Sono a casa a pensare prima di andare a lavorare. Alle 11:30
andrò alla ristorazione dell’ospedale di Livorno, la Serenissima, la mensa a
cui lavoro da circa un anno. Oggi sono di turno di pomeriggio alla
rigovernatura, mi toccherà lavare pentolami, teglie, coperchi, utensili da
cucina ed infine ripulire i carrelli, i piani di lavoro e la lavastoviglie che
spesso, fermandosi, non funziona molto bene. Si accende con fatica e ci
vogliono almeno venti minuti per caricarla. Che noia! poi io ho sempre odiato
rigovernare. Di tutte le mansioni domestiche la rigovernatura mi manda proprio
su tutte le furie, non la sopporto proprio, non mi piace. che ci posso fare?
Quando sono a casa mi piace molto cucinare ma il pensiero che dopo devo
riassettare e rigovernare la cucina, specialmente lavare ed asciugare le
stoviglie, uffa uffa, non lo sopporto proprio. Spesso preferisco non mangiare
nemmeno e quando mi ritrovo ai pasti principali, per non sporcare i piatti, i
bicchieri, le posate ed altro apparecchio con piatti e posate di plastica. Fra
l’altro condivido l’appartamento con tre inquilini, tutti uomini; vi potete
immaginare. Sono peggio dei bambini, almeno credo. devo sempre pulire quasi
tutti i giorni soprattutto lo sporco che lasciano loro. Sono proprio uomini, non
hanno certi accorgimenti, spesso mi arrabbio e li brontolo, forse anche in malo
modo, ma poi mi rendo conto che non ci posso fare niente. Sono senza via di
scampo. Sono tre anni e mezzo che vivo con loro, ma non è cambiato niente. Sono
senza speranza. Per fortuna non sono solo inquilini, ma sono soprattutto miei
amici con i quali condivido anche cose belle. Il problema è un altro, che
nonostante tutto non posso avere un’indipendenza economica che mi consenta di
vivere da sola. Purtroppo il pensiero che mi assale da anni è di avere un
appartamento mio e di viverci da sola, ma sfortunatamente questo pensiero è
ancora lontano. Non è giusto perché quando ti rendi conti che quando giungi
alla soglia dei quarantaquattro anni vorresti forse qualcosa di più. Ti poni
solo una domanda: perché gli altri hanno delle case proprie, possiedono dei
lavori che gli forniscono indipendenza ed autonomia, hanno le proprie
autovetture o motorini e spesso viaggiano e oltretutto vanno a cena fuori o a
divertirsi in altri modi? Spesso io la sera sono a casa da sola perché non mi è
rimasta nemmeno un’amica e la maggior parte di loro sono fidanzate o sposate.
Io per il momento ho solo la mia bicicletta e spesso devo usare i mezzi di
trasporto pubblici che non sempre arrivano puntuali, ma che il più delle volte
ritardano. Devo camminare molto a piedi se voglio arrivare a destinazione e
tutto questo mi stanca molto. Ma dov’è che ho sbagliato? È solo fortuna o
qualcosa che probabilmente non ha funzionato. Sinceramente non lo so. Mi sono
fatta diverse domande ma non ho mai trovato le risposte. Forse non sono
riuscita ad arrivare dove quasi tutti gli altri sono arrivati ma magari è solo
una mia sensazione e ci sono magari persone che ancora aspettano di arrivare ai
propri obiettivi. Chi lo sa, chi può dirlo? Mi sembra di spaccare il mondo, ma
credo che in fondo sarà il mondo che spaccherà me.
O forse no?
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