Dell'Istituto Ceccherelli di Piombino
A cura di Enrico Longarini
Spesso l’essere costretti a doversi
confrontare quotidianamente con lo stesso ambiente e con le stesse persone può
far sì che noi studenti percepiamo la scuola come un’essenza onnipresente che
ci osserva e ci perseguita in continuazione, sia dentro che fuori la sede
scolastica.
La scuola è per eccellenza il luogo
dove nasce il giudizio; al suo interno infatti ogni studente riceve valutazioni
da parte degli adulti e degli insegnati, ma allo stesso tempo diviene oggetto
del giudizio dei suoi compagni. L’opinione degli altri, soprattutto quella dei
propri coetanei, riveste un ruolo di fondamentale importanza poiché
rappresenta, data la routine ciclica nella quale siamo inseriti, l’elemento con
il quale ci dobbiamo confrontare quotidianamente affinché ci si possa sentire
adeguatamente accettati . Solitamente la prima impressione che riceviamo di una
persona, per quanto superficiale, arriva a condizionare tutti i nostri giudizi
nei suoi riguardi, per questo apprezziamo molto il fatto che un insegnante
possa riuscire a non fossilizzarsi su di essa, che modifichi il suo assetto
emotivo e che nel caso cambi opinione nei confronti di uno studente che
inizialmente poteva aver mal-giudicato. Il pregiudizio in realtà è solamente un
modo di vedere e conoscere il mondo e l’importante, affinché la nostra opinione
non sia mal-costruita e ci conduca a conclusioni errate, è che esso non rimanga
statico, ma si mantenga dinamico.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYmcJw9ZWjw6eNkjlb21zsN1xIK6ezU0ENAWC-pap69uE46n6sgqxCzs8LzUiAo4QDmv7zFP8ewabN5kZf7ekEC7pV2N1ZtSLhpinyLVYOwqySg-RSfi_vtvO1fcQzqv4XGO3WhnowSikr/s1600/paura-solitudine.jpg)
Nessun commento:
Posta un commento