cena io mi mangio un cheeseburger la strada la riprendiamo dopo aver fumato una delle poche sigarette della giornata lungo la strada è  dissestata e il traffico intenso, arriviamo a mezzanotte e ci sistemiamo in un albergo della città, io crollo a letto..... ma riposo sempre male quando sono fuori casa così mi alzo disturbato e incuriosito dai canti e preghiere provenienti da una scuola lì vicina.
Il mattino dopo colazione ci vengono a prendere e ci portano nella loro sede finalmente ci presentiamo e parliamo con l'aiuto della traduttrice dei loro progressi fatti ed è chiaro che un po’ del nostro aiuto e scambio di idee  sta funzionando, nel pomeriggio sono in programma interviste per lo scambio di idee e racconti sui progressi nel campo sella salute mentale e nello sviluppo nel campo dell'Auto- Aiuto con delle lezioni video condotte da Paolo.
 Torniamo all'albergo nel pomeriggio....
Per cena pesce in un ristorante di lusso dove assaggio il “caffè turco” poi una passeggiata  lungomare …. giuro la povertà di quella gente, non l'ho mai vista, ma si accontentano di fumare shisha e di poche altre cose.
Poi una passeggiata nel lungo mare  per tornare all'albergo.
Dopo un giro lungo il mercatino davvero particolare dove trovi di tutto ….
Quella sera giocava la nazionale egizia contro il Marocco cosi tutti in strada al caffè al vedere la tv e a fumare shisha e a me m'incuriosiva sempre di più.
Per compagno in camera avevo Marco che va a letto, io non avevo sonno, non dormo mai... decido di assaggiare lo strano narghilè in un bar della metropoli....il gestore è simpatico e parla inglese così mi porta un narghilè mi siedo e assaggio la spezia alla frutta.... poi mi metto a parlare con dei ragazzini del posto che appena capiscono che sono italiano mi fanno vedere le foto di  calciatori italiani e mi dicono che vorrebbero emigrare perché non amano il paese Mussulmano, dopo uno di loro si mette a gridare e capisco che sia il momento di andarmene a dormire, pago e me ne vengo....l'indomani c'è da fare presto per la partenza di noi Italiani e il  gruppo  per il deserto Africano in Nubia.
 Il volo dura  poco ma segue il percorso del Nilo.
Ad Aspettarci al Cairo ci ha raggiunto il dottor Mario Serrano primario e responsabile del servizio di salute mentale di Livorno persona estremamente simpatica e umana.... facciamo tutti il biglietto e via si parte destinazione Aswan nel deserto dove veniamo accolti da un gruppo che esegue un ballo tipico il gruppo canta e balla e qualcuno di noi si lascia trasportare e si mette a muoversi, non so se sia un ballo sacro con il quale ci accolgono festosamente musica di tamburi e canti con i quali ci presentano davvero un'ottima e ricca cena....visito la casa c'è una nicchia con all'interno tre coccodrilli  …. la cena si conclude con un tè alla menta.
Non ancora soddisfatti io Marco e Maddalena torniamo a ballare e fumare shisha nel locale davanti all'albergo assieme al gruppo di Egizi di Alessandria ,,,, e devo dire che l'auto aiuto serve anche  perché fa sentire meno soli ma un'esperienza cosi chi se la immaginava?
Il giorno dopo andiamo a bere il tè preparato con zenzero e altre radici lungo il Nilo anche lì c'era shisha così insieme agli Egizi ce la passiamo fumando tutti.... Per cena, tornati al villaggio,  melanzane insalate e peperoni con ripieno di una specie di riso non vedo la carne ma c'era comunque nel secondo giro mi ritrovo una patata cruda messa nel sugo …
Passa un giorno e la diarrea miete la prima vittima Cosimo  si alza con febbre e crampi allo stomaco …. abbiamo la possibilità tornati di fare interviste agli Egiziani di visitare il villaggio che ci ospita.
Livornesi  Baresi Egiziani leghiamo e facciamo cagnara con varie canzonette caratteristiche nazionali ogni giorno sul battello che ci porta tutti i giorni in giro.... visitiamo un tempio di sera perché c'era un gioco di luci che rendeva lo spettacolo visivo decisamente meraviglioso..... la loro religione impone alle donne di portare il velo per nascondere i capelli e devono portare pantaloni lunghi e coprire tutto il corpo  fino alle mani un giorno visitiamo l'orto botanico lungo il fiume ad Aswan li contrattiamo e per un caffè turco 5 lire, io e il dottor Serrano ci sediamo dopo ci raggiungono gli altri …. il ritorno al villaggio è drammatico perché Mariella scivola lungo la scalinata per tornare al battello e si rompe le due costole.
“Noi non siamo soli” è questo che sta nascendo nei gruppi di auto-muto-aiuto egiziani grazie a questo stupendo  gemellaggio scambio …c'era una famiglia Egiziana cristiana che non portava il velo, ho fatto amicizia perché vedevo mi giravano intorno le due ragazze dai lunghi capelli gli chiedo come si chiama e mi metto un po’ a chiacchera con una di loro mentre saliamo per una via.
La diarrea fa strage fra il gruppo Italiano e Vincenzo e Cosimo prendono anche la febbre alta, io no ma inizia il mal di pancia …. tutte le sere ce andavamo a fumare shisha nel locale di fronte.... ora immaginate un villaggio arabo che ci ospita con tutta la sua religione assieme a degli amici egizi e alla loro cultura ma soprattutto questo viaggio il primo che faccio nel mondo Arabo, pensate che razza di giro con un gruppo proveniente da un altro paese, altra cultura.
Ho avuto anche modo di stringere legami più solidi fra noi italiani, legami che non avrei mai immaginato e che rafforzano l'amicizia e fanno emergere quello che nella vita di tutti i giorni mascheriamo, come la sensibilità e l'affetto.......….
Serve anche a questo l'auto aiuto!
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1 commento:

  1. Wow Stefano! Che esperienza bellissima! Il tuo bellissimo modo di descrivere questo viaggio, i luoghi, sensazioni e persone mi hanno trasportato in questo luogo magico. Spero un giorno di andare in Egitto perche' mi ha sempre affascinato sin dai tempi di scuola. Bravo continua a viaggiare e fare nuove esperienze. un abbraccio Maria

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