lunedì 16 marzo 2015

A te dedico queste parole da poco (frammento 6)

di Stefano Scotti


Me ne gironzolavo per il moletto quando, ho incontrato Checca che usciva dal mitico “Vermuttino”, da noi così chiamato il gestore del circolo della pesca di Antignano con un piacere immenso le ho rubato la serata .
Faceva piacere anche a lei, almeno così sembrava, avermi incontrato così siamo rimasti in compagnia di due suoi amici e mentre il tempo scivolava via e fiumi di parole venivano disperse il mio umore veniva sempre più allegro.
Non ho visto i soliti amici incontrati solo più tardi al Bar salendo per tornare verso casa.
Si è parlato con Francesca delle nostre vite un tempo così unite e adesso ritrovate finalmente di nuovo, ho preso una seria cotta per lei…….
Ieri era il 24 Agosto 2004 e da un po’ di tempo frequento la compagnia della persona a cui voglio un sacco di bene , da poco tornato da il relax delle ferie montanare , ho trascorso una settimana in compagnia di mamma Licia babbo Giovanni e il fedele Telemaco , mio nuovo compagno di avventura, un setter regalatomi da una futura infermiera incontrata al 10° padiglione durante il mio ultimo ricovero.
È un setter Inglese la vacanza è stata davvero stimolante e ho potuto lasciarmi il caldo e i pensieri a casa e per trovare la pace e il fresco là dove già da tempo volevo andare.
Ieri l’ho raggiunta sul luogo di lavoro dove si esibivano I Nomadi .
Va bhè! Non è che il concerto mi sia piaciuto eccessivamente, mi ha solo fatto piacere incontrarla e farle una sorpresa.
Oltre tutto è stata una scarpinata non indifferente raggiungere “l’area Expo di Ospedaletto “ dove lavora Francesca come cameriera ad un ristorante della festa de l’Unità, la sua compagnia durante la cena è stata la cornice a una serata veramente indimenticabile.

Foto di Andrea Marutti

Il cane me lo tengo , avevo deciso di darlo ad un allevatore di cui non conosco neppure il nome , ormai “Telemaco” ha un anno e si è affezionato a me.
Dovrei cambiare casa, qui adesso stò male. Stanotte ho deciso di non dormire dopo l’ennesima lite con un babbo che non è più lucido , vista l’età e la vita che ha fatto.
Scorgo girando lo sguardo una cartellina, la rubai quando ancora vivevo in via Gramsci e lavoravo nell’ufficio di Monterotondo ; “Pensieri in fumo” leggo, si intitola “abbi cura di te , non usare cannabis , se proprio non vuoi cerca almeno di evitarne i rischi”, tratta della conferenza tenuta dalla dottoressa Pratesi. Era la mia superiore nell’ufficio.
 Mi ritorna in mente ho un blocco e una penna, strumenti con i quali racconto i cambiamenti, gli avvenimenti che si succedono: ora stavo leggendo un brano tratto dal “ diario di Anna Frank “ ; l’ho appena preso in prestito alla biblioteca del centro dove mi curo adesso.
Cazzo quante ne ho passate!  Da solo una settimana ho lasciato il servizio psichiatrico di diagnosi e cura dove ho trascorso 21 giorni durante i quali sono successe tante cose e di personaggi ne ho incontrati parecchi.
Da due anni sono fuori dalla comune dove ho risieduto per 5 anni e dove ho iniziato a raccontare la mia vita.
E’ tempo di “migrare”, andare via.
Non diciamo stronzate, proviamo a pensare come un tempo facevo con “persone capaci” che ricordo sempre molto volentieri, mi piaceva guardare un vecchio DVD degli U2 oppure ascoltare un nastro introvabile in Italia “dei Led Zeppelin” o una video cassetta , che Guccini pubblicò con successo per i trent’anni di carriera che pensate canta dal 1954.
Mi piaceva “andare con calma”.

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