lunedì 20 aprile 2015

Preparando Naturalmente Uguali. Tu sei una persona a cui piace stare in solitudine, ma non sei una persona sola.

Dell'Istituto Ceccherelli di Piombino
A cura di Enrico Longarini 

Spesso l’essere costretti a doversi confrontare quotidianamente con lo stesso ambiente e con le stesse persone può far sì che noi studenti percepiamo la scuola come un’essenza onnipresente che ci osserva e ci perseguita in continuazione, sia dentro che fuori la sede scolastica.
La scuola è per eccellenza il luogo dove nasce il giudizio; al suo interno infatti ogni studente riceve valutazioni da parte degli adulti e degli insegnati, ma allo stesso tempo diviene oggetto del giudizio dei suoi compagni. L’opinione degli altri, soprattutto quella dei propri coetanei, riveste un ruolo di fondamentale importanza poiché rappresenta, data la routine ciclica nella quale siamo inseriti, l’elemento con il quale ci dobbiamo confrontare quotidianamente affinché ci si possa sentire adeguatamente accettati . Solitamente la prima impressione che riceviamo di una persona, per quanto superficiale, arriva a condizionare tutti i nostri giudizi nei suoi riguardi, per questo apprezziamo molto il fatto che un insegnante possa riuscire a non fossilizzarsi su di essa, che modifichi il suo assetto emotivo e che nel caso cambi opinione nei confronti di uno studente che inizialmente poteva aver mal-giudicato. Il pregiudizio in realtà è solamente un modo di vedere e conoscere il mondo e l’importante, affinché la nostra opinione non sia mal-costruita e ci conduca a conclusioni errate, è che esso non rimanga statico, ma si mantenga dinamico.
Alla luce di ciò, è possibile riuscire stare bene da soli e scindersi completamente dal giudizio altrui? È possibile stare bene da soli ma questa condizione si pone all’interno di una relazione con altre persone:  in sostanza si è soli, ma soltanto rispetto agli altri. L’essere umano ha una natura prettamente sociale perciò parlare di isolamento significa parlare di uno stato mentale che non gli appartiene. La solitudine allo stato puro significa malessere e porta chi la prova ad impazzire e spesso anche alla morte: essa è bella quando sai di poter contare sull’aiuto di qualcuno che ti è vicino, ossia quando sei consapevole del fatto che  sia una scelta e non una condanna. Almeno una volta nella vita tutti ci siamo sentiti soli e isolati, ma spesso basta rendersi conto che accanto a noi abbiamo sempre qualcuno pronto ad ascoltarci e con il quale possiamo confidarci, siano essi i familiari, gli amici o persino il nostro compagno/a di banco. Per quanto solitari ed introversi possiamo essere il solo semplice desiderio di voler accanto qualcuno a cui raccontare cosa ci è successo il giorno prima ci dovrebbe dimostrare concretamente come in realtà nessuno cerchi la solitudine ed il completo isolamento. “Tu sei una persona a cui piace stare in solitudine, ma non sei una persona sola”.

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