Di Simona Vannozzi
In una bellissima giornata di primavera, mi
trovavo in un bosco in un paese in provincia di Matera a sedere sull'erba fresca
e bagnata. Mi sentivo bene, leggera un libro in armonia ed ero arrivata al
quarto capitolo della storia, mentre l'assassino aveva ucciso un’altra vittima
una giovane donna. Ad un tratto sentii muovere qualcosa, strani rumori come qualcuno che
camminava verso di me. Mi prese un tremito improvviso ma non c'era nessuno. Chissà?
Ripresi a leggere il mio libro. Il vento aveva incominciato ad agitarsi e mi spettinava
i capelli ed un grande freddo mi prendeva tutto il corpo. Ma il libro che
leggevo mi piaceva troppo e nonostante il maltempo continuai a leggere. Un
grido improvviso, sentii urlare, da lontano. <Basta sono stanca, vattene, esci
di casa e non tornare mai più. Ti odio>. Alzai gli occhi per un istante e vidi
arrivare verso di me una bambina che piangeva. Si avvicinò e continuò a
piangere. In quel momento mi prese il panico, non sapevo come gestire la
situazione. La bambina si avvicinò, mi
prese la mano e disse: <Ho paura. La mia mamma è cattiva, urla sempre e
spesso mi picchia. Ti prego, aiutami!>.La guardai e vidi me stessa! I suoi
occhi colmi di lacrime, un corpo esile e i vari lividi di violenza sulle gambe
e sul braccio sinistro. Io le dissi: <Rimani pure con me, se vuoi parliamo>.
Lei mi guardò e continuando a piangere fuggì. In quel momento non ebbi la forza
di respirare, ormai avevo paura. Cosa dovevo fare? Mi alzai e raggiunsi il
tratto di strada che la ragazzina aveva appena percorso. Un luogo di soli campi,
fiori e boschi. Non c'era niente e nonostante la paura continuai a camminare
fino a quando arrivai nei pressi di una casa. Era un’abitazione diroccata, cadeva
a pezzi, come se nessuno l’avesse abitata per anni. Ma allora quella bambina dove
sarà? Non riuscivo a capire e incamminandomi verso il paese piano piano tornai
a vedere la vita del centro cittadino con le persone, i bar affollati, i
ragazzi che giocavano a pallone, il chiasso, i rumori e tutto tornò come prima.
Ma quella bambina che fine ha fatto?
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