giovedì 8 settembre 2022

Volontariato: esperienze e motivazioni personali


Paolo: Marx sosteneva che l’uomo è tale perché lavora. L’uomo è quello che riesce a fare. E’ capace di trasformare la natura in oggetti e servizi utili a se stesso e agli altri. Questa accezione di lavoro non esclude il lavoro volontario. Lo scorso sabato, visitando la realtà del Circolo di San Cipriano gestito dalla polisportiva Rugiada e la struttura di Palazzo della Vigna gestita da Ania, abbiamo conosciuto degli esempi di lavoro volontario in associazioni legate alla salute mentale. Ci sono persone che da moltissimi anni si impegnano quotidianamente senza compenso per la realizzazione dei progetti legati alle associazioni di volontariato. Colpisce che all’interno di queste organizzazioni ci siano pure degli ex operatori della salute mentale in pensione che hanno deciso di continuare la loro opera di supporto verso le persone fragili come volontari.


Proviamo a confrontarci sulle nostre esperienze personali di volontariato e sulle nostre motivazioni.


Davide: Ho fatto volontariato agli amici della Zizzi e alla chiesa in Banditella al servizio mensa. Lo facevo per passare il tempo. Sono stato poi volontario a Rifondazione Comunista. Mi identificavo nei valori e nella visione del mondo di quel partito.


Stefano: io sono consigliere dell’associazione Mediterraneo. Questa è la mia prestazione volontaria.


Alfredo: mi piace insegnare disegno. La prossima settimana come volontario inizierò un corso per le persone che gravitano intorno all’associazione Mediterraneo. Il disegno aiuta ogni persona a tirare fuori quelle capacità che pensava di non avere. Anche chi non sa disegnare si ritrova con disegni gradevoli. Mi piace far scoprire alle persone questo tipo di talento. Mi fa sentire “un crocerossino”, utile agli altri. Faccio pure volontariato alla Caritas. Mi da soddisfazione parlare con le persone che spesso hanno grossi problemi e che hanno bisogno di potersi sfogare con qualcuno. Non mi sento importante ma mi gratifica dare una mano senza chiedere niente in cambio. Non è “do ut des” ma un dare gratuitamente. secondo me l’azione volontaria si spiega come bisogno di compensare delle mancanze. A me per esempio mancava il padre… Da grande ho cercato di dare agli altri quello che non avevo avuto. Cercavo di colmare in altre maniere le mie carenze emotive facendo volontariato.

L’insegnante Alfredo (di spalle) inaugura la II edizione del corso di disegno. Tutti insieme intono ad un tavolo per scoprire le proprie potenzialità espressive insieme agli altri.

Mari : Sono volontaria nella casa famiglia. Mi piacciono i bambini. E’ bellissimo. Lo faccio perché mi fa star bene aiutare delle persone in difficoltà. Donare qualcosa che hai dentro di te. C’è uno scambio di emozioni. Impari qualcosa dagli altri. Faccio pure parte della banca del tempo. Vengono valorizzati i talenti di ogni uno e facilitato lo scambio.


Serena: ho fatto volontariato facendo ripetizioni gratuite al doposcuola della Chiesa. I bambini mi davano molta soddisfazione. Mi piaceva vedere che miglioravano a scuola. Lo trovavo appagante, i bambini mi raccontavano le loro emozioni e come vivevano. Realizzavo la mia visione del mondo cristiana.


Sara: ho fatto volontariato nella comunità di Sant’Egidio e poi ho partecipato all’azione cattolica. Sono stata attiva pure con gli anziani: portavo gli anziani dove avevano bisogno. Facevo loro compagnia o li aiutavo a fare concrete. Mi sono pure formata come volontaria col Cesvot. Non mi sentivo Crocerossina. Mi stimolava… Facevo volontariato non per dare senso alla mia vita ma per capirne quel significato. Era un lavoro di ricerca…. Mi aiutava a conoscermi meglio.


Riccardo: Ho seguito per molti anni un bambino che mi era stato presentato da un assistente sociale. Lo ho seguito dalle elementari in poi. Siamo sempre in contatto, lo vedo sui social e noto che ha una grande rete sociale. Ha tanti amici. Il mio è stato un lavoro volontario. Si è instaurato un rapporto affettivo. Quando sono stato male, questa persona ha tentato di intervenire. Poi ho fatto pure il catechista. Ero più un babbo che un catechista… E’ stato bello, i bambini sono diventati persone adulte.


Virginia: quando camminavo un po’ meglio ho fatto come volontaria la cameriera nelle feste che organizzava l’AVIS per raccogliere fondi. Ho fatto questo tipo di volontariato per sei o sette anni. Sono stata anche volontaria alla LIPU dove facevo la segretaria e aiutavo pure con le gabbiette.


Noemi: sento il volontariato come un’azione da svolgere insieme agli altri. Quando sono arrivata a Mediterraneo ho ricevuto l’azione volontaria di chi mi stava vicino. Per me è stato importante. Per me il volontariato è mutuo scambio, è un fare con gli altri e non un fare per gli altri. Gli altri sono miei pari e pure io stessa voglio essere considerata una pari al di là delle etichette che uno si porta addosso. Mi sono appassionata alla vela, prima ho soprattutto ricevuto il supporto degli altri:  le loro storie, la loro presenza, il loro aiuto, l’azione di soccorso nei miei confronti.  Poi sono stata capace di restituire presenza e supporto. Per sostenere le spese della barca dell’associazione ho fatto la volontaria nel progetto “Ragazzinsieme”. Per me il volontariato è un nobile ed importante scambio di umanità, esperienze e vissuti.

Durante il Covid l’associazione mi ha aiutato a sistemare la barca ed io l’ho messa gratuitamente a disposizione per una ventina di giorni. Facevamo, in piccoli gruppi, il giro dei fossi e gli altri ci seguivano da casa o dall’associazione via ZOOM. Uno scambio virtuoso che ha riempito di vita e contenuti il lungo periodo di distanziamento forzato a cui siamo stati tutti  costretti. 


YouTube, Giro dei fossi ZOOM: 


 


Paolo: Denso tutto quello che è stato detto e pure sorprendente. Molti di noi hanno avuto un’esperienza come volontari. Le motivazioni sono diverse: sentirsi utile, passare il tempo, cercare di realizzare una personale visione del mondo, aderire ad un sistema di valori che si condivide. Molto simile, invece, è il riconoscere il volontariato come un’esperienza che contribuisce molto alla costruzione delle personali identità.


La Redazione

 

 

Nessun commento:

Posta un commento