Dell'Istituto Ceccherelli di Piombino
A cura di Enrico Longarini
Spesso l’essere costretti a doversi
confrontare quotidianamente con lo stesso ambiente e con le stesse persone può
far sì che noi studenti percepiamo la scuola come un’essenza onnipresente che
ci osserva e ci perseguita in continuazione, sia dentro che fuori la sede
scolastica.
La scuola è per eccellenza il luogo
dove nasce il giudizio; al suo interno infatti ogni studente riceve valutazioni
da parte degli adulti e degli insegnati, ma allo stesso tempo diviene oggetto
del giudizio dei suoi compagni. L’opinione degli altri, soprattutto quella dei
propri coetanei, riveste un ruolo di fondamentale importanza poiché
rappresenta, data la routine ciclica nella quale siamo inseriti, l’elemento con
il quale ci dobbiamo confrontare quotidianamente affinché ci si possa sentire
adeguatamente accettati . Solitamente la prima impressione che riceviamo di una
persona, per quanto superficiale, arriva a condizionare tutti i nostri giudizi
nei suoi riguardi, per questo apprezziamo molto il fatto che un insegnante
possa riuscire a non fossilizzarsi su di essa, che modifichi il suo assetto
emotivo e che nel caso cambi opinione nei confronti di uno studente che
inizialmente poteva aver mal-giudicato. Il pregiudizio in realtà è solamente un
modo di vedere e conoscere il mondo e l’importante, affinché la nostra opinione
non sia mal-costruita e ci conduca a conclusioni errate, è che esso non rimanga
statico, ma si mantenga dinamico.
Alla luce di ciò, è possibile riuscire
stare bene da soli e scindersi completamente dal giudizio altrui? È possibile stare bene da soli ma
questa condizione si pone all’interno di una relazione con altre persone: in sostanza si è soli, ma soltanto rispetto agli
altri. L’essere umano ha una natura prettamente sociale perciò parlare di isolamento
significa parlare di uno stato mentale che non gli appartiene. La solitudine
allo stato puro significa malessere e porta chi la prova ad impazzire e spesso
anche alla morte: essa è bella quando sai di poter contare sull’aiuto di
qualcuno che ti è vicino, ossia quando sei consapevole del fatto che sia una scelta e non una condanna. Almeno una
volta nella vita tutti ci siamo sentiti soli e isolati, ma spesso basta
rendersi conto che accanto a noi abbiamo sempre qualcuno pronto ad ascoltarci e
con il quale possiamo confidarci, siano essi i familiari, gli amici o persino il
nostro compagno/a di banco. Per quanto solitari ed introversi possiamo essere
il solo semplice desiderio di voler accanto qualcuno a cui raccontare cosa ci è
successo il giorno prima ci dovrebbe dimostrare concretamente come in realtà
nessuno cerchi la solitudine ed il completo isolamento. “Tu sei una persona a cui piace
stare in solitudine, ma non sei una persona sola”.
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