Di Luana Baldacci
Scorgo un altro balcone
triste e vuoto.
Solo un lembo di cielo
rompe la monotonia
più in là è il respiro
del verde.
Solo un grigio cortile
con i panni stesi,
Il vociare di alcuni bambini
che rincorrono il pallone,
tra alberi di cemento
fumanti,
e ancora tornano a
danzare le stagioni,
sollevando vento,
polvere e salmastro.
Spalancando finestre
all’unico raggio di sole che fa capolino
ed accende queste
esigue stanze.
M’affaccio ancora al
balcone e giorno dopo giorno... è lo stesso giorno
è la stessa scenografia
Solo la mia giovinezza
è l’unica nostalgia!
E ancora tornano le
rondini e i gabbiani a volteggiare,
gli areoplani a
sfrecciare
Lassù, dove aleggiano i
miei pensieri,
oggi, come ieri...
Affacciata al balcone,
non scorgo più l’altro
lo squallore, la
tristezza ma...
Quella nuvola rosa ha
catturato il mio sguardo,
È sola come me
ma insieme viaggiamo
ora...
Per mondi sconosciuti!
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