lunedì 2 ottobre 2017

Inclusione sociale a Livorno: intervista all'associazione Amici della Zizzi

Questo articolo è il risultato dell'intervista che l'Associazione Mediterraneo ha condotto sul territorio livornese al fine di far conoscere alla cittadinanza alcune di quelle associazioni che si occupano di inclusione sociale.

Di Enrico Longarini, Virginia Gasperini, Alessio Polini, Alessio Torbidoni, Francesco Benvenuti, Paolo Di Giuseppe e Sabrina Caluri

Foto: https://zizzi.org/storia/
La nostra associazione prende il nome dal nomignolo di mia madre che all’età di quarantasei anni a causa di un tumore ci lasciò. A quell’epoca avevo solamente ventun anni, mio padre si era accompagnato ad un’altra donna e gli amici che fino ad allora mi erano stati vicini finirono per allontanarsi da me; mi sentivo solo e abbandonato da tutti ma in quel momento di smarrimento la fede giunse ad illuminare i miei passi e mi salvò allontanandomi dall’idea del suicidio che cresceva ogni giorno in me. Un sacerdote mi parlò del Camerun, dell’Africa e dei paesi del Terzo Mondo che avevano bisogno di aiuto e da lì nacque in me il desiderio di partire e di poter dare il mio contributo. Il progetto però non si concretizzò perché un altro sacerdote mi disse che anche nella mia città, Livorno, ci sarebbe stato tanto da fare, tante persone da aiutare e così mi consigliò di parlare con Olimpia Sgherri. Inizialmente mi dimostrai titubante, ma dal giorno in cui venni condotto in una povera e sporca soffitta, colma di persone che venivano dall’Irpinia e che parlavano un incomprensibile dialetto, la mia vita cambiò. Cominciammo ad aiutare i bambini e le famiglie nelle loro case poi, acquistando una struttura, ci impegnammo a condurre l’attività del doposcuola. Da quel momento iniziammo a ricevere i primi bambini in affidamento e l’obiettivo principale delle nostre azioni divenne quello di far sì che i bimbi fossero allontanati da situazioni familiari non idonee dove i maltrattamenti e la violenza erano all’ordine del giorno, dove in sostanza non vi era amore, in maniera che loro stessi non diventassero cattivi genitori.
Durante i trent’anni della nostra attività siamo riusciti ad aiutare circa settecento ragazzi di cui una cinquantina in affidamento residenziale e grazie all’accreditamento del Comune abbiamo realizzato una casa-famiglia; in questi anni dunque abbiamo dato vita a tante belle iniziative anche grazie alla collaborazione con altri enti ed ogni anno ad esempio facciamo gite in barca a vela e a Lipari.
In Corso Amedeo siamo anche riusciti a metter su un mercatino di beneficenza dove raccogliamo e rivendiamo gli oggetti che la gente getta via.
Con i nostri pulmini poi passiamo a prendere i bambini di cui ci occupiamo e il sabato e la domenica e nel periodo estivo accogliamo ragazzi e ragazze nella nostra casa in campagna.
Le attività dunque non mancano, siamo impegnati su molti fronti, ma per fortuna siamo sostenuti dal lavoro dei volontari e dal contributo economico della cittadinanza.
La collaborazione per noi riveste un ruolo di grande importanza ed ora più di prima abbiamo rapporti attivi ed efficienti con numerosi altri soggetti. L’Accademia e la Lega Navale sono solo due dei tanti protagonisti del ricco calendario che stiamo programmando per il 2018; durante il prossimo anno inoltre collaboreremo con il nostro grande amico e campione del mondo di apnea Umberto Pelizzari, grazie al quale siamo stati in grado di metterci in contatto con due associazioni che si occupano di immersioni subacquee al fine di pianificare delle attività insieme.
I nostri numerosi impegni poi ci vedono spesso a stretto contatto con i vari servizi sociali e con piattaforme pubbliche, come siti internet, canali televisivi nazionali come Rai Tre e persino la Commissione Parlamentare dell’Infanzia, all’interno delle quali possiamo dire la nostra riguardo il delicatissimo tema dell’affidamento familiare.
Per quanto la Chiesa ci offra spazi per le nostre attività, gli Amici della Zizzi sono un‘associazione aconfessionale pertanto non legata ad alcun credo religioso. I trent’anni di collaborazione del nostro consiglio direttivo ne sono un esempio emblematico, infatti due membri sono fortemente cattolici, mentre il terzo è ateo. Fede e idee differenti però non precludono il nostro operato, perché la nostra unica preoccupazione è il benessere dei bambini.
Foto: https://zizzi.org/storia/
All’interno del panorama cittadino, negli anni scorsi, alcuni possono non averci visto di buon occhio, nel tempo infatti abbiamo avuto contrasti con assistenti sociali che a nostro avviso non svolgevano il loro lavoro in modo adeguato, e persino con le amministrazioni comunali di qualche anno fa. Fortunatamente poi ognuno di loro si è reso conto che non eravamo nemici di nessuno, ma che ci stavamo solo impegnando a realizzare al meglio le nostre idee.
La collaborazione riveste un ruolo di importanza anche all’interno della nostra associazione e ci avvaliamo del sostegno e del lavoro di volontari e figure come avvocati, educatrici, psicologhe e assistenti sociali.
Il nostro obiettivo è semplice ma allo stesso tempo complesso: dare il nostro sostegno a tutti quei bambini che ne hanno bisogno e toglierli da una cattiva strada. Certo, siamo pienamente consapevoli del fatto di rincorrere un’utopia, ma se possiamo esser certi di una cosa è che non ci fermeremo fino a quando non vi saranno più bambini da aiutare. Il nostro lavoro non terminerà mai perché il nostro scopo è quello di dare un futuro a questi bambini; fino ad oggi l’abbiamo fatto e continueremo a farlo.
Un’altra meta che ci auguriamo di raggiungere consiste nel dare una maggiore consapevolezza e conoscenza dell’affidamento dei minori; è vero noi siamo riusciti ad aiutare settecento ragazzi, ma in Italia vi sono ancora due milioni di bambini che non solo vivono al di sotto di una soglia minima di povertà, ma che quotidianamente sono vittime di abusi e maltrattamenti. Far conoscere l’affidamento per noi significa che sempre più famiglie, separate o meno dal nostro operato, possono dar vita a strutture simili alla nostra in maniera da accogliere ed assistere i bambini in difficoltà.
Da quando siamo nati abbiamo fatto molto per i bambini che abbiamo accolto (minori con situazioni familiari disastrose che spesso coinvolgevano la Questura) e sebbene il futuro possa essere incerto, un giorno, forse lontano, speriamo di poter guardare indietro e riuscire a vedere i nostri traguardi raggiunti. 
La trasparenza e il dialogo, anche e soprattutto nei confronti dei ragazzi, sono molto importanti ed è per questo che praticamente ogni sera ci ritroviamo per discutere insieme a loro. Queste riunioni ci vedono affrontare temi inerenti i valori e i principi dell’associazione, ma può altresì capitare che vengano sottolineate eventuali mancanze da parte dei ragazzi, per questo, anche durante le riunioni, non smettiamo di portare avanti i nostri insegnamenti.  
Quello che noi cerchiamo di fare non è di cambiare la testa o le idee dei ragazzi, imponendogli una determinata strada da seguire (anche se naturalmente “dall’alto della nostra esperienza” potremmo sapere cosa potrebbe essere meglio per loro), ma per noi significativo è far sì che essi abbiano una scelta, un’alternativa alla vita che si pone loro di fronte.
Foto: https://zizzi.org/storia/
La tendenza naturale di un figlio che viene ripetutamente picchiato dal genitore sarà quella di diventare un adulto simile al padre e per questo la nostra associazione si assume il compito di togliere il minore da quella strada e mostrargli che esistono altre realtà rispetto a quelle violente che ha sempre conosciuto.
Gli errori, così come i successi, per noi devono dipendere dalle nostre scelte e non da condizionamenti esterni come quelli che possono provenire dalla famiglia.
Gli sbagli però possono nascere da timori e paure e per questo ai nostri ragazzi ricordiamo sempre di condannare il peccato e mai il peccatore, perché l’importante è riuscire a vivere in armonia l’uno accanto all’altro.
Inclusione sociale è riuscire a stare con tutti, sia con chi la pensa come te (con la cui collaborazione si può dare vita a progetti più efficienti), ma anche con coloro che hanno idee diverse dalla tua poiché sono proprio il confronto ed il rispetto reciproco che ci aiutano a crescere giorno dopo giorno. 

Nessun commento:

Posta un commento