Eccoci arrivati all’ultima parte del
racconto della mia vita e qui vi racconterò di tutte le conoscenze che feci con
le grandi personalità del mondo dello spettacolo e delle mie avventure. Una
volta andai a Roma con alcuni miei amici e là visitai lo zoo di Roma, il
Vaticano, Piazza di Spagna, la Fontana
di Trevi e il Salone Margherita dove fanno il Bagaglino e Cinecittà che
purtroppo vidi solo da fuori. In quell’occasione incontrai Leo Gullotta, Oreste
Vianello ed altri personaggi del Bagaglino e vidi da lontano Rutelli che stava
entrando in Parlamento. Mentre ero per strada vidi anche quella che allora era
la conduttrice di “Al posto tuo”, un programma che andava in onda sui Rai2. I
miei incontri con le celebrità non terminarono a Roma e una volta a
Castiglioncello incontrai addirittura Checco Zalone insieme al quale parlai e
con il quale feci una foto. Una volta mi capitò anche di incontrare Vittorio
Brumotti ma con tutte quelle arie da superbo e da tamarro non mi piacque e mi
risultò antipatico. Quando andai al museo del calcio vidi anche l’ex allenatore
della Roma Capello poi Batistiuta, Moratti, Gianni Rivera e un giovane Matteo
Renzi, allora sindaco di Firenze, con il quale provai a fare una foto ma senza
riuscirvi. Conobbi poi molte altre celebrità come Simone Cristicchi, Claudio
Marmugi, Paolo Migone e Pietro Fornaciari e dato che in una qualche maniera ero
entrato a far parte di questo strano mondo illuminato dalle luci del
palcoscenico decisi di costruirmi una mia fama.
Creai così un mio programma,
inizialmente intitolato Teleperozzo, che successivamente divenne Grande Livorno
Tg e che si diffuse su famosi social network come Facebook o Youtube. Ormai
sono passati diversi anni e il mio primo vero successo lo ebbi durante il
premio Ciampi che si tenne al teatro Goldoni. Su quel famoso palco imitai Luca
Laurenti nella parte di cowboy e feci la
mia battuta "ciao schizzetto”, poi presi la pistola finta e sparai dicendo
"Dio perdona io no”. Nel 2011 mi venne l’idea di espandere la mia fama
così decisi di aprire un mio canale Youtube in maniera che il mio nome si
diffondesse sempre di più nella città di Livorno. Quando per uno spettacolo
venne a Livorno, conobbi anche il re dei cinepanettoni, il grande Christian De
Sica. Lo incontrai nel camerino e gli parlai di come avessi perso il padre e di
come la mia nonna paterna fosse stata costretta crescermi tra mille difficoltà;
anche lui mi raccontò della scomparsa del fratello e del padre ed insieme ci
commuovemmo e ci abbracciammo. Il 3 marzo del 2014 mi presentai anche al
provino per entrare a far parte del cast del Grande Fratello e con la mia
esuberanza feci ridere Alessia Marcuzzi e Alberto Bilà, il giornalista del TG5.
Questa mia performance mi fece addirittura andare in onda su Mai Dire Grande
Fratello, il programma condotto dalla Gialappas Band. Ho anche dei bei ricordi
di quando trascorsi l'ultimo dell'anno con l’Associazione Mediterraneo a
Montioni in Provincia di Grosseto insieme ai miei amici Riccardo, Matteo il
Biondo Fenomeno, Benedetta e Ricky. La vita però si sa non è fatta solo di
ricordi felici e di luce e una volta, non riuscendo a controllare la mia forte impulsività,
misi le mani addosso a mia madre così fui ricoverato al Decimo Padiglione. Mi
trovavo all’ospedale della Misericordia di Livorno, denunciato e ricoverato e sebbene
mi fossi pentito dei miei errori ormai era troppo tardi per potervi rimediare. Tutto
era cominciato il 15 di aprile di quell’anno; io ero nervoso perché la batteria
del computer non mi andava bene e perché non ricordavo dove avessi parcheggiato
la bicicletta mentre mia madre era nervosa per alcune faccende di conseguenza,
come capita sovente in questi casi, iniziammo a litigare ed arrivammo a
prenderci a botte.
Naturalmente intervennero rapidi sia il 113 che il 118 che
mi fecero ricoverare. Purtroppo non ero stato in grado di controllare la mia
impulsività e mi pentii subito di tutto ciò che era successo. Mi trovavo là da
ventidue giorni e mi sentivo meglio,
così i medici si organizzarono per le mie dimissioni. Purtroppo però, al
momento della mia uscita, i dottori fecero confusione e prolungarono la mia
permanenza così io, inferocito e arrabbiato, fuggii. Certo, mi accorsi subito
di aver fatto uno sbaglio, ma appena fui ritrovato mi venne fatto il TSO
prolungando così il mio ricovero. I dottori si scusarono per avermi illuso
riguardo la mia dimissione ed io li perdonai perché dopotutto poteva capitare a
chiunque di poter sbagliare. L’unica mia speranza era quella di poter tornare
ad uscire con i miei amici di sempre e di stare bene e sereno insieme alle
persone a cui volevo bene. A marzo del 2016 , dopo essere stato ricoverato al
Decimo Padiglione per due mesi e in comunità per nove mesi, sono potuto
ritornare a casa. In questo periodo ho imparato a rigovernare, a fare il letto,
ad apparecchiare la tavola, a controllare la mia impulsività e soprattutto sono
riuscito a recuperare il rapporto che avevo perduto con mia madre e di questo
sono davvero felice. Così finisce la mia storia, una vita piena
di emozioni, di felicità e di amore, ma anche di rabbia e di odio; sì perché
nella nostra vita ci sarà sempre spazio per le cose brutte e negative e spesso non
potremo evitare che ci capitino, il trucco sarà quello di pensare sempre al
positivo ed essere forti, tenaci e combattivi perché solo così potremo
sconfiggere i demoni e le insicurezze che ci circondano. La mia vita è stata un
tunnel pieno di ricordi tristi e divertenti che nonostante tutto mi hanno fatto
diventare la persona che sono oggi.
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