lunedì 15 settembre 2014

A te dedico queste parole da poco (frammento 3)

di Stefano Scotti


E’ da molto tempo ormai che non mi innamoro di una ragazza.
Negli anni scorsi riuscivo a sentire dentro di me affetto anche per la vita, ma forse adesso sto invecchiando! Ma se la vecchiaia è questa voglio poter restare per sempre giovane, come canta Bob Dylan.
Saverio intanto con l’aiuto di Maila sta cercando di risolvere le parole crociate sul giornale, ed io, con una penna in mano continuo a sognare dietro a frasi di canzoni dietro a libri, o aquiloni, dietro a ciò che non sarà, eppure voglio che lo sia, voglio innamorarmi di nuovo, voglio vivere e gioire, condividere emozioni, ridere, scherzare con una persona al mio fianco che condivida le stesse ebbrezze.
O forse c’e ma siamo troppo lontani, se è il termine giusto!
Siamo differenti se amore c’e dal cielo pioverà sarà come prendersi e non tornare più perché è quello che voglio provare nuovamente.
Ma ridendo e scherzando si sono fatte le sei e tra poco passerà babbo per ritirare la biancheria sporca, mamma l’ho già sentita, era dispiaciuta di non essere potuta venire a farmi visita, ma l’ho rassicurata dicendole che ci saremmo visti Domenica a casa.
Monica mi ha appena chiesto quando verrà a farci  visita una rappresentanza della squadra del Livorno che l’altro anno, quando militava ancora in C1 venne a farci visita con un gigantesco uovo di cioccolata che posizionavano al centro del campo prima dell’inizio delle partite.
Dopo le ultime analisi risulta ancora che l’operazione subita da nonna ha avuto l’esito sperato!
Altre buone notizie per ciò che riguarda la mia vita futura, il quattro di Novembre lascerò la comunità per andare a vivere in appartamento, inoltre ho approfondito la mia amicizia con Valentina, e francamente ho avuto un piacere della madonna quando, Sabato, mi ha fatto dono del suo porta chiavi scambiandolo con il mio. Anche mio padre aveva un sorriso stampato sulle labbra quando mi ha raggiunto nei pressi dello stadio, dove avevo assistito alla disfatta della Triestina da parte della squadra della nostra Città.
Avevo trascorso l’intera mattinata e buona parte del pomeriggio in compagnia di Valentina e delle sue amiche che ho salutato verso le sei per l’appuntamento che avevo con Adelio e Simone per andare allo stadio.
Dopo un digiuno di punti da due turni, anche l’altro Sabato la squadra per la quale faccio baldoria, dopo una partita giocata magistralmente, ha perso contro un opaco Livorno che è riuscito a passare solo con un calcio da undici metri, concesso dall’arbitro per un rigore inesistente.
“ Così narrò il viandante errante cantando la sua vita attraverso le righe che la descrivono non curandosi di quel poco che sa”.
Di tempo ne è passato e l’anno vecchio è finito. Soltanto adesso dopo un fine settimana trascorso incollato alla radio vista l’impossibilità di poter uscire per il permesso negato, mi viene voglia di narrare delle vicende personali cercando di non cadere nel banale.
Ricordate quando ho iniziato a scrivere su questo blocco del “Livorno calcio”? Squadra da me blasonata quanto seguita, nonostante che non vinca da ormai da quattro o cinque settimane, dopo un girone di andata che l'ha vista protagonista, ieri ha rimontato due gol strappando un pareggio contro un motivato Palermo.
Ho potuto soltanto gioire per il punto conquistato seguendo la partita alla radio.
Da poco ho iniziato un corso di nuoto ma penso che lo interromperò vista la scarsa volontà.
Sono innamorato della vita anche se poco mi offre.
Intanto un guaio ne tira un altro visto che dopo nonna che fortunatamente l’ha scampata, sconfiggendo il male, la zia Maila, sorella di mia madre  idem, e ora a trovarsi nelle beghe è mio zio, fratello di mio padre al quale è stato diagnosticato un cancro allo stomaco.
Con mio padre il  discorso è diverso: nonostante tutto il bene che gli voglio, ho poco tempo da dedicare, la causa è da ricercare nel suo carattere schivo ed introverso, taciturno come adesso non è stato mai, così i nostri sporadici incontri finiamo a litigare.
Facendo finta che tutto vada nel verso giusto, mi sono rivolto al sacro Budda, al quale dedico pochi minuti prima di coricarmi.
Oggi, Lunedì, mi trovo come sempre in ufficio davanti allo schermo del computer, descrivendo la mia vita come un fiume che narra leggende, mentre veloce se ne va incontrando ostacoli nel suo cammino verso il mare.
Intanto il vecchio anno ha tirato il calzino e per l’occasione ho trascritto alcuni appunti sulla mia agenda.
“Sono le due e trentasei e mi auguro che la festa appena conclusa sia il preludio ad un 2003 tutto positivo!
Fra l’altro sul palco eccellentemente allestito, in piazza della Repubblica per la festa, si muovevano a loro agio alcuni ragazze con le quali trascorrevo il mio tempo libero e che da un bel po’ ho perso di vista.
Mi ha fatto piacere vedere Maila, sua sorella e sua nipote e conoscere Sara, splendida ventiquattrenne peccato fidanzata.

L’anno nuovo mi vede protagonista di una vita diversa sotto tanti punti di vista. Basta il solo fatto di avere incontrato Valentina, Barbara e gli amici del Pik Bar all’uscita dal ristorante dove avevo pranzato assieme ai miei genitori e mio zio, oltretutto a Valentina a fatto piacere di vedermi e Venerdì verrà a trovarmi assieme ad una amica. Sono contento perché, facendo un'osservazione, sto ricreandomi una vita anche al di fuori dal posto dove sto e che anche fuori c’è un piccolo mondo che mi aspetta.

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