Di Luana Baldacci
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Foto Corbis Images |
Sono sul mio grande terrazzo pieno di piante verdi e fiorite guardo dal secondo piano, dove abito, il grande, non troppo, il grande prato verde incolto e bruttino. Poi alzo gli occhi girando la testa all'indietro e vedo il cielo bello, scuro ma illuminato da milioni di stelle più vicine e più lontane, più grandi e più piccole, ma tutte brillanti. Scendo per le scale ed esco all'aperto. Sono in pigiama perché ero pronta ad andare a letto. Guardo l'orologio che ho al polso e sospiro ; sono le 00:45, quindi sono già al giorno successivo, ma i miei piedi non si spostano di un millimetro e torno a guardare le stelle! Eccole, mi dico, stanno venendomi incontro ed io ne sono felice! Felice! Eccole , sono tutte giù con me nel prato e mi avvolgono con le loro vivide luci abbaglianti. Mi rotolo nell'erba per abbracciarle tutte quante con il mio corpo, le gambe, le braccia e le mie mani aperte. <Belle, bellissime, già che siete venute tutte qua non andatevene senza portarmi via con voi lassù in quel cielo che senza di voi è nero!> Ma loro, piano piano, risalivano verso la volta oscurata dalla loro mancanza. E se ne sono andate tutte verso l'alto meno due.
<Voi> ho chiesto con voce tremante rimanendo immobile nell'erba umida <rimanete qui con me?>.
<Non ancora, noi andiamo via, per te è presto per venirci a trovare, non provarci più!>
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