L’incontro tra
culture diverse e lontane, se accompagnato da una sincera volontà di esplorare
se stessi e gli altri, anziché costituire solo un grande traguardo arricchito
da belle esperienze, può rivelarsi come il punto di partenza di un proprio
percorso di maturazione. L’intento che ha dato vita allo scambio culturale tra
l’Associazione Mediterraneo di Livorno e la finlandese Sosped Foundation è proprio
questo: crescere insieme e migliorarsi.
L’articolo seguente costituisce il resoconto di alcuni nostri operatori che
per la prima volta in vita loro hanno conosciuto questo splendido paese e la loro
gente.
Di Enrico Longarini
Di Enrico Longarini
Finlandia. D’innanzi
a me un verde paesaggio si estende fino a raggiungere l’orizzonte, i suoi
alberi, superbi come lance pronte ad essere scagliate si ergono alti verso quel
freddo cielo che tutto copre e i suoi innumerevoli laghi, specchi di mille
ricordi, gelano il sangue di chiunque osi osservarli.
Sono lontano da casa, forse come non lo sono mai stato, eppure mi sento di conoscere questi luoghi da sempre: ricordo di averli visitati nei miei sogni e nelle favole che leggevo rapito da bambino, ricordo il freddo sole del mattino tra gli alberi e persino il dolce suono di un tronco cullato dal respiro del lago.
Le foglie sussurrano e l’eco di un canto senza tempo si diffonde nell’aria mentre occhi selvaggi ti osservano da dietro un cespuglio. Spiriti silenziosi e antichi che abitano i più reconditi spazi di questi boschi dove il tempo sembra essersi fermato. Sono l’anima della foresta, l’essenza più pura di un passato lontano ma mai dimenticato.
Sì, sono lontano, ma sono felice di esserlo. Viaggiare infatti significa uscire di casa e affrontare l’imprevisto. Significa incontrare qualcuno che fino al giorno prima era soltanto un perfetto sconosciuto, conoscerlo e con lui/lei confrontarsi. L’incontro e lo scambio con persone tanto diverse da noi ci danno l’opportunità di imparare a conoscere gli altri e così noi stessi. Certo, non è senza coraggio che dovremo mettere il naso fuori di casa, ma non dimentichiamo che l’anima del nord accenderà sempre un fuoco per coloro che troveranno il coraggio di mettersi in cammino.
Sono lontano da casa, forse come non lo sono mai stato, eppure mi sento di conoscere questi luoghi da sempre: ricordo di averli visitati nei miei sogni e nelle favole che leggevo rapito da bambino, ricordo il freddo sole del mattino tra gli alberi e persino il dolce suono di un tronco cullato dal respiro del lago.
Le foglie sussurrano e l’eco di un canto senza tempo si diffonde nell’aria mentre occhi selvaggi ti osservano da dietro un cespuglio. Spiriti silenziosi e antichi che abitano i più reconditi spazi di questi boschi dove il tempo sembra essersi fermato. Sono l’anima della foresta, l’essenza più pura di un passato lontano ma mai dimenticato.
Sì, sono lontano, ma sono felice di esserlo. Viaggiare infatti significa uscire di casa e affrontare l’imprevisto. Significa incontrare qualcuno che fino al giorno prima era soltanto un perfetto sconosciuto, conoscerlo e con lui/lei confrontarsi. L’incontro e lo scambio con persone tanto diverse da noi ci danno l’opportunità di imparare a conoscere gli altri e così noi stessi. Certo, non è senza coraggio che dovremo mettere il naso fuori di casa, ma non dimentichiamo che l’anima del nord accenderà sempre un fuoco per coloro che troveranno il coraggio di mettersi in cammino.
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