di Michele
Mi chiamo Michele e sono utente da molti anni dei servizi di salute mentale di Livorno. Ho partecipato alla redazione di questo documento complesso per evidenziare quanto male possa fare l'assenza di una rete sociale, quanti danni si potrebbero evitare se questa rete ci fosse o funzionasse meglio.
Mi chiamo Michele e sono utente da molti anni dei servizi di salute mentale di Livorno. Ho partecipato alla redazione di questo documento complesso per evidenziare quanto male possa fare l'assenza di una rete sociale, quanti danni si potrebbero evitare se questa rete ci fosse o funzionasse meglio.
Io cercherò di dare la mia testimonianza da utente e da persona
che ha riflettuto sul sistema delle cose in psichiatria. Cercherò quindi di non
criticare o sentenziare complimenti, bensì tento di dare testimonianza, per
offrire spunti di riflessione.
Partirei ringraziando Franco Basaglia e tutte
quelle persone che con lui hanno contribuito a far approvare una legge nel
1978, che stabilì la chiusura dei manicomi, perché vedete io ho sofferto e
subito tanto a causa della mia malattia psichica, ma penso che i malati
prima di me che soffrivano prima della riforma e finivano nei manicomi, avrebbero
sofferto molto di più. Io ho potuto lottare contro medici ed infermieri
nell'acuzie del disturbo, ma passato il momento critico ho potuto pure vivere
momenti felici, fuori in libertà.
Questa premessa era necessaria, per mettere in evidenza una
caratteristica fondamentale del nostro sistema italiano di salute
mentale a dispetto del resto del mondo, dove esistono ancora gli ospedali
psichiatrici,
Lungi dal dire che vada già tutto bene, però posso testimoniare
che la volontà di fare sempre meglio c'è, è palpabile, l'idea del cambiamento,
nel seno di una psichiatria democratica, si respira in questo tempo post
basagliano. I punti critici del sistema sono a mio avviso i trattamenti o gli
accertamenti sanitari obbligatori: cioè obbligare con la forza ad entrare in
reparto di psichiatria, accompagnato dalle forze dell'ordine. Io ho vissuto
personalmente 6 trattamenti sanitari obbligatori e vi assicuro che sono
situazioni tremende: cicatrici, infarti dell'anima. So bene, ripeto per esperienza
personale, che a volte alcune persone si trovano in stadi della mente che non
hanno più lucidità e questa situazione spaventa le altre persone, capisco la
preoccupazione e la necessità di aiutare, ma so per certo che i trattamenti
sanitari obbligatori non sono la soluzione! Ma non so neanche offrire
soluzioni alternative, forse Franco Basaglia se non fosse scomparso così prematuramente,
avrebbe trovato soluzioni sempre migliori, intanto restiamo noi a sperare in
lidi sempre migliori dove atterrare quando la mente vola senza accorgersene.
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