LA STORIA DELLA BEFANA CHE VENIVA DAL MARE
perse la gioia di ridere e cantare.
Così un
giorno, triste ed avvilita,
con grande rabbia, tentò, di togliersi la
vita.
Chiedendo a
Dio perdono, la morte lei aspettava,
ma Lui impietoso, invece, la salvava.
E’ così che
la Befana entrò l’S.P.D.C.
ed in tutto quel che vien dopo di lì.
Dopo due
mesi, quel reparto lei ha lasciato,
ma dentro di sé, ormai tutto era cambiato.
Ormai la sua
vita, si era stata spezzata,
anche di battesimo, il suo nome, si era
cambiata.
E’ in un
C.S.M. che comincia la sua nuova vita,
tra strana gente, sconosciuta, ma si
sentiva capita.
Così il suo
dolore, con gli altri ha condiviso,
e pian piano è tornato, per lei, il canto,
il suo sorriso.
Tra tante
brave persone, tristi e sfortunate,
che dal mondo venivano scansate.
“Gli Altri Siamo Noi” quel gruppo A.M.A. fù chiamato,
dai loro sogni e racconti, qualcosa di
nuovo era nato.
Tanta voglia
di vita, speranze e novità,
che adesso, vi vado a raccontar.
Così trasformarono l’allora “Mediterraneo” polisportiva,
in associazione “Mediterraneo” , così solare, forte ed attiva.
Che tante cose belle, han saputo fare,
partendo dallle
barche, a fare uscite in mare.
Sembrava tutta una grande magia,
si progettava alla
grande, si ridimenzionava, e via.
In quegli anni anche il centro P.R.O.V.I.A.M.O.C.I. era nato,
a riprendersi in
mano la vita, ognuno era stimolato.
Organismo ponte, tra territorio e psichiatria,
gestita da utenti,
per Livorno, una vera sciccheria.
La nostra Rete di Utenti fù fondata,
a stimolar, tutti
gli utenti, era impegnata.
Dall’associazionismo, all’Auto-Mutuo-Aiuto,
tutti orgogliosissimi,
per quanto era accaduto.
Così detta, sembra una favola meravigliosa,
dietro in realtà, c’è
di tutti, un gran lavoro che non ha posa.
Oggi recovery, tutto
ciò viene chiamato,
è stato il buon
servizio, che la Befana ha accompagnato.
Ognun dava del suo, con pazienza e dedizione,
capovolgendo così,
una tragica situazione.
Che se pur non è risolta, e chissà mai se lo sarà,
gratificando un
po’ tutti: uno sforzo, per una serenità.
Ma un brutto giorno la pandemia è arrivata,
dicono che è per
questo, che la situazione è peggiorata.
“La cosa è così chiara, lampante, e
si sa,
troppe spese, mancano soldi e niente più si farà.”
E così penso all’amico Alfredo...
“Ma chi l’ha detto che i soldi non fan
la felicità?
certamente, non è questa, la noistra verità!”
Però non sono i soldi che ci fanno mancare,
piuttosto la
speranza, la fiducia, che non ci san più dare.
La Befana che vien dal Mare, comprende, l’enormi
responsabilità,
ma il buon dialogo
coi Befanotti, forse, potrebbe anche aiutar.
Non è che cambiando un capo dirigenziale,
tutto vada buttato,
sia sfatto tutto, perché và male.
Nemmeno poi pensando, se è stato buono o sbagliato:
“Io cambio tutto, è sicuro, accertato!”
Queste, alle spalle, son vere pugnalate,
che non fan sangue,
ma sono assai avvelenate.
Dov’è quella trattativa, che tutti coinvolgeva?
Befana e
Befanotti… operatori, e… chi li dirigeva!
Anche il glorioso P.R.O.V.A.M.O.C.I. ormai è cambiato:
squallido, triste,
e mal frequentato.
Non perché ci sia della malagente,
ma perché ormai,
li, non sperano più in niente.
Del resto un paziente, solo questo sa fare,
aspettar paziente,
triste, è così deve restare!
Ma la Befana che veniva dal Mare,
per tutti quanti continua
a sperare.
Sorridendo e cantando, la Befana tutti ci invita,
a continuar questa
storia, che ancor non è finita!
Franca Izzo
Livorno - venerdì
6 settembre 2024