Siamo qui, ai
piedi di un discorso, dove la parola, stretta al collo dell’emozione, traspare
di sillaba in sillaba la vita vissuta; gli sguardi vagano tra ricordi felici e
drammi infantili mai compresi né voluti… Tutto composto da pezzi di memoria
friabile al suono delle parole di chi ascolta ma marchiate nel cuore di chi le pronuncia, un
velo poco nitido posto davanti alla pupilla sotto forma di goccia, di lacrima
di stilla che segna un volto leggermente contorto, seguito da gesti poco
consoni in una conversazione tranquilla…
I forti toni
e le parole sbilenche dall’emozione segnano la vita intera in un attimo. Al
seguito di più lacrime pongo fine al ricordo
malsano, favorendo l’avvenuta alla mente di ricordi felici, i quali riaffiorano
sempre anche dopo una tempesta, come
fiori bagnati dalla rugiada del mattino sbocciano all’insorgere del
sole, riportando una fragile armonia nel volto di Rodolfo.
Tutto è
composto da attimi, da ricordi che segnano il nostro vivere quotidiano,
portarli “fuori” per esprimerli fa emergere la forza di come sono sempre
presenti in noi, ma, tuttavia, vi è una forza maggiore per cui comunicare ed è dargli una verità per cui sono
vissuti, un senso per darci l’adesione alla realtà ed una appartenenza
bifronte per chi ascolta e per chi si pronuncia, poiché l’esperienza di vita
forma l’animo in entrambe le parti.
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