mercoledì 1 marzo 2023

Visita al Museo delle Sinopie

Si doveva partire alle 8.45 ma per motivi tecnici siamo partiti alle 9.15 circa. Menomale che mi hanno fatto scendere prima, vicino la piazza di Pisa e, pian piano, ci siamo diretti al museo delle Sinopie. Arrivati all’ingresso c’era uno scivolino dove sono salita e abbiamo fatto due foto. Una volta dentro ci ha accolto un signore, ci ha fatto vedere l’ascensore che ci ha portato proprio li, dove c’erano le Sinopie: disegni sul muro fatti con una terra rossa che ritraevano varie scene come i sette apostoli con le madonne, il centro della terra e altre cose… Il professore ci ha spiegato molto bene tutto questo. Al piano superiore c’erano altri affreschi di vari disegni colorati  con una lucina appesa in cima in modo da vedere meglio i quadri. Successivamente, siamo andati al Campo Santo, si chiama perché qui sarebbe stata portata la Terra santa del Golgota dalle navi pisane di ritorno dalla vittoriosa Terza Crociata. Io e due persone ci siamo fermate a sedere fra le tombe perché non ce la facevamo, eravamo stanchissimi. Dopo di che abbiamo pranzato e degustato un caffè ad un bar lì vicino e poi abbiamo ripreso il furgone per tornare a casa. 

Gasperini Virginia



martedì 24 gennaio 2023

La mia prima esperienza all'estero

Il giorno del mio sogno si è avverato, sono stata per la prima volta a londra. Sono partita la mattina presto del giovedì: mi sono alzata alle tre e mezzo del mattino e siamo partiti da Pisa con la compagnia aerea "Raianeir" e, verso alle otto e mezza, siamo arrivati a Londra; ho preso il pullman e sono andata a  e siamo arrivati in albergo. Dopo poco abbiamo lasciato i bagagli in albergo e da lì abbiamo incominciato a girare i più belli posti di Londra e vedendoli sono rimasta contenta perché era la prima volta in tutta la mia vita, non sapevo che londra era cosi grande con tanti negozi dove ho fatto  moltissime foto ricordo, la cosa piu bella è stato vedere il cambio delle guardie e un parco di londra... sinceramente faceva molto freddo. La mattina in albergo si faceva colazione ordinando in inglese pietanze che non avevo mai assaggiato, il Big Ben è stato favoloso, i due musei che ho visitato sono stati molto belli... Londra è bellissima e molto interessante una esperienza innovativa è stata andare a cena in un locale indiano anche se il secondo giorno siamo andati dove si mangia solo panini 

Londra mi è piaciuta molto, era la prima volta in  assoluto... ieri siamo rientrati in Italia dopo quattro giorni di ferie..

Ho cercato di raccontarvi tutte le cose belle che mi sono capitate in questo super viaggio a Londra

Marrandino Maria Michela




martedì 3 gennaio 2023

Ciao Laura...

Ciao Laura... 

Ci manchi, manchi anche a me...

Sembra impossibile che sei volata in cielo, pure te, volevo ringraziarti per la tua amicizia, davvero importante. Eri solare, sembrava che vedevi il lato positivo in tutto, al contrario di me che vedo molte cose negative, eri gentile, premurosa e avevi una splendida luce negli occhi, penso che è anche per questo che hai trovato qualcuno che ti faceva battere il cuore e te lo sei meritato tutto. 

Infine, sono stata poco tempo prima a messaggiarti per tentare di tirarti su di morale ma gli angeli avevano già deciso di portarti via da tutti, mi manchi, rimarrai per sempre nel cuore mio e di chi ti ha amato.  

Un bacione

Virgy

giovedì 15 dicembre 2022

Quali sono gli elementi di rilievo che comporta l'utilizzo della ricerca empirica per l'Utente Ricercatore?

Di Seguito riporto il mio intervento, la mia esperienza, al corso formativo ECM tenuto il 13 - 14 Dicembre 2022 in via telematica sulla piattaforma ZOOM. Il corso era centrato sulla ricerca e valutazione in Salute Mentale; hanno partecipato varie professioni legate a questo mondo, da tutta Italia, con interventi davvero rilevanti. Il corso è stato diretto da Ilario Volpi (Roma) e Psichiatria Democratica. 

Il mio punto di vista, espresso nello scritto, è lo sguardo di una persona, utente del Servizio di Salute Mentale, che ha intrapreso il precorso di ricerca e dei benefici che essa comporta nella persona sofferente che decide di intraprendere questo cammino:


Buongiorno, sono Mariani Noemi, lavoro presso l’Associazione Mediterraneo APS con il ruolo di facilitatore sociale in percorsi di Recovery in Salute Mentale. 

Il ruolo di Utente Esperto come ricercatore di esperienza è un ruolo che è parte attiva all’interno dell’equipe di ricerca; una funzione importantissima che ha composto parte del mio percorso di Recovery e della mia attuale formazione, attraverso un processo di maturazione e crescita volta ad acquisire competenze sull’uso della propria esperienza come principale strumento conoscitivo e d’azione, un’esperienza sottoposta ad una attenta rielaborazione in forma critica e distaccata come insegna e impone la stessa metodologia di ricerca. 

Utile, all’interno delle fasi di formulazione e svolgimento della ricerca, è l’ascolto delle storie di vita legate alla sofferenza che l’utente ricercatore possiede come bagaglio formativo, storie ascoltate per i fatti di cui è composta senza interpretazione personale o clinica delle parole, un ascolto intenso con modalità multidirezionale con l’equipe di ricerca, ascolto che facilità la riflessione all’interno del gruppo e all’interno del soggetto stesso, una riflessione sostenuta da un’analisi attenta e critica del tema e dei punti di cui è composta la ricerca, incrementando o precisando, a volte, i possibili punti di inchiesta. L’esperienza di vita di disagio vissuto dalla persona sofferente è spesso legata ai servizi di Salute Mentale del territorio perciò, oltre ad essere fonte diretta di informazioni che possono aiutare a comprendere le varie fasi del “vivere” il servizio e il disagio stesso, è un valido punto di vista che può cogliere aspetti diversi del materiale informativo di cui in seguito andrà a comporsi la ricerca, soprattuto se verte su tematiche legate alla Salute Mentale, e, inoltre, è uno sguardo aggiuntivo e differente rispetto all’operatore o al familiare che valorizza, oltre alla ricerca, l’esperienza della persona stessa sia nei suoi fatti sia nella sua formazione identitaria. L’identità, con il supporto della ricerca, si struttura sotto affinità e desideri propri: la ricerca pone senso all’identità dell’utente ricercatore attraverso l’elaborazione della propria vita, un processo sostenuto in maniera distaccata ed aperta dove l’esperienza viene messa in discussione con se stessi e con l’esterno; identità che si conforma in ciò che si è stati, un passato di cui ci siamo appropriati e da cui non dipendiamo più anzi, il passato legato alla sofferenza, diviene mezzo di crescita e di valorizzazione dell’indagine; identità che si conforma in ciò che siamo: il presente dove la ricerca indaga, il presente vissuto obbligatoriamente al Hic et Nunc, qui ed ora, all’essere presenti a ciò che si è e ciò che si fa; e, in fine, formazione di identità futura: analizzare la propria esperienza di disagio per apprendere da essa e non subirla o lasciarla senza scopo, come far finta che non ci appartenga, quasi nascosta, ma bensì conoscerla e su di essa progettare verso i nostri bisogni, i nostri desideri, conoscendo i nostri limiti verso la progettazione in vista di un fine. 

L’esperienza dell’utente ricercatore valorizza la ricerca stessa, implementandola; valorizza il soggetto che intraprende questo camminino, dove si riappropria di sé in un percorso costruttivo, formativo a carattere identitario; è importante precisare come la valorizzazione della storia della persona che ha vissuto dolore e sofferenza offre un punto di vista coerente, presente, utile e sensato, un punto di vista espresso da chi spesso le proprie parole oltre ad essere interpretate non sono credute, sono messe in discussione proprio perché parole espresse da persona “utente della salute mentale”, quindi per definizione da non prendere come vero o totalmente vero. Credere e valorizzare le parole che esprimono la sofferenza mentale e che compongono il lato della vita più buia e tetra di una persona porta la persona stessa a capire con fermezza che il dolore può essere ascoltato, condiviso e avere un utilizzo in vista di un fine, concreto ed utile, tanto da offrire più che a dimostrare: il dolore non è fine a se stesso ma mezzo di crescita e di confronto in un percorso sempre più strettamente identitario. 

Ricordo che dopo l’esperienza di ricerca con i ragazzi di Mediterraneo tutti questi piccoli ma fondamentali elementi del percorso personale dell’utente ricercatore hanno portato, all’interno di un cammino che implica crescita e conseguente modificazione di alcune parti di sé, alla nascita, alla formazione e allo sviluppo di gruppi di Auto Mutuo Aiuto, nati e gestiti autonomamente, con lo scopo di una continua ricerca e ascolto di se stessi attraverso gli altri, principale campo di formazione del “ricercatore d’esperienza”. 

Sono in cura presso i Servizi di Salute Mentale dall’età di quindici anni e tuttora sono in cura. 

Attualmente lavoro presso l’Associazione Mediterraneo e studio alla facoltà di Scienze dell’Educazione e della Formazione dell’Università di Firenze, sono al secondo anno; il mio percorso verso la comprensione delle mie passioni, dei miei desideri, delle mie aspirazioni, dei miei limiti sono stati un attenta elaborazione dei miei 

bisogni, comprensione e accettazione dei mille volti di cui la sofferenza è composta. La ricerca, a cui ho partecipato in maniera attiva, sia nella sua composizione sia nella successiva somministrazione e analisi, è stata fonte di messa alla prova di un passato di cui avevo paura, un presente che non coglievo, quasi sfuggente e di un futuro di cui ignoravo l’esistenza… attraverso la ricerca, con le sue fasi, ho avuto l’occasione di conoscermi e di apprendere da me stessa e da ciò che tutta l’equipe andava a indagare, distaccandomi dall’odio delle mie emozioni per accogliere l’ascolto costruttivo offerto in quei momenti che hanno posto la riflessione critica della propria esperienza, tipica della ricerca, e le informazioni, prive di interpretazioni, che l’indagine rileva al suo fine, costrutto di un percorso di arricchimento e, conseguentemente, di un cammino verso una stabilità nella vita quotidiana che permette di poter cogliere il presente e di progettare il proprio domani.


Mariani Noemi 

mercoledì 23 novembre 2022

Dedicato a Laura

Ciao Laura

scrivo queste righe perché con le parole non riesco a dire tutto il dolore che ho avuto quando me lo hanno detto. 

Questa notte mi sono ritrovata a pensare a te, al tuo sorriso, cosi radioso e contagioso che ci piaceva a tutti.

Mi manchi tanto ma so che sarai sempre con noi, per sempre.

Meri Taccini

lunedì 21 novembre 2022

Laura, amica mia

Laura amica mia, simbolo di libertà, di gioia e umiltà ti sei rifugiata in cielo, di novembre, nel primo pomeriggio. Ci mancherai tanto. Sarai nel mio cuore per sempre, nei miei ricordi porterò con me il tuo bellissimo, contagioso, sorriso, con la certezza di saperti uno splendido angelo, in paradiso con Dio.

Amiche per sempre

Letizia Lettori 

Parole tra le onde: Crociera in Ottobre, intervista ai partecipanti

Al termine della crociera tra Capraia e Corsica con la barca a vela dell’Associazione, il Sambac, Riccardo intervista tutti i partecipanti per chiedere dei feedback su questa intensa esperienza in gruppo.

 

Gerard

 

Riccardo: come è stato questo giro in Corsica?

 

Gerard: andare in barca a vela non è una cosa per tutti, direi che è andata molto bene.

Mi è piaciuto soprattutto percorrere il sentiero dei doganieri: abbiamo trovato un tempo eccezionale; non sono riuscito a completare tutti i 23 Km, ne ho fatti soltanto 17-18 ma va bene così. Il sentiero è stato faticoso ma mi ha dato grande soddisfazione, e anche il paesaggio era meraviglioso.

Ottima crociera e bella compagnia, anche le persone che costituiscono questo gruppo sono tutte molto simpatiche.

 

Riccardo: il Sambac ha è andato bene?

 

Gerard: è una barca mitica, ha navigato molto bene… anche ora procedevamo a 7 nodi con un po’ di vento. All’andata invece il mare è stato più piatto e, grazie anche al tempo eccellente, abbiamo pure visto i delfini.

 

Riccardo: raccontaci un po’ la storia della tua collaborazione con l’Associazione

 

Gerard: con l’Associazione ci siamo conosciuti più di 20 anni fa, durante l’epoca in cui nacque l’associazionismo e si creavano collaborazioni con le polisportive; io facevo parte del Centro Terra e avevamo la “Rugiada”, una barca più sportiva.

Durante questi 20 anni ormai mi sono molto affezionato a voi.

Mi piace questa Associazione che lavora con persone che sperimentano delle difficoltà e si riabilitano anche tramite le barche e la vita sul mare.

E questo non è affatto facile, perché il mare non è un luogo protetto: può fare caldo, possono esserci dei momenti molto movimentati, hai poco spazio che devi condividere anche con altre persone; si cucina insieme, si mangia insieme, si cucina insieme, si dorme insieme. Non penso esistano tante associazioni come la vostra. Ed io per questo sono molto orgoglioso di collaborare con voi da due decenni.

 

Qui ognuno va avanti con le proprie capacità: c’è chi è più bravo a lavorare sulla barca, chi è più bravo a organizzare, chi a filmare come te, chi a cucinare…ognuno fa sì che le persone che hanno bisogno possano essere accolte con le loro fragilità e supportate. Ognuno qua prova a crescere.

 

Un’Associazione come la vostra vi permette di accogliere persone con fragilità e farle provare esperienze diverse dal ricovero (che a volte può anche essere necessario, ci mancherebbe); qui si fa l’esperienza di vivere tutti i giorni il lavoro, la salute, lo sport, la casa, l’amicizia con gli altri. Quest’Associazione accoglie sempre le persone che hanno bisogno di una mano. In questa Associazione la persona è posta al centro del proprio progetto di vita.

 

Alfredo

 

Riccardo: come è stata questa crociera?

 

Alfredo: la crociera è stata interessante perché, seppur siamo stati in posti che avevo già visto, ho provato a fare delle cose nuove: ad esempio ho fatto delle foto notturne… quindi per me è stata una notevole soddisfazione.

Per quanto riguarda il viaggio tutto bene perché non soffro di mal di mare quindi mi adatto a tutte le situazioni. Sono anche contento perché il mio compleanno cadeva proprio durante questa crociera e ho potuto festeggiare con persone che conosco e con cui mi piace stare insieme.

 

Riccardo: a proposito del sentiero dei doganieri?

 

Alfredo: del sentiero abbiamo fatto una parte diversa rispetto a quella che facemmo un paio d’anni fa; è stato non faticosissimo, e c’erano dei passaggi impervi che potevano creare delle difficoltà a chi magari aveva un po’ di difficoltà a stare in equilibrio.

La seconda parte del percorso è quella che abbiamo fatto 2 anni fa, ma io non l’ho fatta perché è la parte più difficile e non me la sono sentita.

 

Riccardo: e a proposito del paesaggio?

 

Alfredo: per quanto riguarda il paesaggio, sia la Corsica che la Capraia sono molto belle, spettacolari di giorno ma anche di notte; e questo è ottimo per me, che ho sviluppato la passione di fare le foto astronomiche.

 

Paolo Pini

 

Riccardo: come è stata la crociera?

 

Paolo: crociera bellissima, condizioni meteo favolose, equipaggio eccezionale.

Tutti noi abbiamo avuto la possibilità di mettere alla prova i nostri limiti dopo tanto tempo. Personalmente sono soddisfatto perché sono riuscito a fare il percorso andata e ritorno da Torre dell’Agnello ed erano tantissimi anni che non camminavo così tanto.

 

Poi anche la barca stessa contribuisce a mettere alla prova i nostri limiti; difatti la barca è un luogo dove ci si conosce velocemente: alcuni di noi hanno scoperto nuove competenze, altri invece magari  dei limiti che non pensavano di avere. In generale quindi esperienza molto positiva, da provare a ripetere il prima possibile.

 

Riccardo: per quanto riguarda l’esperienza del sentiero dei doganieri?

 

Paolo: fantastica come sempre: una bellezza dei paesaggi quasi religiosa. Ogni volta che torno qua è una nuova emozione.

 

 

Meri

 

Riccardo: come è andato questo tour tra Corsica e Capraia?

 

Meri: è stato bello, è andato tutto bene; ci siamo divertiti, questo era un gruppo molto affiatato, siamo stati bene insieme. Abbiamo fatto un viaggio che mi ha ridato energia, mi sento come se avessi nuovamente ricaricato le pile.

 

Riccardo: la Corsica come ti è sembrata?

 

Meri: la Corsica è molto bella, siamo stati in porto ma potevamo scendere e andare in giro a piacimento.

 

Giorgio

 

Riccardo: come è stato questo giro in Corsica e Capraia?

 

Giorgio: perfetto perché abbiamo trovato sempre bel tempo e un po’ divento. All’andata abbiamo navigato quasi tutta la tratta a vela, ed è stata una bellissima veleggiata; poi siamo arrivati a macinaggio in serata.

 

Il giorno dopo abbiamo fatto una bella camminata sul sentiero dei doganieri: è stato molto faticoso, in particolare la seconda parte da Santa Maria fino a Barcaggio, ma ne è valsa sicuramente la pena.

In generale è stata una bella esperienza.

 

Ora stiamo tornando a vela perché c’è un po’ di vento quindi direi davvero eccellente.

 

Riccardo: il Sambac si è comportato bene?

 

Giorgio: sì, direi egregiamente: ha funzionato tutto bene, a vela abbiamo anche toccato ottime velocità di punta.

 

Riccardo: c’è stata anche una bella sintonia di gruppo, non credi?

 

Giorgio: certo, ieri abbiamo fatto anche una grande festa con dolci e musica organizzata da Micheal:  è stato tutto perfetto. Abbiamo così festeggiato Halloween e il compleanno di Alfredo.

 

Micheal

 

Riccardo: come è stata questa esperienza in mare con il Sambac?

 

Micheal: molto bene, è stata una bella esperienza. Mi è piaciuto girare in paese e tra i boschi. Mi sono spaventato quando mi son trovato in quella parte del sentiero molto scivolosa e che affiancava un burrone… lì me la son vista brutta, per il resto tutto bene.

 

Anche quando siamo andati in paese prima abbiamo preso dei sentieri bruttissimi, che non erano sicuri; siamo dovuti rientrare e cambiare strada.

Ho fatto qualche piccola discussione qua e là ma in generale sono stato bene.

 

Siamo stati comunque bene tutti insieme.

 

Paola

 

Riccardo: raccontaci della tua esperienza sul sentiero dei doganieri.

 

Paola: sono stata molto contenta di fare quella grande salita nella parte finale dei doganieri, sono arrivata fino a Torre dell’Angelo.

 

Riccardo: invece per quanto riguarda la navigazione?

 

Paola: mi sono completamente rilassata, sono stata molto contenta. Non me la dimenticherò mai questa crociera. Abbiamo mangiato benissimo e sono stata contenta anche di festeggiare il compleanno di Alfredo.

 

Antonio

 

Riccardo: come è stata questa gita in barca tra Corsica e Capraia?

 

Antonio: bellissima; ho avuto solo problemi a dormire bene per via di tutti quelli che russavano.

 

La Corsica mi è piaciuta molto; ho durato molta fatica nel fare il sentiero dei doganieri. Però mi sono davvero divertito.

 

Paolo Di Giuseppe

 

Riccardo: Paolo, ci racconti qualcosa di questa esperienza?

 

Paolo: è andato tutto bene, sono stato bene in compagnia degli altri: abbiamo mangiato bene e ci siamo divertiti.

 

La Corsica mi è piaciuta molto, ho anche fatto il bagno.



La Redazione