venerdì 15 settembre 2017

Ci sono anche io

Di Liliana Fabbri

Sono giù
Max Pelagatti Photography
Ci sono anche io, sono viva nonostante tutte le intemperie che ho affrontato e che tutt’ora trovo lungo la mia vita. L’unico mio desiderio sarebbe quello di poterla viverla il più serenamente possibile e mi domando se ne avrò il tempo. 
Il tempo, quella cosa che, spietata, corre così velocemente e che in nessuna maniera può essere fermata; non si può tornare indietro, peccato...
I ricordi del passato si susseguono continuamente nella mia testa e con loro portano tristezza e malinconia; una parte di me, guardandosi indietro, avrebbe voluto fare di più per se stessa e per gli altri e magari con più intensità, ma facendomi un esame di coscienza e parlando con le persone che mi vogliono bene ho capito che non devo sentirmi sola e inutile. Chi mi conosce sa che farei qualsiasi cosa per vederli felici, quindi forse in fondo valgo davvero qualcosa, devo solo trovare la forza di reagire e di non arrendermi.

La forza di una madre

Di Meri Taccini

Alla mia mamma

La mamma, è quella persona che ti accudisce in grembo per nove mesi al termine dei quali ti trovi ad aprire gli occhi in un mondo completamente nuovo.
Tu, un esserino che nei primi istanti di vita emana un pianto disperato un attimo dopo lei,
la tua mamma ti prende in braccio e ad un tratto ti calmi e ti addormenti sapendo già che lei non ti lascerà mai più.
Man mano che gli anni passano ti insegnerà a vivere la vita, ad avere rispetto per gli altri e per te stesso, ti farà capire quanto sia importante la scuola fino a quando tu sarai grande e lei, anziana, avrà bisogno di te nel lungo viaggio verso l’ultimo respiro.
A quel punto ti rimarrà un enorme vuoto dentro che ti accompagnerà per tutta la vita, nei momenti di felicità e nei momenti bui, ma pensando alla tua mamma riuscirai a superare tutto quanto, tutto quello che la vita ti porrà davanti .
GRAZIE MAMMA.

venerdì 1 settembre 2017

La mia famiglia

Di Meri Taccini


Ricordo il 2008 come l’anno in cui il mio incubo ebbe fine, l’anno in cui il mio ricovero presso le Suore Passioniste di Quercianella ebbe termine una volta per tutte. Tutto ciò fu possibile solo grazie all’aiuto di mio fratello e di mia cognata che, coraggiosamente, decisero di accogliermi nella loro vita. All’inizio tuttavia, date le dimensioni ridotte della casa in cui abitavano, fui costretta ad andare a vivere con i genitori di mia cognata e per un bel po’ vissi insieme a loro nella loro casa a
Monterotondo. Durante quel periodo il tempo sembrò scorrere lentamente e sebbene volessi bene e fossi grata a coloro che mi stavano donando tutto il loro supporto, gli anni sembravano ripetersi ogni volta uguali. Finalmente nel luglio del 2011 il torpore di quella quotidianità scomparve con la notizia dell’arrivo di Marieme, una bambina di due anni che da quel momento cambiò radicalmente la vita di tutti noi. Ad unirci definitivamente però fu il tanto agognato trasloco che avvenne nel settembre del 2016 che come ogni cambiamento portò sì con sè amore e gioia, ma allo stesso tempo anche litigi e contrasti. Nonostante le numerose ed inevitabili incomprensioni però siamo contenti di non esserci mai arresi, riuscendo così a raggiungere un equilibrio e ad avere una vita felice tutti e quattro insieme.