Di Luca
Fiorelli
A cura di Enrico Longarini
I miei genitori si conobbero a Roma
molti anni fa e si trasferirono a Moncalieri dove mi diedero alla luce il 5
dicembre del 1993. Sfortunatamente, quando avevo solamente due anni, i miei si
separarono e successivamente arrivarono al divorzio così io mi trasferii a
Giardini Naxos con mia madre.
Sono passati molti anni da allora ed oggi ho ventuno
anni e la vita mi ha visto affrontare innumerevoli difficoltà. I miei problemi
ebbero inizio nel 2013 quando mi lasciai da quella che allora era la mia
ragazza e venni allontanato da coloro che una volta ritenevo miei amici. Il mio
malessere non fece altro che peggiorare e il 27 novembre di quello stesso anno
ebbi il mio primo attacco di epilessia: quello fu l’inizio del mio calvario.
Solo una settimana dopo, il giorno del mio compleanno, tentai il suicidio;
inizialmente pensavo di gettarmi da un balcone, ma spaventato da questa stessa
mia idea, presi la mia macchina, imboccai l’autostrada e mi diressi a 170 km/h
verso un guard rail. La mia intenzione era di sfondarlo e piombare giù dal
ponte, in quella maniera tutti i miei dolori avrebbero avuto fine. Quasi per
miracolo rimasi illeso, perciò questo mio folle gesto non ebbe conseguenze. Da
quel momento tentai più volte di porre fine alla mia vita e ad ogni tentativo
seguiva un ricovero in psichiatria. Alla fine provai ad andare a vivere in una
casa famiglia di Taormina dove vissi per circa sei mesi, ma sfortunatamente
questa mia permanenza non mi aiutò a superare le difficoltà perché un giorno
provai nuovamente a togliermi la vita. Tentai di nascondere il mio malessere
a mio padre ma non ci riuscii. All’inizio del 2015, a causa della mia malattia
e di quella di mia madre, che aveva un tumore ai polmoni, i miei genitori ed io
ci riavvicinammo l’uno all’altro e tra maggio e aprile mi trasferii a casa di
mio padre a Livorno con il quale avevo rinsaldato i rapporti in seguito alla
morte di mia nonna.Sono ormai cinque mesi che vivo in
piena tranquillità qua a Livorno e nonostante la morte di mia madre a giugno,
ho ritrovato mio padre e posso dire in totale sincerità di star vivendo alcuni dei
mesi più belli della mia vita. L’epilessia infatti ha totalmente condizionato
la mia vita e spesso una dose troppo alta o troppo bassa di farmaci rischia di provocarmi
un attacco, ma avendo accanto a me le persone che mi vogliono bene posso
riuscire a superare le mie difficoltà e pensare al mio futuro.
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