Di Liliana Fabbri
A cura di Enrico Longarini
Si sa, l’Associazione Mediterraneo non manca mai di
organizzare eventi e gite per far divertire tutti i suoi soci e così, come ogni
week-end, domenica 2 ottobre siamo partiti carichi e pieni di aspettative
(nonché di pranzo al sacco) per una bella gita a Firenze, alla visita del
Giardino di Boboli. Sebbene il tempo non lasciasse sperare in un miglioramento
e la minaccia di alcuni grossi nuvoloni in lontananza fosse sempre più concreta,
non ci siamo fatti intimorire e così siamo giunti nel magnifico capoluogo
toscano sui due furgoni guidati da Enrico e da Nicola, compagni inseparabili di
ogni nostra avventura. Fortunatamente il sole ha avuto la meglio sul tempaccio
e ciò ci ha permesso di fare una piacevole passeggiata fra le strade e le vie
della città, colme e stracolme di turisti arrivati da chissà dove. Dato il mio
problema alla gamba sono stata costretta a muovermi con la sedia a rotelle e,
guidata da Enrico, Simona e Fabrizio ho superato ostacoli insormontabili come
marciapiedi, sanpietrini, scalini e salite: mi sembrava di essere su una
macchina da corsa! Arrivati a Palazzo Pitti ho preferito vedere il museo
anziché entrare nel parco, la cui visita mi sarebbe risultata troppo
difficoltosa a causa della mia carrozzina; questo però non mi ha certo
abbattuto d’animo e lasciati gli altri compagni di viaggio, insieme ad Enrico,
sono entrata nella celebre Galleria Palatina alla scoperta dei quadri, delle
statue e di tutte le opere che vi sono conservate all’interno. Appena entrati
quale meraviglia! Enormi lampadari a goccia, pareti dorate, busti di marmo,
specchi e soffitti affrescati e come se non bastasse un numero incalcolabile di
quadri che ricopriva le superfici di ogni stanza. Con stupore ho notato come la
maggior parte dei soggetti rappresentati nelle varie opere fosse di natura
religiosa e così ho potuto apprezzare i mille volti dolci e delicati delle
Madonne col Bambino raffigurate dai pittori dell’epoca. È stata una visita
davvero emozionante che ci ha fatto battere il cuore (anche perché Enrico,
avvicinatosi troppo ad un quadro, ha inavvertitamente fatto scattare l’allarme:
che ridere). Finito il percorso ci siamo riuniti con gli altri e, un passo dopo
l’altro, siamo andati alla scoperta delle ricche vie di Firenze passando per il
Ponte Vecchio e osservando il pericoloso livello dell’acqua dell’Arno, poi per
la Galleria degli Uffizi ed infine giungendo al Palazzo della Signoria. È stata
una bella esperienza, soprattutto perché non avevo mai avuto occasione di
ammirare le bellezze di Palazzo Pitti e se in futuro potrò camminare con le mie
gambe con maggiore autonomia mi piacerebbe poter visitare, anche solo per un
attimo, il famoso Giardino di Boboli.
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