lunedì 31 ottobre 2016

La libertà è in gruppo: gli amici ritrovati


Di Noemi Mariani

Lo scritto che segue sono i pensieri dei partecipanti alla gita svolta all'Isola d'Elba che l'Associazione Mediterraneo ha organizzato per gli utenti del servizio di salute mentale di Livorno, la maggior parte delle persone non conosceva né l'associazione né le persone che vi hanno partecipato:

“...Sentirsi fuori dal mondo, dal mondo ordinario, dal mondo fatto di maschere da portare e comportamenti da tenere, secondo un ipotetico protocollo sociale, dove la nostra vita quotidiana inesorabilmente ci si culla, liberandosi in occasioni di paritaria condivisione dove la parola giunge all'orecchio di chi abbiamo difronte senza paura che le emozioni incontrino mura di discriminazione, in quei momenti la libertà di espressione giungeva al culmina...” (Franco Razzauti)
Siamo intorno ad un tavolo e chiacchierando con un sorriso sulle labbra rimembriamo tra aneddoti ed emozioni il soggiorno all'Elba dove allora come adesso le persone si pongono ad un confronto, un confronto, ci spiega Meri, che ha portato nuove storie e nuove emozioni, avventure intese come nuove amicizie, amicizie che se incontravano la discussione o il litigio non mancavano mai che finisse tutto tra un sorriso ed un abbraccio, amicizie che scoppiavano in risate e premura nel fermare  l'abbuffata di Michael la mattina a colazione verso le vaschette di Nutella od a incoraggiarlo in coro nella cattura di un Pokemon durante il cammino tra boschi e musei, insomma, conclude Meri, la sorpresa di poter partecipare al viaggio e la fatica protagonista dell'emozione della mia vittoria personale nel avere concluso il mio cammino, a fatto si che io sia orgogliosa di me stessa
A questo proposito Francois specifica che l'impegno fisico va coltivato come quello mentale poiché lo sforzo fisico condiviso con un gruppo aiuta a conservare la realtà e quindi la propria sopravvivenza; a tale risposta il tavolo degli “amici ritrovati” esplode tra concetti di realtà e di libertà: “...la libertà è anche esigenza fisica un esigenza di trovare la propria libertà nel movimento. ”Oppure “...possiamo assaporare la libertà anche da un bel piatto di pasta abbondante....” (Sauro Meini / Roberto Masotti), “... la libertà è un tuffo nel possedere, alla fine, nuovi orizzonti per assorbire la linfa dello “stare bene” e per potere sorridere a se stessi attraverso gli altri...” (Massimo Mannucci).

Tra concetti profondi e personali rivolti ad una gita dove il senso ed il bisogno comune sono stati i protagonisti del nostro viaggio, l'animo di ognuno di noi si è arricchito al di fuori del tempo, dove esso in questi sette giorni è stato dimenticato come l'esigenza di tornare a casa ed abbiamo di giorno in giorno coltivato noi stessi, le nostre emozioni, le nostre esigenze per essere parte attiva del gruppo in un clima paritario avvolti dalla brezza del viaggio abbiamo condiviso la gioia dello stare insieme, la parola pronunciata verso un sicuro ascolto reciproco ed il mal tempo, inesorabile su di noi, ma vinto con una chiacchera o una partita a carte... Questa esperienza è stato un respiro a polmoni aperti di aria nuova, aria che mancava, a volte dimenticata, ma adesso con nuove avventure si sono creati nuovi inizi e nuove speranze.      


Nessun commento:

Posta un commento