Di Riccardo Favilla
Io e l’amore
L’unico amore vero l’ho vissuto nei confronti di Alessandra,
una storia durata quindici anni. Ero cambiato, avevo smesso di bere, vivevo una
vita normale, la mia mente si era stabilizzata e avevo imparato cosa
significasse amare e condividere ogni momento. Poi mi lasciò solo e lì
ricominciai a bere, ad essere facilmente irritabile, la mia vita non aveva più
senso. Mi rinchiudevo in me stesso ricordando i momenti belli trascorsi insieme
a lei. Mi lasciò soltanto un biglietto, un freddo addio. Da quel giorno non mi
sono più veramente innamorato di una donna.
Mio padre
Mio padre è sempre stato presente nella mia vita, anche se
non l’avevo capito, mi consigliava e nei momenti di caduta mi aiutava a
rialzarmi. Eravamo due caratteri diversi, quanti litigi, quante porte sbattute,
forse non volevo affrontare la vera vita. Ho commesso molti errori, quante
volte ha saldato i miei debiti quando bevevo, vivevo una vita sbagliata che
ritenevo la mia vita. Mi è stato acanto al club per quindici anni, sempre
presente, tranne l’ultimo periodo per le malattie. Sento un vuoto dentro di me,
ritornare a casa e non trovarlo seduto alla tele sulla poltrona che mi salutava
mentre mia madre faceva le faccende di casa. Il mio cuore si è intristito nel vederlo
in quel letto di ospedale, immobile. Era il fantasma dell’uomo che avevo
conosciuto e amato. Mi sento triste solo guardando le sue foto delle feste
passate insieme con i parenti. Ora non c’è più però è sempre nella mia mente e
nel mio cuore
C’era una volta
Non un re… ma un uomo che viveva una vita vuota in una casa
grande piena di ricordi. Stava seduto su di una sedia vicino ad un tavolo dove
sfogliava le foto di un passato ormai lontano. Quando usciva andava a bere nei
bar rumorosi e fumosi per dimenticare un passato ormai morto. Mentre beveva
pensava alla sua ex fidanzata che l’aveva lasciato perché beveva, ai lavori
persi e alle occasioni mancate. Uscì da un bar barcollando e urtò una giovane
donna che disse: <non vede dove va?> l’uomo rispose: < mi scusi, non
l’avevo vista> la giovane donna
disse: <andiamo in un bar, vedo che ha bisogno di un caffè forte>. Dopo
un po’ di tempo uscirono dal bar e mentre passeggiavano parlavano. L’uomo le
raccontò la sua storia colma di poche gioie ma molti dolori e la donna lo
ascoltava attentamente. Mentre parlava lei si mise a piangere e lo baciò sulla
guancia. La giovane donna disse: <forse so come aiutarla> l’uomo disse:
<come? Perché non ci diamo del tu?> la giovane donna disse: <una mia
amica è la servitrice-insegnante di un club di alcolisti di Livorno, se vuoi
posso chiamarla. Si chiama Ornella> l’uomo disse: <chiamala> la donna
allora andò a telefonare e Ornella rispose subito. La giovane donna disse:
<possiamo andare lunedì alla chiesa dei Salesiani alle 15:30.> l’uomo
disse: <va bene>. L’uomo e la donna andarono al colloquio e da allora
sono tre anni che frequentano il club. L’uomo ha smesso di bere. Robert e
Angela, l’uomo e la giovane donna si sono fidanzati e vivono felici. C’era una
volta un uomo triste e solo e adesso c’è un uomo felice con la sua donna.
Nessun commento:
Posta un commento