lunedì 23 febbraio 2015

Spaghetti ai frutti di mare


Ricetta di Alessandro Minissi
   
Ingredienti per 4 persone
  • ½ kg di cozze
  • ½ kg. di vongole     
  • 2 cucchiai d'olio                                          
  • uno spicchio d'aglio                                         
  • due pizzichi di sale grosso                                         
  • 400 gr. di spaghetti                                        
  • un bicchiere di vino bianco                                         
  • peperoncino a piacere
  • un pizzico di pepe                                        
  • una manciata di prezzemolo

Per riuscire a preparare bene un buon piatto di pasta nel più breve tempo possibile, perché tutti sappiamo quanto il tempo è prezioso, è necessario avere tutti gli ingredienti a portata di mano e nel caso specifico degli SPAGHETTI AI FRUTTI DI MARE il primo passo è pulire accuratamente le cozze e le vongole per averle pronte.

Per pulire le vongole bisogna battere le stesse, una per una, su un tagliere o sul lavabo, senza troppa violenza facendo attenzione a non romperle e allo stesso tempo controllando che non ci sia della sabbia dentro, perché la presenza di sabbia nella vongola comprometterebbe la buona riuscita della pietanza.
Così battendole, la presenza di sabbia nella vongola diventa subito evidente, specialmente se vediamo che sono già aperte.

Per le cozze è sufficiente strappare da ognuna il legaccio di alghe che pende dalla cozza stessa.

Al termine della pulizia è necessario sciacquare i frutti di mare sotto l'acqua corrente.

Quindi mettiamo al fuoco l'acqua in una pentola a bollire dove metteremo gli spaghetti.

Aspettando che l'acqua vada in ebollizione, mettiamo 2 cucchiai d'olio in un tegame, poi tagliamo uno spicchio d'aglio in fettine abbastanza fini e le aggiungiamo all'olio, quindi mettiamo il tegame al fuoco ed aspettiamo che l'aglio soffrigga.
A quel punto abbassiamo leggermente il fuoco e aggiungiamo le cozze e le vongole.
A fuoco medio aspettiamo che i frutti di mare si aprano, una volta aperti aggiungiamo sugli stessi un bicchiere di vino bianco lasciando che sfumi. Dopo che il vino è sfumato aggiungiamo pepe e peperoncino a piacere; mi raccomando niente sale perché i frutti di mare contengono acqua salata che aprendosi si mescola da  al sugo.

Quando l'acqua precedentemente messa sul fuoco inizia a bollire mettiamo nella pentola due pizzichi di sale grosso e di seguito 400 gr. di spaghetti interi o spezzati tanto il risultato è il solito.

Una volta che gli spaghetti sono cotti li scoliamo e li mettiamo nel tegame col sugo aggiungendoci un pizzico di prezzemolo e alzando il fuoco.

Per amalgamare bene il sugo alla pasta è necessario saltare la pasta con un movimento rotatorio del polso per i meno esperti e sufficiente mescolare il tutto accuratamente con un mestolo.

Voilà, gli spaghetti sono pronti, con un forchettone facciamo le porzioni di pasta per metterle nei piatti, con una “schiumarola” li ricopriamo di frutti mare e infine ci coliamo l'olio della di cottura dal tegame per insaporirli bene.



BUON APPETITO

Disagio psichico a scuola

di Giuseppe D'Agostino

Uno studente sofferente di disturbi mentali è una persona fragile, ma la sua difficoltà è accompagnata anche da un altro aspetto, probabilmente abbastanza sottovalutato, che incide pesantemente nel suo rendimento scolastico. Le patologie psichiche, anche quando non riconosciute e trattate da uno specialista (fenomeno molto diffuso, visto che nell'età adolescenziale non sempre ci si rivolge ai servizi psichiatrici), limitano fortemente la capacità di concentrazione del ragazzo, diminuiscono la lucidità nel memorizzare concetti e nozioni e contribuiscono a generare angoscia laddove i risultati si dimostrano inferiori alle attese. E' vero che esiste la terapia farmacologica ma questa non sempre si dimostra una valida alleata nel garantire la piena efficienza durante le ore di studio.  




Da qui nascono i famosi sensi di frustrazione e insicurezza che, amplificati dalla malattia, aggravano anche i rapporti sociali. Purtroppo i giovani non hanno una esatta cognizione del proprio malessere e nel momento in cui sono affetti inconsapevolmente da un disturbo pensano di vivere un normale processo di crescita destinato a risolversi nel tempo. L'incapacità di mettere a fuoco adeguatamente la patologia getta questi individui in una sorta di cono d'ombra in cui la confusione mentale esercita un ruolo di paradossale predominio e i cui effetti si riflettono nei comportamenti, nel linguaggio, persino nei gesti, impedendo all'intelletto di svilupparsi pienamente. Inoltre, in questi casi, si consuma la frattura con il mondo esterno; gli insegnanti sono visti come nemici o nella migliore delle ipotesi come inflessibili giudici incapaci di capire le persone, i compagni di classe, notando le difficoltà del loro coetaneo e non avevo strumenti per valutare ciò che si trovano davanti, reagiscono secondo la propria sensibilità. Un errore che compiono certi docenti è di catalogare come svogliato lo studente che, a causa delle sue sofferenze, non riesce ad applicarsi nelle attività didattiche. La malattia mentale è una bestia che ti divora tutta la linfa vitale e la sua forza risiede in una potentissima e semplicissima controindicazione: è difficilissima da dimostrare in quanto in quanto nessuna risonanza magnetica può rivelarla. 

lunedì 16 febbraio 2015

Preparando Naturalmente Uguali. Rotta per la salute.

della III A dell'Istituto Nautico Cappellini di Livorno
A cura di Enrico Longarini


Lo scoraggiamento è un’emozione molto forte che ci porta ad arrenderci, a darci per vinti; essa può portare con sé insicurezza, debolezza, tristezza e rancore: oltre a farci sentire delle nullità può assalire chiunque, sia chi ha maggiori problemi e difficoltà nella vita sia coloro che hanno un rapporto più armonioso con ciò che li circonda “Nella vita nulla è semplice”. Lo scoraggiamento può però fungere da “vaccino”, difatti coloro che la sperimentano durante gli anni del liceo, talvolta sono resi più forti e resistenti alle frustrazioni che la vita gli presenterà negli anni successivi.
La famiglia e gli amici, con il loro comportamento e le loro azioni, possono influire sullo stato di benessere mentale dell’individuo. La famiglia ad esempio compie molti sacrifici per assicurare un futuro ai figli e il fallimento può concretizzare il timore di aver deluso le aspettative che i genitori avevano riposto in noi, ma al contrario quando riusciamo a riportare dei successi ci sentiamo bene perché in cuor nostro sappiamo di aver ripagato i loro sforzi.
Al mondo siamo tutti unici ed ognuno di noi ha le proprie particolarità, ma riuscire a trovare qualcuno simile a noi che riesce a vedere ciò che ad altri sfugge, non può far altro che farci sentire meno soli e di conseguenza ci farà stare meglio. I rapporti di amicizia possono produrre e influire notevolmente sulla salute mentale: sono la compagnia, la condivisione di esperienze, ma soprattutto il confronto e il riconoscimento con gli altri che ci aiutano a crescere e a stare bene. Le gite ne sono un esempio emblematico: esse non sono solo uno strumento di condivisione di esperienze per l’intera classe, ma possono rivelarsi un importante momento in cui i “ruoli scolastici”, come l’essere insegnanti o studenti, sono meno definiti permettendo così ad ognuno di riscoprire l’altro.
Talvolta gli adulti, gli insegnanti e la famiglia agiscono con eccessivo distacco nei nostri confronti non riuscendo così a capire i nostri disagi e a venire incontro alle nostre esigenze. Naturalmente però il sostegno può venir anche da loro: ciò che incoraggia i ragazzi è la capacità empatica dimostrata dagli adulti di entrare in relazione con loro e la forza che essi riescono a trasmettere, motivandoli e credendo nelle loro capacità.
Il comportamento degli insegnanti è sì molto importante per i ragazzi, essi apprezzano quando un insegnante sa avvicinarsi a loro e capirli, ma al tempo stesso sostengono l’importanza che egli conservi la sua funzione giudicante anche se a volte possono non veder riconosciuto il loro impegno.
Questo “malgiudizio” porta i ragazzi a riflettere su di un aspetto della vita di tutti i giorni: il giudizio basato sull’apparenza e il pregiudizio (formulato senza essere riusciti ad avvicinarsi ad una persona) possono portare alla sofferenza.
In sostanza, affinché vi sia benessere è necessario che ci sia equilibrio tra adulti e ragazzi, i primi dovrebbero manifestare una maggiore capacità empatica di avvicinarsi ai ragazzi, mentre i secondi dovrebbero occuparsi di non erigere un muro fra loro e il mondo degli adulti; in questa maniera ognuno potrà dare e ricevere qualcosa dall’altro
“Le cose brutte e le delusioni capitano a tutti, l’importante sta nel sapere vedere e apprezzare le cose belle che ci circondano”, come il rapporto con la famiglia o il supporto degli amici cosicché si possa raggiungere uno stato di equilibrio e benessere.

Se quanto esposto ha a che fare con esperienze di disagio comuni a tutti noi, cosa pensate a questo punto sia la malattia mentale?
Con  malattia mentale si intende una condizione di sofferenza e di disagio che crea malessere nelle persone; la dipendenza da sostanze stupefacenti, incidenti o altri traumi possono esserne la causa, ma essa può essere altresì determinata da una molteplicità di circostanze e situazioni sociali che ruotano attorno all’individuo e nel quale egli è inserito.
A seconda della tipologia di malattia mentale di fronte alla quale ci troviamo possiamo auspicare un recupero da parte dell’individuo che ne soffre, ma esistono anche patologie che sfortunatamente non possono essere curate e che condizioneranno per sempre la vita dell’individuo

Quali sono i comportamenti che producono salute?
I comportamenti che producono salute sono tutti quelli che portano serenità e armonia nella nostra vita. Senza dubbio influiscono notevolmente sul nostro benessere tutte quelle attività che migliorano la nostra salute fisica, ma un ruolo fondamentale è svolto dalle relazioni sociali che intessiamo; gli amici e la famiglia possono contribuire al raggiungimento di questo nostro benessere, inoltre da loro , ma anche dai medici stessi, può giungere in modi e forme differenti un prezioso sostegno qualora dovessimo aver bisogno di aiuto.





Dentro di te

Dentro di te c’è un altro mondo.
L’uno cerca l’altro fino in fondo,
per trovare dentro sé l’Universo,
altrimenti è un mondo perso.
Non aver l’anima triste di un condannato,
costretta a esser gelosa di chi spera,
che i segreti che porti con te,
non sono una cosa mera.
Questo spirito di vendetta che porti con te,
t’avvolge in quello che non è.
Forse i cipressi del tuo cimiteri aguzzi,
tolgono da te i pensieri più brutti.
Questo desiderio di emulazione,
ti spinge a cercar le persone,
che al mondo son le più sole;
ma che alla luce del Sole son le più vere.
Questa luce di speranza t’avvolge,
ti prende, t’innalza;
con un sapore dolciastro, un po’ zuccherino,
che ha qualcosa di divino.
E che pensare di qualcosa di vero,
che nasce dal desiderio.
I sogni che nascono dal tuo fondo,
ti danno l’immaginazione,
e potenza di emozioni,
che allontanano da te le tue divisioni.
Rompi in due questo zero,
che t’avvolge, perché l’Universo
non è più un mistero.
E sii più vera e più sincera,
perché l’Universo è di chi spera.
Rompi in due quest’Uovo,
che ti fa dura e immatura,
a comprendere la tua vera natura.
Il Perdono è quella forza vera,
che ti fa inseguire quella giusta bandiera;
che t’innalza, t’avvolge, sorregge,
a comprendere Colui che tutto qui regge.
Una poesia Io ho creato,
che da voce a ciò che ho veduto,
perché un’ombra di quel paradiso,
possa comprendere colei da cui e stato diviso.
Perché la luce di quella stella,
possa apparire al buio più bella.
Perché il sogno più vero più bello,
nasce dal mare di quel fratello;
che fa paura agli innamorati,
e li rende più soldati.
                                                           François Macayone. Livorno, 14 Febbraio 2015

martedì 10 febbraio 2015

"Non siamo Soli": Flusso di ricordi di un viaggio estremo...e ritorno col mal di pancia

 di Stefano Scotti
  

…... Davvero “non siamo soli” è quello che lega il mondo della salute mentale e dei possibili altri modi di curarsi sono possibili e fattibili,  per una vita normale, che poi non esiste secondo me. Comunque il nostro sforzo a portare conoscenza ed Auto Mutuo Aiuto come speranza e metodo di cura in altri mondi scambiando così esperienze e conoscenza  là dove sta nascendo grazie al nostro aiuto.…
 Un'esperienza fantastica la possibilità mischiarci alla cultura egiziana, appena mi si è presentata l'ho presa al volo..... l'occasione di confronto con altri gruppi di auto- aiuto egiziani, una collaborazione che dura da non so da quanti anni cercando di sviluppare cultura e conoscenza là dove non c'è..... ma sta nascendo, laggiù dove esistono ancora i manicomi.
Ad Alessandria D'Egitto abbiamo avuto l'occasione di incontrare gruppi di Auto-Muto-Aiuto Egiziani nati da poco che stanno via via sempre più sviluppandosi in un paese dove la donna non può mostrare il corpo e porta il velo per nascondere i capelli.....
Il gruppo è formato da me, Marco, Benedetta, naturalmente senza Paolo Pini non si va da nessuna parte, Salvatore Galante di Piombino …. l'aereo per la prima tappa, Roma c'è presto e la sveglia va rimessa alle quattro poi l'incontro con i baresi che vengono con noi …. sono in quattro Mariella psicologa poi c'è Vincenzo Maddalena e Cosimo, bel gruppo insomma.


 Alle dodici imbarco per il Cairo dove ci aspettano gli autisti per scortarci nel vero senso della parola, due autisti di Alessandria, l'impatto con la metropoli è caotico il traffico è assordante tutti a correre sempre quando sono al volante; facciamo sosta a una baracchina lungo la via e per cena io mi mangio un cheeseburger la strada la riprendiamo dopo aver fumato una delle poche sigarette della giornata lungo la strada è  dissestata e il traffico intenso, arriviamo a mezzanotte e ci sistemiamo in un albergo della città, io crollo a letto..... ma riposo sempre male quando sono fuori casa così mi alzo disturbato e incuriosito dai canti e preghiere provenienti da una scuola lì vicina.
Il mattino dopo colazione ci vengono a prendere e ci portano nella loro sede finalmente ci presentiamo e parliamo con l'aiuto della traduttrice dei loro progressi fatti ed è chiaro che un po’ del nostro aiuto e scambio di idee  sta funzionando, nel pomeriggio sono in programma interviste per lo scambio di idee e racconti sui progressi nel campo sella salute mentale e nello sviluppo nel campo dell'Auto- Aiuto con delle lezioni video condotte da Paolo.
 Torniamo all'albergo nel pomeriggio....
Per cena pesce in un ristorante di lusso dove assaggio il “caffè turco” poi una passeggiata  lungomare …. giuro la povertà di quella gente, non l'ho mai vista, ma si accontentano di fumare shisha e di poche altre cose.
Poi una passeggiata nel lungo mare  per tornare all'albergo.
Dopo un giro lungo il mercatino davvero particolare dove trovi di tutto ….
Quella sera giocava la nazionale egizia contro il Marocco cosi tutti in strada al caffè al vedere la tv e a fumare shisha e a me m'incuriosiva sempre di più.
Per compagno in camera avevo Marco che va a letto, io non avevo sonno, non dormo mai... decido di assaggiare lo strano narghilè in un bar della metropoli....il gestore è simpatico e parla inglese così mi porta un narghilè mi siedo e assaggio la spezia alla frutta.... poi mi metto a parlare con dei ragazzini del posto che appena capiscono che sono italiano mi fanno vedere le foto di  calciatori italiani e mi dicono che vorrebbero emigrare perché non amano il paese Mussulmano, dopo uno di loro si mette a gridare e capisco che sia il momento di andarmene a dormire, pago e me ne vengo....l'indomani c'è da fare presto per la partenza di noi Italiani e il  gruppo  per il deserto Africano in Nubia.
 Il volo dura  poco ma segue il percorso del Nilo.
Ad Aspettarci al Cairo ci ha raggiunto il dottor Mario Serrano primario e responsabile del servizio di salute mentale di Livorno persona estremamente simpatica e umana.... facciamo tutti il biglietto e via si parte destinazione Aswan nel deserto dove veniamo accolti da un gruppo che esegue un ballo tipico il gruppo canta e balla e qualcuno di noi si lascia trasportare e si mette a muoversi, non so se sia un ballo sacro con il quale ci accolgono festosamente musica di tamburi e canti con i quali ci presentano davvero un'ottima e ricca cena....visito la casa c'è una nicchia con all'interno tre coccodrilli  …. la cena si conclude con un tè alla menta.
Non ancora soddisfatti io Marco e Maddalena torniamo a ballare e fumare shisha nel locale davanti all'albergo assieme al gruppo di Egizi di Alessandria ,,,, e devo dire che l'auto aiuto serve anche  perché fa sentire meno soli ma un'esperienza cosi chi se la immaginava?
Il giorno dopo andiamo a bere il tè preparato con zenzero e altre radici lungo il Nilo anche lì c'era shisha così insieme agli Egizi ce la passiamo fumando tutti.... Per cena, tornati al villaggio,  melanzane insalate e peperoni con ripieno di una specie di riso non vedo la carne ma c'era comunque nel secondo giro mi ritrovo una patata cruda messa nel sugo …
Passa un giorno e la diarrea miete la prima vittima Cosimo  si alza con febbre e crampi allo stomaco …. abbiamo la possibilità tornati di fare interviste agli Egiziani di visitare il villaggio che ci ospita.
Livornesi  Baresi Egiziani leghiamo e facciamo cagnara con varie canzonette caratteristiche nazionali ogni giorno sul battello che ci porta tutti i giorni in giro.... visitiamo un tempio di sera perché c'era un gioco di luci che rendeva lo spettacolo visivo decisamente meraviglioso..... la loro religione impone alle donne di portare il velo per nascondere i capelli e devono portare pantaloni lunghi e coprire tutto il corpo  fino alle mani un giorno visitiamo l'orto botanico lungo il fiume ad Aswan li contrattiamo e per un caffè turco 5 lire, io e il dottor Serrano ci sediamo dopo ci raggiungono gli altri …. il ritorno al villaggio è drammatico perché Mariella scivola lungo la scalinata per tornare al battello e si rompe le due costole.
“Noi non siamo soli” è questo che sta nascendo nei gruppi di auto-muto-aiuto egiziani grazie a questo stupendo  gemellaggio scambio …c'era una famiglia Egiziana cristiana che non portava il velo, ho fatto amicizia perché vedevo mi giravano intorno le due ragazze dai lunghi capelli gli chiedo come si chiama e mi metto un po’ a chiacchera con una di loro mentre saliamo per una via.
La diarrea fa strage fra il gruppo Italiano e Vincenzo e Cosimo prendono anche la febbre alta, io no ma inizia il mal di pancia …. tutte le sere ce andavamo a fumare shisha nel locale di fronte.... ora immaginate un villaggio arabo che ci ospita con tutta la sua religione assieme a degli amici egizi e alla loro cultura ma soprattutto questo viaggio il primo che faccio nel mondo Arabo, pensate che razza di giro con un gruppo proveniente da un altro paese, altra cultura.
Ho avuto anche modo di stringere legami più solidi fra noi italiani, legami che non avrei mai immaginato e che rafforzano l'amicizia e fanno emergere quello che nella vita di tutti i giorni mascheriamo, come la sensibilità e l'affetto.......….
Serve anche a questo l'auto aiuto!
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