A cura di Enrico Longarini
Al giorno d’oggi è frequente che si
verifichino casi in cui i ragazzi vengono presi in giro o che si trovino talmente
scoraggiati dalla condizione che stanno vivendo da perdere la voglia e la forza
di compiere le azioni più normali quali andare a scuola o semplicemente uscire
di casa; in questi casi e molti altri, la causa può derivare dal fatto di non
riuscire a sentirsi adeguati al contesto in cui siamo inseriti e l’effetto che
ne consegue può essere l’esclusione o perfino l’autoesclusione. Il motivo è che nella società contemporanea, e
soprattutto nelle scuole, l’omologazione la fa da padrona. Pina, la ragazza del
testo che abbiamo letto, sta affrontando i tipici problemi che sorgono durante
la crescita e l’adolescenza; questo infatti non è solo il periodo in cui si
iniziano a notare i propri difetti, ma anche il momento in cui li si osserva
con maggiore occhio critico, dato che il più delle volte sono gli altri che
spesso e volentieri ce li fanno notare. Infatti, sebbene la protagonista stia
vivendo una situazione di malessere provocata da un difetto fisico, il suo
disagio è di natura mentale. Ciò che la turba non è solo il sentirsi giudicata
dagli altri, ma il sentirsi mal-giudicata dai compagni di scuola; i coetanei
infatti rivestono una fondamentale importanza nello sviluppo di
un/un’adolescente, quindi, per quanto sia difficile, Pina dovrebbe ignorare i
giudizi di chi si burla di lei, reagire e riflettere su se stessa. Non crediamo
che la protagonista soffra di gravi disturbi di salute mentale, ma solo che gli
avvenimenti l’abbiano investita con una tale forza da scoraggiarla, ma
riteniamo che la cosa potrebbe aggravarsi se Pina non reagisse e ad esempio si
rinchiudesse in casa. I racconti di alcuni nostri conoscenti, che possono come
Pina non riuscire a vivere un rapporto armonioso con il proprio corpo, ci dimostrano
come le situazioni di disagio mentale possano colpirci all’improvviso e
indiscriminatamente, ma essi ci insegnano anche l’importanza che riveste
l’aiuto degli amici e dei familiari nel riuscire a combattere questo malessere. Le strategie per contrastare
l’isolamento sono molteplici e possono partire dagli altri che, con il dovuto
tatto, cercano di aiutare chi ha un determinato disagio, o direttamente da chi
sta male; noi pensiamo che quest’ultima alternativa sia preferibile e che
dovrebbe essere proprio chi sta soffrendo a trovare il coraggio di attivarsi e
parlare dei suoi problemi con i soggetti che gli sono più vicini come gli
amici, i familiari o perfino gli insegnanti. Possedere salute mentale significa
essere rilassato, tranquillo, riuscire a comunicare con serenità d’animo con
chi ci sta attorno e stare bene con se stesso e con gli altri, in una parola:
benessere fisico e sociale.
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