martedì 18 gennaio 2022

Sogni trascritti in pensieri

Gli scritti di seguito riportati appartengono alla notte, dove i sogni perduti nel tempo prendono vita: sono stati riportati nero su bianco al risveglio, di getto, per il semplice e valido motivo che essi, al mattino, non fuggono da soli ma tralasciano, come fosse materia, un frammento del loro passaggio nel nostro animo più profondo.


Le gambe, sempre in movimento adesso ferme, senza spazio.

Le mani, fini e laboriose prive di energia, completamente assenti.

La voce calda, dai detti pungenti, adesso è vuota.

L’assenza.

L’assenza incombe come neve d’agosto, intollerante e gelida.

Il vuoto.

Svegliati! Svegliami!


- Riesco a vedere, riesco a sentire non riesco a respirare. Occhio vede e cuore piange, mano ferma nel gesto. Sangue. Pochi pensieri…è un attimo; svuoto il corpo dalle fragili membra avvolto da altri dolori di sollievo. Non piango. Parlo, sola, ad un mondo che non c’è. Notte permanente di un mattino assente.


- Confusione, buio, gente…lo scenario di ciò che appare, non ho tempo nel pensare che potesse essere luce nelle tenebre, il tempo rimane per farmi spazio e cercare qualcosa anzi qualcuno. L’ansia toglie respiro e lucidità, tutto si fa sfumato e lentamente è nebbia. Sono le sei e tutto tace, tace il silenzio, il vuoto e l’amarezza di una sensazione che il corpo non trattiene. Mi alzo e il palcoscenico vissuto è la notte tramontata; la pace e la calma pervade l’atmosfera circostante, dove la mia mente non riesce a posarsi. Una notte al mattino di mille vissute.

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