mercoledì 21 giugno 2017

Letizia, la mia amica del Centro Proviamoci

Di Luana Baldacci

Letizia è una ragazza buona, sensibile è dolce e anche lei scrive.
La sua calligrafia  non è buona, ma siccome la calligrafia  è la scienza degli asini io ci capisco perché so interpretare quello che lei scrive. Letizia, che non sa ancora gettare nello scritto tutto ciò che la fa soffrire. Nel suo animo ha sempre tanto dolore per quello che ha sofferto nel corso degli anni .
Vive in una buona Casa  Famiglia dove la trattano molto bene e hanno fiducia in lei e nella sua intelligenza, perché Letizia è una brava ragazza intelligente e comprensiva. Io la sto spronando, perché riesca a trasmetterci nei suoi scritti gli episodi di amarezza che ha nel cuore, perché non voglio più  vedere i suoi dolci occhi nuotare nelle lacrime che non escono dal loro per bagnarle il volto!
Letizia è la mia dolcissima amica, una di quelle che mi entrano nel cuore e che riesco ad amare con tutta me stessa. Ogni Lunedì e Mercoledì della settimana, finita la redazione di lettura e scrittura ,andiamo assieme, mano nella mano ,al bar a bere un cappuccino e ora, che fa caldo, un bicchiere di spuma fresca e paghiamo una volta per uno senza problemi. Strada facendo mi racconta qualcosa di se e io capisco quanto malessere non esternato c’ è dentro il suo cuore  e nell’ anima. Cara dolce Letizia!
Io vorrei che ognuno di voi riuscisse a leggere tra le righe dei suoi scritti per capire quanta angoscia e quanto dolore ci sono nel suo animo e nel suo cuore, quanto profondi sono gli scritti di Letizia.
Quanto tremore c’è nella sua piccola mano nel farci leggere le sue pene attraverso le parole che nasconde con timore e un poco di paura nel doverle assemblare con la penna in un foglio di carta.
Letizia, dolce e buona cerca di essere da noi tutti capita!
Cara e dolce ragazza che posso considerare una nipote acquisita avendo lei l’età di una mia  nipote. Ciao Letizia Lettori, io ti voglio bene e so che tu ne vuoi a me!  

Dedico una lettera a Vittoria, una mia cara amica.

Di Letizia Lettori

Lei è un’eccezionale pittrice, nei suoi dipinti ci mette l’anima tanto che riesce a trasportare l’osservatore dentro i suoi quadri come se fossero reali.
Lei riesce ad emozionarmi e a regalarmi attimi di tranquillità, le sue opere mi trasmettono tanta pace.
A breve presenterà una mostra e io le auguro un grande successo, visto che lei mi dà sempre dei buoni consigli per aiutarmi nel futuro.
Per me Vittoria è una persona speciale che mi fa comprendere i miei errori.
Vittoria, ti voglio tanto bene.
Ti ringrazio con tutto il mio cuore
la tua simpatica amica 



mercoledì 14 giugno 2017

La mia Liburnia (o Livorno)

Di Luana Baldacci

Quanto scrivi Luana, la tua mente non si ferma mai è sempre in subbuglio.

Ora guardo l’ orologio che ho sul tavolincino e vedo che sono le 4 pari pari. Non riesco a dormire e allora scrivo anche se sono stanca e con gli occhi dei miei pensieri vedo come è ridotta la mia bella città. Una volta nei Canali Medicei c’erano tanti barconi di legno che un tempo trasportavano la merce da un posto all’altro traversando tutta la città. Ora sono fermi attraccati lungo i fossi ormai inservibili e corrosi dal tempo. Io sono montata quasi su tutti assieme alle mie amichette. Quindici anni avevo e dentro i barconi ballavo anche senza musica ma spronata anche dal canto stonato delle mie amiche. Livorno, la mia città, il Voltone e i suoi misteri sotterranei, che rilevavano la vecchia Livorno e ricostruita sopra lei era rinata la nuova Liburnia nascondendo così tutto ciò  che conteneva. Ancora, là sotto, c’erano abitazioni e negozi e oreficerie con le etichette ancora inchiodate sui vecchi muri con tanto di nomi scritti sopra. Era bellissimo essere là sotto e poter capire la storia di Livorno ricostruita sopra la vecchia Liburnia distrutta da un maremoto molti anni prima, era bello vedere ancora l‘ impronta che il mare aveva lasciato sopra i muri ed era bello risalire e vedere quanto era bella la mia cara Livorno ricostruita a dovere, le sue Fortezze vecchie ma intatte, il vecchio ospedale che accoglieva le persone malate di polmoni(tisiche) e il padiglione del lebbrosario che poi è stato abbattuto per farne un ospedaletto per malati normali. Era bello camminare sotto la città nuova e arrivare sino al mare camminando con cautela e infastidire i grossi ratti che si tuffavano nell’acqua di mare contenuta nei lunghi canali che traversavano diverse parti della nuova Livorno per poi congiungersi al nostro meraviglioso mare. Quanta storia  ci sarebbe da raccontare della mia Livorno che un tempo era l‘attracco dei pirati che portavano lì tutto ciò che afferravano dall’ affondamento delle navi. Così nacquero le regate dei Risicatori che erano gestite allora dal Venezia, bellissimo quartiere con la bandiera biancorossa, dal  Pontino, dall’Ovosodo (mercato) e Borgo Cappuccini gestito allora dai signori Neri. Cominciarono così le gare in mare seguite da tutti i cittadini con allegria e contentezza perché sopra le barche, allora pesanti, c’ erano a remare forte per vincere la gara ,figli, mariti e parenti vari .Erano gare di potenza e di sfide tra i quattro Borghi e ognuno tifava per il suo, io ero per il quartiere la Venezia dove abitavo, che era solita vincere diverse volte il Palio e la Corsa Barontini. Quanto era bello festeggiare la vincita del mio quartiere. Giravamo per tutta la città sventolando con gioia la bandiera biancorossa cantando e urlando a squarciagola sino a rimanere con la voce fioca e la gola indolenzita brava Venezia! Forza Venezia!


Cara Rita ti dedico una lettera

Di Letizia Lettori

Cara Rita,
Ti voglio tanto bene e ti considero come la sorella che non ho mai avuto.
Non vorrei che tu vada a stare a Stagno, perché secondo me andrai a stare male, è un posto isolato lontano da tutto e non avrai la libertà che hai con noi.
Ma soprattutto non voglio perdere un’amica come te.
Non voglio che tu faccia un errore di cui ti pentirai, rimani con noi e starai bene; qui hai tutta la libertà che vuoi, non lasciarmi perché mi mancherai tanto e perché io tengo tanto a te.
Non andare via per colpa di Pamela, rimani con noi.

Con affetto la tua amica 


Pensiero sulla paura

Di Letizia Lettori

Per gran parte della mia vita ho avuto paura degli altri. Provavo angoscia nei confronti di tutti coloro che mi si avvicinavano perché per me erano tutti seguaci del Diavolo.
Grazie alla mia amica Rita, che mi è stata accanto e mi ha sostenuta, sono riuscita ad andare avanti e a sconfiggere le mie paure.
Insieme a Rita mi sono riavvicinata alla Chiesa e a Dio.
Io credo in Dio, Dio ti porta verso il paradiso nella luce ed ora sono come una stella che brilla nel cielo di notte e che dà la speranza di un sogno di vita nonostante il mondo orrendo.
Io sogno un mondo migliore, senza violenza e senza crudeltà, verso la gente che soffre in questo mondo tremendo, specialmente per le persone povere. 
In un futuro vorrei, possibilmente, che anche le persone povere avessero una casa e del cibo fresco sulla tavola e potessero essere felici anche loro.

mercoledì 7 giugno 2017

Livorno

Di Liliana Fabbri

Sorge la mia città dentro all’onda di un naviglio dagli ormeggi di granito, l’avvolge il vento e il mare la circonda.
Siamo un popolo sognatore, ingenuo ardito tra ami esche e reti.
Con negli occhi il senso dell’infinito. Ballano al vento le vele spiegate, quelle scivolano nel suo mare di cobalto mentre pare che il sole affoghi.
Ora brillano le stelle rispecchiate con luccichi d’argento rilasciando al tramonto speranze per gli innamorati.


Poesie

Di Liliana Fabbri

Image by Ernst Vikne

Sogno il mio paese

E tu con le mura così lontane e sole, intorpidisci nel sonno, oltre il mare tra isole perse su acque azzurre. 
Ecco se tu entri solitario e piano piano di là per sempre la mia città, aspetto e attraverso vicoli, strade deserte un sogno antico lentamente risuona… Sale.





Tristezza

Onde, suoni, scie, gabbiani, infanzia.
Vite ricurve verso il vento nell’odore dolce.
"Mare rosso cielo", innamorata abbraccio quanto posso…nella tristezza la mia umile vita. 

Vivere la vita

Di Luana Baldacci

Alzarmi la mattina e non sapere chi sono,
non sapere che faccio e dove devo andare.
Ondate di panico assaltano il mio corpo e martorizzano la mia anima, il mio cuore,
cuore che batte veloce sino a farmi male.
Passo davanti ad uno specchio e mi guardo,
cerco disperatamente nell’immagine riflessa qualcosa che mi faccia capire che sono viva e dietro di me appoggiata sul mobile c’è qualcosa che alla fine mi fa sorridere, 
e allora mi volto lentamente mentre la mia mente esce dalla nebbia che mi avvolge.
Sono viva e mi sento ad un tratto felice, di essere, di esistere di vivere! 
Su quel mobile c’è una grande farfalla di porcellana,
è bella nella sua immobilità, ma per me è viva,
viva come lo sono io, pronta a spiccare il volo per vivere ancora una giornata di vita.
Comunque essa sia, il dono della Vita ogni giorno uguale e ogni giorno diversa
non sempre brutta, non sempre bella ma solamente Vita!

Il Rifugio

Di Liliana Fabbri

C’è forse un rifugio che suscita il tramonto.
Frastornata lascio tutto, vecchi alle panchine, bimbi aspiranti a diventare abili calciatori con veri palloni bicolore, lascio alle mie spalle la spiaggia ormai abbandonata e sporca.
Il rumore di una fontana lasciata aperta, questo rifugio fatto di pietra in pietra.
Cara mia città quanto sai di fine così simile a una Madonna che mi appare.


La vita è come una partita di carte

Di Luana Baldacci

La vita è come una partita di carte.
Cominci a giocarla subito ancora prima di nascere.
Nasci piangendo perché qualcuno ti sculaccia.
Ti attacchi al seno del tuo nutrimento e comincia l’evento della vita, che pian piano ti porta alla morte, perché non sei eterno.
Cresci e nella tua vita si susseguono tanti amori, amori per i fiori per le farfalle, le libellulle, le rondine, i gabbiani i passerotti , i gatti e i cani.
Amore per gli amici, i compagni di scuola i maestri, i professori.
Amore per l’amore e giuri amore eterno.
Ti sei dimenticata che di eterno non esiste niente perché la vita è un ciclo per tutto ciò che è vivo.
Amore per gli amici, i compagni di scuola i maestri e i professori.
I fiori appassiscono gli animali muoiono e anche tu un giorno morirai perché è già scritto nel libro della vita di ogni cosa.
Hai amato l’amore, ami ancora l’amore l’hai avuto, te l’hanno rubato, gli sei corsa dietro e ti è scappato e ancora non è finita la partita di carte la stai giocando ancora.
Hai perso tante volte e l’hai ricominciata con la speranza di vincerne magari una. 
Non ti sei mai arresa e ancora non vuoi arrenderti, speri ancora che un raggio di sole riscaldi il tuo cuore e ti lasci amare e ti dia amore.