Di Liliana Fabbri
Sorge la mia città dentro all’onda di un naviglio dagli ormeggi
di granito, l’avvolge il vento e il mare la circonda.
Siamo un popolo sognatore, ingenuo ardito tra ami esche e
reti.
Con negli occhi il senso dell’infinito. Ballano al vento le
vele spiegate, quelle scivolano nel suo mare di cobalto mentre pare che il sole
affoghi.
Ora brillano le stelle rispecchiate con luccichi d’argento
rilasciando al tramonto speranze per gli innamorati.
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