Di Franca Izzo
Dopo due anni di assenza dall’Associazione Mediterraneo, il mio primo contatto con loro mi ha riportato in Norvegia. Tuttavia quest’anno non ho trovato la Norvegia che conoscevo e tanto amavo, con i suoi fiordi a strapiombo sul mare, le sue numerose cascate, le passeggiate nei boschi e le arrampicate fra le rocce, questa volta è stata diversa. Diversamente dagli anni precedenti siamo stati accolti per quattro giorni in un villaggio turistico su di un’isola deserta e per i primi due giorni siamo stati solo noi e i gestori del villaggio, tutti amanti del mare naturalmente al punto tale che c’erano più salvagenti e kajak che persone. Essendo un luogo sul mare, anche le attività sono state diverse; tempo permettendo uscivamo e dedicavamo le nostre attività al kayak, alla barca a vela e alla pesca: una volta in mezz’ora siamo riusciti a pescare circa 150 pesci che abbiamo gustato per cena.
Quando siamo arrivati la sera sull’isola stanchi morti del viaggio, siamo stati accolti con una calda e squisita zuppa di salmone, che ancora a pensarci mi lecco i baffi. Il cibo è un po’ diverso dal nostro, soprattutto la colazione che comprende anche pietanze salate. Da golosona quale sono la prima mattina ho assaggiato un po’ di tutto, ma p
oi sono tornata alla classica colazione all’italiana: pane, burro, latte, marmellata e miele. Avevano però anche una cioccolata spalmabile simile alla Nutella e non vi dico quanti barattoli ci siamo finiti! L’Italia mi ha vista rimpatriare cioccolata-dipendente, non ne posso più fare a meno e con il mio fisico non me lo posso proprio permettere. Quando al sabato è arrivato anche il gruppo Norvegese e con loro le belle giornate di sole, sono cominciate anche le sfide sportive a calcetto e pallavolo. C’è stata persino una gara dove si doveva costruire una zattera, vararla, farla navigare fino al giro di boa e tornare per riportarla a terra, smontarla e riportare al suo posto tutto il materiale usato. Ogni squadra era divisa “in tavoli” ed il gruppo di cui facevo parte, il tavolo uno, è riuscito ad arrivare secondo nella gara con le altre sei squadre.
Alcune si sono sfasciate a pezzi dopo poche pagaiate, altre squadre invece non sono neanche riuscite a costruire la zattera. Dopo cena per socializzare cantavamo canzoni accompagnate da due chitarre e grazie a Linda e al suo sorriso (dato che io non parlo una parola d’inglese) ho ballato e mi sono dimenticata che quel giorno era il terzo anniversario del mese dalla morte di mia madre, così ho riavuto per un po’ la gioia nel cuore e non solo il dolore. Grazie di tutto Linda e grazie degli orecchini che mi hai regalato; quelle stelline azzurre mi faranno pensare sempre a te e non mi faranno mai dimenticare che bisogna sorridere alla vita in ogni occasione. Ringrazio anche Hakoon per la perfetta organizzazione di questo soggiorno isolano (so quanto questo impegno possa essere gravoso), ma soprattutto ringrazio Trine che ha fatto sempre tanto in questi scambi non solo di svago ma anche culturali tra i nostri paesi; ha fatto l’impossibile per tradurre i dialoghi di noi italiani e dei nostri amici norvegesi dato che certi nostri modi di dire sono incomprensibili per loro e viceversa.
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