martedì 30 agosto 2022

Cartoline di Ferragosto: il mio "tempo libero"

(2001 - Progetto: "Mare e Costa", Cecina)

Al rientro dalla pausa estiva le persone che frequentano il Centro “Proviamoci” si interrogano sul senso del loro tempo libero. L’associazione, fin dal suo costituirsi, ha avuto lo scopo di promuovere la cultura del tempo libero. Nel 2001 la Regione Toscana riconobbe all’Associazione la competenza di organizzare il tempo libero per tutti gli utenti del territorio; da qui nacque il progetto “Mare e Costa” attivo fino al 2015. Da allora, l’Associazione Mediterraneo si occupa di organizzare “viaggi” per le persone che presentano delle fragilità.

Stefano: ho la percezione di avere tempo libero solo quando vengo a Mediterraneo. Nella settimana che sono stato a casa sono impazzito. Marco non c’era e ho avuto tanta ansia. Ho tanta difficoltà a vivere il mio quotidiano. Il servizio non è affatto d’aiuto nell’organizzazione del mio tempo libero, per questo mi aiuta l’associazione Mediteranno.

Davide: il mio tempo libero è quando vengo a Mediterraneo. Quando sono a casa leggo e studio ma mi rompo le scatole. I miei attacchi di panico mi hanno impedito di essere libero di fare quello che volevo e quindi anche di avere del tempo libero.

Mari: durante le vacanze ho provato a vivere al meglio il mio tempo libero. Tuttavia sabato scorso, quando l’Associazione era chiusa, ho avuto un attacco di aggressività, poi ho cercato di reagire e sono andata ai Pancaldi con il mio compagno e poi nei giorni successivi sono andata alle terme di Casciana. Ho provato ansia quando poi il mio fidanzato doveva rincasare e, quindi, gli ho chiesto di poter andare con lui: sono andata a casa dei suoi genitori; sono stata male, ma sono comunque riuscita a starci. Dei dieci giorni di vacanza, tre sono stata molto male. Quando mi rilasso e sono sola vengo travolta da una valanga di emozioni negative, non avendo nessuno che possa contenermi anche solo con la sua presenza. Ho sempre bisogno di fare qualcosa, anche di manuale, per evitare che la mente divaghi verso pensieri negativi che mi provocano attacchi di nervi. Siccome ritengo di avere un’ossessione organizzativa, ho sempre bisogno di avere qualcosa da fare. Mi spaventa quel tempo che porta ad ascoltare me stessa.

Riccardo: da giovane passavo piacevolmente il tempo libero. Studiavo, uscivo con gli amici. Quando sono stato male non avevo il concetto di tempo libero; ero completamente preso dal mio malessere. Adesso riesco a gestire piacevolmente il mio tempo. In ferie vado con l’associazione. Altrimenti sto a casa e faccio le mie cose, ma non sto male; non mi piace stare senza fare nulla. Adesso riesco a stare tranquillo con me stesso. Anche la televisione mi aiuta a passare il tempo: guardo film e documentari, mi fa conoscere delle cose, mi fa stare bene.

Nicola: il mio tempo libero lo passo in campagna dove, a contatto con la natura, trovo la mia dimensione. Sono contento di fare quello che faccio. Non so se può essere considerato tempo libero perché in realtà mi do molto da fare, faccio cose utili, molti lavori di campagna; ieri per esempio ho salvato dei cuccioli di maiale che erano stati fatti nascere lungo la strada. In passato quando sono stato male non riuscivo a fare niente. Sono anche arrivato a chiedere di essere ricoverato perché non riuscivo a stare meglio da solo; sicuramente non pensavo al tempo libero. A 32 anni sono stato in Tunisia: volevo inserirmi in un nuovo contesto; non erano delle vere ferie, sono stato una sorta di migrante al contrario.

Filippo: il mio tempo libero è quando dipingo. Non penso che sia un lavoro, lo faccio per me stesso. Quando riesco a vendere i miei quadri sono contento, ma è un altro paio di maniche. Essere un artista è un’arma a doppio taglio: ha il vantaggio di farti sentire realizzato facendo quello che ami, ma al tempo stesso è faticoso perché ti sottopone al giudizio degli altri, sei valutato dagli altri per il tuo lavoro.

Alfredo: per me c’è un “After” e un “Before”. Prima per me il tempo libero era disegnare: era una passione, lo facevo non per confrontarmi ma per puro divertimento. Poi capitò che iniziai ad insegnare arte; in quel periodo ero molto felice, insegnavo ai ragazzini e ciò mi dava molto soddisfazione. Non toccavo nessun disegno: le persone si modificavano da sole e vedevo l’evoluzione delle loro capacità. Quello sì che era il mio tempo: avevo un ruolo, avevo una funzione che mi faceva sentire utile, facevo una cosa che mi piaceva e mi stimolava. Mi confrontavo con i punti di vista degli altri attraverso i disegni. Pensavo che non esista una persona che non sappia disegnare. Cercavo di incoraggiare tutti gli studenti a provare a disegnare, li facevo disegnare ascoltando musica; per il mio metodo d’insegnamento, molto distante da quello tradizionale, a volte mi sono trovato in contrasto con i miei colleghi. Dopo…. Si è spenta la luce. Non ho più uno stimolo, non ho più un target. Preferisco impegnarmi in qualsiasi cosa che avere del tempo libero. Il tempo libero per me, ora, è un’agonia. E’ difficile dire che impiego bene il tempo libero, preferisco non averlo. Se uno non ha più stimoli, non ha più interessi, come può passare piacevolmente il suo tempo? Quando il silenzio intorno a te diventa assordante non vedi più luce, avanzi senza più alcuna speranza.

Sara: durante le ferie ho avuto un lutto in famiglia e ho ripreso una tela in mano per dipingere; ho buttato tutte le mie emozioni nei miei dipinti, mentre ascoltavo la musica: mi sono sentita liberata, ma al tempo stesso stanca e svuotata. Questo mi ha fatto riflettere e ho notato che il tempo libero va saputo gestire: l’energia deve essere dosata perché se si riempie troppo il tempo libero, diventa stressante anche questo; e così si alimenta un ciclo che ti porta a stare ancora peggio, innescando così un circolo vizioso.

Alessio: per il mio tempo libero devo ringraziare Mediterraneo, perché lo impiego facendo attività che mi piacciono come il calcio le escursioni. Prima da ragazzo nel tempo libero andavo a ballare con l’università.

Lorenzo: io nel mio tempo cerco di essere sempre libero rispetto al lavoro, al dovere…per me è una battaglia che dura da tutta la vita. Il tempo libero è fatto di piacere; nella mia vita adulta ho fatto di tutto per dedicarmi all’ozio rispetto al lavoro. Successivamente l’ozio è diventato anche lavoro perché ho trasformato il mio “trastullarmi” sul computer in un vero lavoro, ma è stata una cosa casuale. Ho lavorato vendendo la pubblicità su internet e questa attività è andata anche molto bene per qualche anno, poi le cose sono peggiorate con l’arrivo della depressione. Prima provavo piacere a programmare pagine internet o comunque lavorare al computer; è nato tutto dal tempo libero: avevo un computer, mi sono letto un manuale di Html nel tempo libero e ho imparato a programmare e lavorare col computer. Lavoravo da solo, ma avevo molti amici virtuali in rete. Adesso sono ancora alla ricerca del tempo libero, perché è perduto ormai da anni; infatti la depressione che ho è il peggior nemico del tempo libero, perché non mi permette di divertirmi mai e di provare piacere.

Francesco B.: durante la scorsa settimana ho guardato un po’ di film e giocato all’x-box. Poi questa estate sono stato in vacanza nel Salento, mi sono divertito.

Francesco C.: ultimamente non va tanto bene, quindi non trovo tanto il tempo libero. In passato era diverso, ma ultimamente non ho avuto molti spazi, non riesco a gestire il tempo libero, non riesco ad impegnarmi in qualcosa. Con l’Associazione chiusa, ho passato molto tempo a casa senza fare niente. Ho passato del tempo con dei pensieri spiacevoli che vanno e vengono.

Virginia: questa settimana sono andata al mare con la mia mamma. Prima ero più indipendente, prendevo l’autobus; adesso purtroppo sono più legata alla mia mamma. Una volta nei giorni scorsi avrei voluto prendere il taxi, ma purtroppo ad ora non l’ho ancora fatto.

Francois: in questa settimana sono andato a messa, ho visto un paio di film di Alberto Sordi, sono uscito con mio padre, ho aiutato mia madre nelle pulizie di casa… in generale mi sono divertito, non sono stato male.

Meri: nel tempo libero sto a casa, non faccio molte cose.

Federico: dalle interviste emerge che i ragazzi concettualizzano il tempo libero sia come uno spazio per riprendere passioni e hobby che come uno spazio di piacere in cui potersi divertire, libero dagli obblighi e dai doveri. Tuttavia per la maggior parte degli intervistati risulta molto complicato gestire il proprio tempo libero senza avere realmente qualcosa da fare e sentono la necessità di strutturare continuamente delle attività che gli permettano di svolgere praticamente delle azioni piuttosto che essere inattivi, condizione che li porta più spesso a provare malessere.

Tutti ritengono quindi l’Associazione e le attività da questa proposte una fonte di stimolo per l’occupazione del proprio tempo libero e un’occasione in cui sentirsi efficaci in compagnia, essendo questa non solo promotrice di attività ma anche un’opportunità per sperimentare dei ruoli e sentirsi riconosciuti dagli altri.

La Redazione 

(2022 - Progetto: "Giovani e Salute Mentale", Isola D'Elba)

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