Di Susanna Nigiotti
Già da prima
di prendere le analisi capii che dentro di me stava nascendo una creaturina!
Ti amavo
già!
Quando ho
avuto la conferma pensai da un miracolo.
Non si può
spiegare l’emozione e la felicità all’idea di diventare mamma.
L’avrei
gridato al mondo intero.
Vivevo ogni
giorno in uno stato di grazia.
Pian piano
crescevi, ti formavi.
Alla prima
ecografia eri più o meno un fagiolino e quando mi fecero ascoltare il cuore fu un’emozione che credo non ne
esistano di più grandi.
Nei miei
pensieri ti immaginavo, pensavo a chi avresti potuto assomigliare, come saresti
stata e non vedevo l’ora di abbracciarti e respirare il tuo odorino.
Il 16
Ottobre, alcuni giorni prima che finisse il tempo, forse perché ti eri annoiata
o forse perché volevi vedere la faccia dei tuoi genitori e noi la tua, entrai
in travaglio.
E così il 17
ottobre 1984 alle ore 13;50 sei nata.
Una bimba
dissero.
Lo sapevo,
era già stato scelto anche il nome: Alice.
Ti misero
vicino al mio viso avevi i capelli neri e un visino paffutello.
Per me eri
la più bella del mondo.
Benvenuta al
mondo!
Ti dissi.
E oggi ti
amo più di me stessa.
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