Una gran bella sorpresa!
Un luogo dove purtroppo tanti cani vi soggiornano ma dove per fortuna, “almeno in questo che abbiamo visitato”, trovano un rifugio momentaneo o una casa per la vita e sono trattati il più degnamente possibile.
Il 25 Luglio abbiamo visitato il canile comunale “La
cuccia nel bosco” grazie anche alla disponibilità dei responsabili tra i quali
la veterinaria Dott.ssa Alonsi.
Ho varcato il primo cancello consapevole del fatto che il
mio stato emotivo mi avrebbe fregato alla visione del primo cane…e così è
stato…un bellissimo pastore tedesco, si vedeva essere giovane, infatti aveva
circa uno anno se non di meno, pelo stupendo, allegro, giocherellone, libero nello
sgambatoio e correva felice nonostante il caldo torrido, ho subito appreso che
lui era l’unico su circa 80 cani di solito presenti all’interno del canile ad
essere stato adottato!
Felicità nei miei occhi.
I futuri padroni venivano al canile con appuntamenti
precisi per far sì che il cane si abituasse a loro, passavano del tempo
assieme, passeggiavano nel bosco adiacente al canile e dopo un determinato
periodo lo potevano finalmente portare a casa.
Questa è la prassi da seguire per ogni adozione.
Gli altri cani aspettavano pazienti nei loro recinti che
passava la mezz’ora di tempo per poi finalmente poter uscire anche loro nello
sgambatoio, c’era chi abbaiava nel vederci, (chissà, forse nella speranza di
andar via di lì ho pensato o semplicemente per l’indole animale nel vedere
persone camminare nel loro, ormai territorio), altri erano al fresco dentro le
loro cucce.
Andando avanti un vecchiettino, bassino, color
marroncino, vicino la rete per farsi accarezzare, docile, amorevole e lì le
lacrime scendono e ci si chiede ma perché siamo così orrendi!
Sono stata costretta a continuare la visita, i
responsabili ci spiegavano quello che accadeva e come curavano i piccini, i
volontari (troppo pochi purtroppo) che per fortuna si recano al canile per far
passeggiare all’esterno nel bosco i cani, alcuni di rado ci si affezionano così
tanto da adottarli, altri che invece non possono farlo perché alcuni cani sono
sequestrati!
I piccoli angeli sequestrati non possono appunto essere
adottati da nessuno fino a ché un giudice non stabilisca con una sentenza il
loro destino, possono essere restituiti al loro padrone, altri rimarranno a
vita nel canile per mancata adozione o per una sentenza che non avverrà mai e
altri ancora non troveranno mai una dimora a causa della loro razza giudicata
non “da famiglia” e rimarranno nel canile.
A malincuore si torna indietro, saluto i tesori guardandoli negli occhi e come se fossimo telepatici gli esprimo tutto il mio affetto e comprensione, gli dico che mi dispiace tantissimo, che non posso portarli con me ma spero con tutto il cuore che trovino al più presto una buona famiglia una brava persona che li ami come io amo i miei figli pelosetti.
La Dott.ssa Alonsi è costretta a lasciarci per visitare
un barboncino un po' arrabbiato e ci lascia nelle mani di una collaboratrice
che non si stanca di rispondere alle nostre mille domande che strappano in me
un piccolo, minuscolo sorriso dopo l’altro poiché mi rassicurano e mi
confortano per il modo in cui il canile viene gestito.
Ci vorrebbero sicuramente più aiuti economici da parte
del comune, una migliore sistemazione degli sgambatoio, magari qualche giochino,
operatori in più ma per fortuna ci sono persone che hanno trovato comunque il
modo di organizzare al meglio la cuccia nel bosco con quello che hanno a
disposizione.
Grazie per averci fatto vivere una verità a molti sconosciuta,
così vera e triste, vado via con la speranza nel cuore che sempre meno animali
debbano valicare quel cancello.
Maura M.
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