giovedì 3 novembre 2016

10 ottobre! È la “Giornata mondiale per la salute mentale”

Di Franca Izzo 

Incontriamoci, stiamo insieme questo pomeriggio per raccontarci e giocare, per provare ad essere più positivi. Almeno oggi!
< Sì ma dove? >
Nella stanza polivalente del Centro di Salute Mentale Frediani, dove alcuni utenti del servizio si sono accordati per ricordare questa giornata.
< Come avete fatto? >
Semplicissimo! Tamara, Franca e Giorgio, dividendo le spese, hanno comprato dolcetti, patatine, caramelle e noccioline, qualche bibita ed ecco fatto; apparecchiato a festa, dopo aver spostato i mobili per fare più spazio abbiamo dato il via ai festeggiamenti.
< Cosa avete fatto? >
Per prima cosa abbiamo spento lo stereo, sempre acceso nella stanza polivalente da che è stata occupata e autogestita dai pazienti del servizio a luglio, Stefano ci ha fatto sentire musica dal vivo, anche Barbarina ci ha cantato qualcosa e non è mancato un duetto tra Barbara e Franca con un brano di Mina. In seguito Stefano e Franca si sono esibiti con il loro repertorio, fatto di musica classica e
brani scritti dallo stesso Stefano. Dopo la merenda è stato riacceso lo stereo con musiche da ballo e ci siamo scatenati con le danze. Ogni tanto Rodolfo faceva qualche battutaccia in vernacolo, stimolando risate a tutti. Verso la fine dei nostri bagordi Michele è venuto a salutare, contribuendo con la lettura di un brano della nuova commedia che sta allestendo con il suo gruppo. Quindi ha letto le due righe che Franca aveva scritto per l’occasione, ma non leggeva per il timore che ciò abbattesse l’allegra atmosfera creata; ma non è stato così e dopo tanti applausi sono state riprese le danze fino all’ora dell’arrivo della cena.
< Raggiunto lo scopo? >
Sì! Tutti hanno partecipato gioiosamente dimentichi dei malesseri del mattino. Sì, credo proprio che ci siamo regalati un po’ di salute mentale l’un l’altro.
< Possiamo leggere anche noi ciò che Franca aveva scritto? >
Certo, guardate, il foglio è proprio qui:

Livorno, lunedì 10 ottobre 2016
Giornata mondiale per la Salute Mentale

Questa giornata nel mondo viene ricordata più per far promozione di salute che di cura.
Prima si diceva “Igiene Mentale”, bruttissimo, è come se il nostro cervello fosse sporco e bastasse lavarlo, magari con qualche elettroshock.
Con Franco Basaglia è molto cambiata: la legge 180, Psichiatria Democratica, paziente al centro della propria cura nei progetti personalizzati e quant’altro, con la chiusura dei manicomi si dice “Salute Mentale” da mantenere alla persona attraverso cure ed attività all’interno dei centri per la salute mentale territoriali.
Ed eccoci qua, tutti amici, ma...? Ognuno di noi ha una sua diversa storia e vive il proprio problema dall’interno, che quasi sempre ha un’impostazione di conflittualità che vive all’interno del proprio nucleo sociale, che può essere: familiare, lavorativo, amicale o addirittura con se stesso.
Penso che la semplice terapia farmacologica serva solo a contenere i sintomi del disagio, ad offuscarli e che non curi.
Pur riconoscendo l’importanza dei farmaci e del sonno, il riposo nel momento dell’acuzia, ritengo si debba andare oltre; infatti nel C.S.M. vengono organizzate varie attività atte a non far ristagnare la persona nei propri pensieri negativi, ossessivi.
Ma non tutti accettano questa sfida con se stessi, non vogliono combattere il sintomo, anzi, lo coccolano dandogli troppa importanza, lo ascoltano attentamente e questo prende sempre più spazio. L’unico spazio che a volte concedono per questa lotta è dato dalla terapia; che io giudico cronicizzante.
Forse mi giudicherete piuttosto arrogante, giudicante e stigmatizzante e direte: “Dici bene te! ma se uno non ce la fa, non ce la fa!”

Ma io mi chiedo se queste persone ci abbiano provato, abbiano mai sofferto di altro e per altro intendo la sofferenza di chi lotta contro lo schifo di vita che gli è toccata.


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