Di Noemi Mariani
Lo scritto che segue sono i
pensieri dei partecipanti alla gita svolta all'Isola d'Elba che l'Associazione
Mediterraneo ha organizzato per gli utenti del servizio di salute mentale di Livorno,
la maggior parte delle persone non conosceva né l'associazione né le persone
che vi hanno partecipato:
“...Sentirsi fuori dal mondo,
dal mondo ordinario, dal mondo fatto di maschere da portare e comportamenti da
tenere, secondo un ipotetico protocollo sociale, dove la nostra vita quotidiana
inesorabilmente ci si culla, liberandosi in occasioni di paritaria condivisione
dove la parola giunge all'orecchio di chi abbiamo difronte senza paura che le
emozioni incontrino mura di discriminazione, in quei momenti la libertà di
espressione giungeva al culmina...” (Franco Razzauti)
Siamo intorno ad un tavolo e
chiacchierando con un sorriso sulle labbra rimembriamo tra aneddoti ed emozioni
il soggiorno all'Elba dove allora come adesso le persone si pongono ad un
confronto, un confronto, ci spiega Meri, che ha portato nuove storie e nuove
emozioni, avventure intese come nuove amicizie, amicizie che se incontravano la
discussione o il litigio non mancavano mai che finisse tutto tra un sorriso ed
un abbraccio, amicizie che scoppiavano in risate e premura nel fermare l'abbuffata di Michael la mattina a colazione
verso le vaschette di Nutella od a incoraggiarlo in coro nella cattura di un
Pokemon durante il cammino tra boschi e musei, insomma, conclude Meri, la
sorpresa di poter partecipare al viaggio e la fatica protagonista dell'emozione
della mia vittoria personale nel avere concluso il mio cammino, a fatto si che
io sia orgogliosa di me stessa
A questo proposito Francois
specifica che l'impegno fisico va coltivato come quello mentale poiché lo
sforzo fisico condiviso con un gruppo aiuta a conservare la realtà e quindi la
propria sopravvivenza; a tale risposta il tavolo degli “amici ritrovati”
esplode tra concetti di realtà e di libertà: “...la libertà è anche esigenza
fisica un esigenza di trovare la propria libertà nel movimento. ”Oppure
“...possiamo assaporare la libertà anche da un bel piatto di pasta
abbondante....” (Sauro Meini / Roberto Masotti), “... la libertà è un tuffo nel
possedere, alla fine, nuovi orizzonti per assorbire la linfa dello “stare bene”
e per potere sorridere a se stessi attraverso gli altri...” (Massimo Mannucci).
Tra concetti profondi e
personali rivolti ad una gita dove il senso ed il bisogno comune sono stati i
protagonisti del nostro viaggio, l'animo di ognuno di noi si è arricchito al di
fuori del tempo, dove esso in questi sette giorni è stato dimenticato come
l'esigenza di tornare a casa ed abbiamo di giorno in giorno coltivato noi
stessi, le nostre emozioni, le nostre esigenze per essere parte attiva del
gruppo in un clima paritario avvolti dalla brezza del viaggio abbiamo condiviso
la gioia dello stare insieme, la parola pronunciata verso un sicuro ascolto
reciproco ed il mal tempo, inesorabile su di noi, ma vinto con una chiacchera o
una partita a carte... Questa esperienza è stato un respiro a polmoni aperti di
aria nuova, aria che mancava, a volte dimenticata, ma adesso con nuove
avventure si sono creati nuovi inizi e nuove speranze.
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