lunedì 23 marzo 2015

Casa è dove ricevi senza chiedere

di Alessandro Minissi
A cura di Enrico Longarini

Salve mi chiamo Alessandro e questa che mi accingo a raccontare è la mia storia.

Ho iniziato a lavorare quando avevo diciannove anni, svolgevo molteplici attività occasionali fino a che un bel giorno decisi di intraprendere l’attività di imprenditore nel settore della ristorazione. Sfortunatamente nel 1995 iniziai ad avere problemi di salute mentale e fui costretto a curarmi seriamente alternando il lavoro alla preservazione della mia salute; trascorso un periodo di tre anni le cose tornarono a migliorare ed io riuscii a riprendere il mio lavoro a tempo pieno fino al novembre del 2012 quando fui nuovamente costretto ad abbandonare quel tipo di attività per un problema fisico, questa volta definitivamente. Il lungo periodo di disoccupazione che ne è derivato mi ha portato svariati problemi soprattutto di natura economica. Come se non bastasse, non svolgendo alcun tipo di lavoro, non potevo permettermi di pagare l’affitto di conseguenza ricevetti lo sfratto da casa, così per risparmiare i soldi delle mie spese mi rivolsi alla mensa della Caritas. Attualmente in questa situazione gli unici aiuti economici che ricevo vengono da parte dei miei parenti più stretti. L’ambiente della mensa è ormai familiare e gli avventori vengono trattati dagli operatori volontari con cortesia e gentilezza; per loro siamo dei signori e delle signore che hanno solo bisogno del loro aiuto per questo ce lo concedono molto volentieri. Il nostro è un bisogno essenziale per vivere e nonostante l’imbarazzo iniziale dopo solo qualche giorno puoi riuscire a sentirti come a casa. Certo, la qualità dei pasti non è eccelsa, però spesso le porzioni sono abbondanti. Qui riceviamo gli aiuti di cui abbiamo bisogno senza chiedere nulla.

Durante il mio periodo lavorativo dividevo le gioie e i dolori con i miei parenti che lavoravano insieme a me e con loro ho creato un legame molto forte. Quando ho dovuto lasciare il lavoro mi sono stati vicini e dopo, nonostante le innumerevoli difficoltà, non si sono mai tirati indietro e mi hanno sempre fornito supporto e piccoli aiuti economici; attualmente infatti convivo con mia madre. In questa situazione di disagio sarò sempre grato ai miei parenti che mi hanno sostenuto e accudito e agli addetti alla mensa della Caritas che mi hanno fatto  sentire, malgrado gli ostacoli iniziali, meno solo, e compreso. 


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