venerdì 24 marzo 2017

Alice

Di Susanna Nigiotti

Già da prima di prendere le analisi capii che dentro di me stava nascendo una creaturina!
Ti amavo già!
Quando ho avuto la conferma pensai da un miracolo.
Non si può spiegare l’emozione e la felicità all’idea di diventare mamma.
L’avrei gridato al mondo intero.
Vivevo ogni giorno in uno stato di grazia.
Pian piano crescevi, ti formavi.
Alla prima ecografia eri più o meno un fagiolino e quando mi fecero ascoltare  il cuore fu un’emozione che credo non ne esistano di più grandi.
Nei miei pensieri ti immaginavo, pensavo a chi avresti potuto assomigliare, come saresti stata e non vedevo l’ora di abbracciarti e respirare il tuo odorino.
Il 16 Ottobre, alcuni giorni prima che finisse il tempo, forse perché ti eri annoiata o forse perché volevi vedere la faccia dei tuoi genitori e noi la tua, entrai in travaglio.
E così il 17 ottobre 1984 alle ore 13;50 sei nata.
Una bimba dissero.
Lo sapevo, era già stato scelto anche il nome: Alice.
Ti misero vicino al mio viso avevi i capelli neri e un visino paffutello.
Per me eri la più bella del mondo.
Benvenuta al mondo!
Ti dissi.

E oggi ti amo più di me stessa.


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